mercoledì 17 febbraio 2021

Porto Juventus 2:1, che partita è stata? Juve totalmente ridimensionata

E' finita da pochissimo l'andata di Champions fra il Porto e la Juventus.

Sarò onesto, non ho visto tutta la partita ma solo parti, in particolare del secondo tempo.

Non ho quindi sufficiente materiale per poter fare una analisi precisa del gioco, della partita e dei singoli giocatori.
Quindi stasera niente pagellone.

Mi limiterò a commentare ciò che ho visto, che non è stato tanto ma sufficiente.

Il risultato, alla fin fine non è proprio uno dei peggiori. Sarebbe stato peggio perdere, ad esempio, 1 a 0.

Se dinnanzi a noi ci fosse stato un ottavo tipo Bayern Monaco - Juventus, avremmo anche detto che era un risultato anche positivo (non prenderne 5 a casa dei tedeschi è un buon risultato).
Ma dinnanzi alla Juve non c'era una delle squadre regine di Europa e candidate alla vittoria finale.

E' vero che in nessuna competizione occorra mai sottovalutare l'avversario, perchè se qualcuno arriva agli ottavi di Champions, sicuramente non è accaduto per un errore o uno strano gioco del destino.

Ma.... e qui veniamo alle note dolenti, anche stasera come a Napoli, come a San Siro (ma in realtà anche come in casa con il Barcellona, a Firenze, con il Crotone, con il Benevento giusto per citarne alcune) si è vista una squadra lontana anni luce dalla struttura potente, compatta e terrorizzante che abbiamo ammirato nel periodo d'oro di questa strada.

Il che ci fa dire che, anche passando gli ottavi per qualche strano incastro del destino, è evidente che questa squadra sia alla fine di un ciclo. Forse Agnelli lo ha capito e per questo motivo ha puntato decisamente su Pirlo come allenatore. Che vi dirò, continuo a ritenere molto, molto poco responsabile della situazione.

La realtà è che la squadra è stata assemblata male. E con gli infortuni recenti (Cuadrado e Arthur su tutti), la pochezza di alcune zone del campo e di alcuni ruoli è disarmante.

Troppi giocatori sembrano aver esaurito energie, dinamismo, voglia, lucidità e cattiveria. Stasera ho giusto visto un Alex Sandro, parente sbiadito del bel giocatore ammirato solo un paio di anni fa. Betancur è in evidente difficoltà, soprattutto quando viene chiamato a giocare da play. La verità è che le promesse erano di diventare uno dei più grandi centrocampisti del mondo mentre si sta rivelando solo un buon giocatore che può dare il suo contributo ma a cui non di può chiedere di illuminare o guidare una squadra. L'errore al primo minuto è, inoltre, imbarazzante. E non è capitato a caso in quanto in troppe partite ha rischiato la frittata.

McKennie mi è sembrato (come in varie partite a questa parte) in fase discendente come Morata, nei pochi minuti in cui ha giocato. Kuluseski è ancora troppo acerbo per poter fare la differenza.

Insomma una squadra che sta ottenendo quello che effettivamente è stata costruita a fare. Ovvero da comprimaria. In campionato e in coppa. In cui non credo andrà da nessuna parte. Forse scavallerà gli ottavi ma dubito che nel momento in cui incrocerà squadre come PSG, Real, Manchester City o Bayern possa giocare alla pari. Nel calcio la fortuna c'è ma è una componente limitata. Alla fine i valori arrivano.

E quindi chi è responsabile di questo decadimento e queste brutte figure? Io, passando il tempo, trovo una risposta sempre più convincente. E la risposta sta in chi prende le decisioni di mercato della squadra. E quindi Paratici. Che dopo l'affair Ronaldo (operazione top, che rifarei se potessi) non ne ha azzecata una. O quasi. 

Strapagando giocatori sopravvalutati (Bernardeschi su tutti ma anche Ramsey, Rabiot) e svendendo giocatori che potevano tornare utili alla causa. O meglio, non cogliendo le occasioni che si presentavano. Ho visto un paio di azioni del Borussia Dortmund a casa del Siviglia e pensare che i tedeschi si sono portati a casa il norvegese per circa una quarantina di milioni di euro fra cartellino e costi di agente.... mi piange il cuore. Un'ira di Dio.

La realtà è che tutti i giocatori devono dare il massimo. E questo nella Juve non sta succedendo. E la squadra vive nell'equivoco di quale sia veramente la sua anima: cinica? spettacolo? tattica? agonismo? gioco champagne? tiki-taka? o cosa?

Ronaldo oggi sembrava dire "Ma dove c...o sono finito a giocare?" E onestamente, per quanto abbia giocato male (per quello che ho visto) non ha proprio tutti i torti.

Insomma, torniamo a Torino ridimensionati, soprattutto nel morale. E se due indizi fanno quasi una prova, la prestazione sbagliata di Napoli e di oggi hanno sicuramente delle motivazioni. Che forse da fuori lo spogliatoio non riusciamo a capire.

Malumori dovuti a disaccordi? Chissà.

Resta negli occhi la partita del PSG di ieri. Di sicuro non rimarrà niente di questa partita.
 sfds

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