Rivincita in Coppa Italia per la Vecchia Signora contro i rivali di sempre, i milanesi con la maglia neroazzurra guidati dal grande ex Antonio Conte.
Partita attesa (cosa non sempre frequente per le partite della Coppa Italia) da molti.
Il motivo principale risiede nel constatare se se il recente episodio di campionato (l'Inter che mette sotto senza scusanti la Juventus e la regola con un secco e indiscutibile 2:0) fosse semplicemente un grave passo falso della squadra di Pirlo oppure l'Inter abbia veramente raggiunto la competitività dei campioni degli ultimi 10 anni.
Ne esce fuori, quindi, una bella partita. Diremmo una serata di gala, se solo ci fosse stato il pubblico.
Ma il pubblico non c'è e quindi negli occhi ci rimane solamente (si fa per dire) una bella, bella partita.
Squadre compatte, ben registrate ed equilibrate. L'Inter mostra tutta la sua forza nonostante assenze pesanti. Non possiamo infatti trascurare che Hakimi e Lukaku insieme (i due assenti eccellenti della partita) contano bel 26 goal stagionali (fra le varie competizioni). Non giocando loro il potenziale di attacco dei neroazzurri si riduce di molto. L'Inter è ben disposta in campo e ha tra le sue fila giocatori in eccellente stato di forma. Sia fisica che mentale.
La Juventus scende in campo in modo totalmente diverso rispetto alla partita (in cui è stata sovrastata) di campionato. Anche lei quadrata e volitiva. Fin da subito.
Ne esce una partita combattuta che alla fine, come spesso succede, dice il giusto. La Juventus ha meritato di vincere. Ha tenuto il controllo del gioco e corso per tutta la partita. Ha fatto ottima circolazione di palla e tenuto il campo in modo egregio. Le occasioni da rete (da una parte e dall'altra) non sono state tantissime. Ma in partite equilibrate, giocate da squadre così forte e con tasso tecnico e tattico così alto, è proprio vero, vengono decise da particolari e da episodi. Che non sono episodi in quanto, nel calcio, quando le cose succedono, significa che qualcuno ha preparato la cosa affinchè succedesse.
La Juventus non ha "stravinto". No. Ha vinto, però. Con pieno merito. E l'Inter avesse pareggiato, allora si. Avrebbe pareggiato con merito. Ma non lo ha fatto. Perchè queste partite stanno proprio in questi dettagli. Un giocatore fa un errore oppure un giocatore tira fuori dal cilindro un colpo magico.
Ecco i voti.
PARTITA: 7,5
Non diamo di più perchè senza la cornice di pubblico che la partita meritava non è mai la stessa cosa. C'è grande intensità, pressing a tutto campo ma anche voglia di non buttar via la palla. Il terreno di gioco non sembra proprio un tavolo da biliardo ma pazienza. Le due squadre non si risparmiano e sebbene con molta tattica, i tatticismi non rovinano lo spettacolo. Mancano i colpi tecnici favolosi in attacco ma ci si diverte lo stesso. ARENA GLADATORIA.
JUVENTUS: 7,5
Fare bene a San Siro era obbligatorio. Per dimostrare di aver imparato dagli errori, per rinforzare l'autostima, per dare un segno che la regina non ha ancora abdicato, non ancora. La Juve gioca da squadra (ottima notizia) corre e pressa, indicatore di una forma fisica accettabile. Non costruisce moltissime occasioni da rete ma neppure ne concede tante. Non va mai in totale sofferenza e sfrutta le occasioni che invece l'Inter le concede. Bene così. RIVINCITA
INTER: 6,5
Onestamente l'Inter ha fatto la sua buona partita. Dinnanzi ad una qualsiasi altra squadra, stasera, avrebbe dominato. La sensazione che danno i neroazzurri è ora di consapevolezza e forza. Tenuta atletica buona e in alcuni giocatori addirittura straripante (Martinez, Barella, Bastoni, etc..). La partita è stata persa per dettagli, ma a questi livelli sono fondamentali anche quelli. DEGNA RIVALE
BUFFON: 7
Sul primo goal è da 5 perchè un portiere come lui poteva fare di più. Ma poi, quando para su Darmian si dice "Si, vabbè, gliela ha sparata in bocca". Decidetevi. La realtà è che in quel caso fa una grande parata. Il voto comprende anche il lavoro oscuro di guida della difesa che il Gigione nazionale fa e che forse non sempre si percepisce. Ma la sua presenza fa la differenza. CARISMA TOTALE
CUADRADO: 7,5
Inutile, il colombiano è ormai IL GIOCATORE in più dei bianconeri. Se lui c'è la squadra va, se non c'è sono dolori. Sia davanti che dietro. Quando ad una squadra manca un grande giocatore, è ovvio che si soffre. La domanda è: se all'andata di campionato in campo ci fosse stato Juan, il risultato sarebbe stato lo stesso? Non sono sicuro. MONUMENTO
DEMIRAL: 6,5
Il giocatore turco ha i numeri giusti ma probabilmente, avendo giocato poco, non ha ancora il ritmo partita nelle gambe ma soprattutto nella testa. Lo si capisce dal fatto che inizia così così (gravissima la prima ammonizione, presa lontanissimo dalla propria area) per poi crescere di concentrazione minuto per minuto. Ne esce una prova più che sufficiente contro un Lautaro decisamente in palla. Deve imparare tanto ma ad avercene di combattenti così. NATO PER COMBATTERE.
DE LIGT: 7
Il biondino olandese non fa rimpiangere il nostro Giorgione nazionale. La sua prestazione è sempre sugli scudi e presidia con vigore il centro della difesa. E' evidente il senso di sicurezza che da alla squadra perchè c'è tenuta atletica (fisicamente è mostruoso) ma anche capacità di lettura e tantissima grinta. E' veramente il futuro della Juve. PREDESTINATO
ALEX SANDRO: 5,5
Che non sia la sua stagione lo si capisce. Un pò è scusato (infortuni, covid, mancanza di continuità) ma ci mette molto di suo. Non è il giocato che abbiamo ammirato negli anni. Fa il suo ma è spesso impacciato e manca di fluidità. La difesa non è mai stata la sua arma migliore ma l'errore sulla copertura di Barella nel goal dell'Inter è grave. Il voto tiene perchè la squadra tiene. ANELLO DEBOLE
McKENNIE: 7
Altra prestazione più che positiva per McKennie. In certi momenti sembra che non ci si possa neanche immaginare la squadra e il centrocampo senza di lui. Pressa con 8 polmoni, corre, ma tocca la palla sempre nel modo giusto, con velocità. Sa dove darla ancora prima di riceverla, segno di uno stato di concentrazione mentale ottimale. Per lui vale lo stesso discorso di Cuadrado. Se ci fosse stato nel precedente incontro di campionato contro l'Inter? GIOCATORE IN PIU'.
BENTANCUR: 7
Rodrigo partita dopo partita sta salendo in cattedra. E ritornando ai livelli dell'anno scorso. Più la Juventus trova gli equilibri e più lui si esprime al meglio. Più lui si esprime al meglio e più la Juventus diventa una squadra equilibrata. Fa benissimo le 2 fasi trovando la sua posizione in campo. Atleticamente è aggressivo e pressa il giusto. Il voto sarebbe stato più alto se non ci fosse la penalità di un paio di palle perse troppo pericolose. FINALMENTE IL GIOCATORE CHE CI PIACE.
RABIOT: 7
A sorpresa in campo. Il voto è di mezzo più più alto per incoraggiamento e perchè il centrocampo ieri, nel complesso è stato più forte di quello dell'Inter. Adrien ha una forza fisica incredibile e una ottima capacità di recuperare palla senza dover far fallo. Se tiene questo atteggiamento, se impara a inserirsi con i tempi giusti e far girar la palla in modo più pulito allora sarebbe una bella musica. PARTITA INCORAGGIANTE
BERNARDESCHI: 6,5
Lo si sa, non è un giocatore che apprezzo. Questa volta però fa una buona partita. Ordinata e senza sbavature. E' ovvio non possa giocare da terzino e che da laterale d'attacco dia il massimo. Ha sempre qualche ritardo nella giocata ma sembra in buona forma fisica. Da il suo apporto finchè rimane in campo. OGGI PROMOSSO.
RONALDO: 8
Quando fa una partita normale, lo massacriamo. Ci si aspetta sempre la luna da questo grande giocatore. Quando è fisiologico che non si possano giocare 100 partite su 100 straordinarie. E' anche la legge dei grandi numeri. Ma proprio quella legge ci dice che CR7 la palla in rete l'ha messa un numero spropositato di volte in carriera. Segna su rigore (per chi pensa sia facile, guardi altri grandi attaccanti - leggi IBRA) e contro Handanovic non è una passeggiata e poi inventa letteralmente un goal di rapina ai danni del povero Bastoni. Per il resto aiuta la squadra e si muove tanto. Anche in panchina incita e mostra che si è campioni prima nella testa che nelle gambe. ECCO L'ALIENO.
KULUSESVKI: 6
Gioca bene ma può fare di più, si vede che ancora sta cercando la sua dimensione. Lo aspettiamo nel corso degli anni. Ieri giochicchia e gestisce. Fa il suo senza onore nè disonore. IGNAVO
ARTHUR: 6,5
E' in palla, anche oggi da subentrato si vede che sta scalando le gerarchie. Nel traffico si muove benissimo e ieri ci mette anche un pò di garra sudamericana. Bravo. ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO.
CHIESA: 6
Anche lui porta energie fresche. Non tocca molti palloni ma la sua presenza non è da comparsa anche nei pochi minuti in cui è in campo. VOGLIOSO DI GIOCARE.
CHIELLINI: s.v.
Viene fatto entrare per dire all'Inter "non hai segnato fino ad adesso quindi ora scordati che segnate". Presenza simbolica. Ma incredibilmente pesante. SIMBOLO.
DANILO: 6,5
Anche il brasiliano entra e fa il suo. Ottimo impatto sulla partita, anche perchè mette in campo la sua freschezza atletica. Inutile, è la sua miglior stagione di sempre. MATURO.
MORATA: 6
Non è la sua serata, entra e contribuisce senza acuti. ANCHE LUI IMPORTANTE
PIRLO: 8
Chi impara dagli errori merita l'applauso. Certo, se all'andata ci fossero stati a disposizione tutti gli effettivi forse sarebbe stata un'altra cosa. La squadra scende in campo concentrata e equilibrata. Con il giusto atteggiamento. Se quando perde lo massacriamo, quando vince diamogli merito. Ottima la gestione dei cambi e anche il passaggio a cinque in difesa alla fine. Si attacca, va bene, ma poi si deve portare a casa il risultato. GENERALE VITTORIOSO.
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