sabato 30 gennaio 2021

IL PAGELLONE: Sampdoria-Juventus 0:2

1a giornata di ritorno e di nuovo c'è di nuovo la Sampdoria di Ranieri.
Onestamente non è proprio la stessa squadra che è stata incontrata all'inizio del campionato e la sua classifica lo dimostra.

Gara non facile e che poteva rilevarsi letale se affrontata senza la giusta concentrazione.

Da questo punto di vista la Juventus di oggi è apparsa "squadra" nel senso più ampio della parola. Non solo squadra nel gioco e nell'unità dei reparti ma soprattutto squadra nell'approccio collettivo e mentale alla partita.

La Juve prende posizione e cerca di mantenere il controllo del gioco. Lo fa per gran parte della partita. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, forse solo nella parte centrale del secondo tempo smarrisce un pò il bandolo della matassa. Momento in cui la Sampdoria prende campo e mette un pò sotto pressione la difesa bianconera. Che, va detto, però non sbanda mai e si mostra invece molto unita e organizzata, mai realmente in affatto.
Al punto che le occasioni da goal dei blucerchiati sono pari a zero. L'unico momento degno di nota è un intervento di muro del Giorgione nazionale oggi ritornato completamente ai suoi livelli.

Alla fine è una vittoria convincente e meritata. Ecco il resto dei voti.

PARTITA: 7
Partita intensa, giocata se non a viso aperto (la Samp ha comunque sempre badato a non scoprirsi) almeno in modo onesto. Molto pressing e corsa. Qualche spunto tecnico degno di nota e risultato mai scontato. Peccato per la pioggia che sicuramente non ha aiutato lo spettacolo e reso il campo scivoloso e pesante. Ma nel calcio, siamo sinceri, anche questo fa parte del gioco. RICORDAVA I VECCHI TEMPI.

JUVENTUS: 7 
Voto alto non tanto per il gioco o la vittoria quanto per la continuità dimostrata e l'approccio volitivo ma equilibrato allo stesso tempo. Come avevamo ipotizzato il trio di centrocampo schierato oggi sembra proprio essere il meglio in quanto a giusto mix tecnica-interdizione. OGGI UNA SQUADRA MATURA

SAMPDORIA: 6
Quando si perde è difficile prendere un voto sufficiente. Ma la Samp oggi non ha demeritato. E se ha perso, è successo più per meriti dell'avversario che per demeriti propri. La squadra ha corso per tutti i 95 minuti facendo un pressing fastidioso. In difesa ha retto l'urto bianconero. Se proprio dobbiamo trovare un neo è nella prestazione dell'attacco, inesistente e poco volitivo. CAMPIONATO TRANQUILLO

SZCZESNY: 6,5
Dalle sue parti non succede molto. Non deve fare interventi di rilievo ma è comunque sul pezzo. Per oggi va bene così. OSSERVA ATTENTO.

DANILO: 6,5
Come spesso gli sta succedendo è una partita in cui non dirai "Cosa ha fatto Danilo?" nè nel bene nè nel male. Ma la sua affidabilità sta creando un dato stabile per il resto della squadra. Fa il suo. Difende appoggia e nessun grande errore. Questo, molto spesso, è un grande merito. SENATORE.

CHIELLINI: 7
Il capitano oggi sembrava un ragazzino entusiasta di esordire. Atleticamente esuberante come i vecchi tempi, non sbaglia un intervento e per dire la verità nemmeno un appoggio. Sicuro, la sua presenza è una panacea di tutti i mali per la squadra. LEADERSHIP INDISCUSSA.

BONUCCI: 6,5
Anche Leo difende con ordine e con concentrazione. Partecipa alla manovra con qualche imbucata che crea un pò di varietà nel gioco. Questo è utile perchè il centrocampo non sempre si ricorda di variare. Giornata in fin dei conti tranquilla. CONTRIBUISCE ALLA CAUSA.

CUADRADO: 7
Il colombiano non gioca una partita memorabile in fatto di qualità ma inietta sul fronte destro della squadra un continuo macinare di chilometri e percussioni che alla fine pesano moltissimo sul piatto della bilancia. Juan è ormai padrone delle due fasi (attacco/difesa) e se proprio dobbiamo comprendere perchè la squadra è tornata a giocare e vincere dobbiamo prendere in esame il rientro di Cuadrado. L'assist per Ramsey è scuola calcio. ARMA IN PIU'

McKENNIE: 7
Se di qualcun altro abbiamo detto "fa quasi sempre la cosa sbagliata", del giocatore americano potremmo coniare il detto "fa sempre la cosa giusta". Anche lui, insieme a Cuadrado, è ciò che sta facendo pendere la bilancia verso un futuro radioso per la squadra. Ringhia e rincorre ma allo stesso tempo si smarca e alleggerisce la manovra mai in modo banale. Spesso di prima, non perde mai una palla e ne riconquista varie. PUGNO DI FERRO IN GUANTO DI VELLUTO.

BENTANCUR: 6,5
Oggi Bentancur ha giocato una ottima partita. Ha gestito bene le palle in mezzo al traffico ed è apparso sicuro e concentrato. Ha svolto un buon lavoro di interdizione e giocato con intelligenza. Solo una palla sanguinosa persa. Ci può stare. Secondo me può dare ancora di più. PUOI MIGLIORARE MA PER ORA CI PIACI COSI'

ARTHUR: 7
Il brasiliano infila una altra buona prestazione. Palla tra i piedi è fortissimo. Non la perde mai e la gioca bene in mezzo agli avversari. E' come mettere il pallone in cassaforte. Continuiamo a dirlo. Nel momento in cui saprà, all'improvviso, illuminare il gioco con passaggi verticali filtranti o lanci lunghi, sarà spettacolo puro. CASSAFORTE.

CHIESA: 7
Mezzo punto in più per il goal. E' in ottima forma fisica e lo si vede. E sicuramente rappresenta una freccia nell'arco di Pirlo, ma un pelino più concreto lo dovrebbe essere nei cross e nell'ultimo tocco in area. IPERATTIVO.

RONALDO: 6
Il supercampione oggi era un giocatore normale. Che fa il suo, per carità. La sua partita non è stata negativa. Ha pressato, corso, rincorso e aperto spazi. E' mancato l'acuto e sicuramente in un campo così pesante non era facile. Forse è mancato un attimo di cattiveria sottoporta. OGGI GIOCATORE NORMALE

MORATA: 6
Alvaro oggi si mette al servizio della squadra. Si sbatte ma con molta meno lucidità del solito. Partita onesta ma forse anche per lui non era il campo migliore per mettere in luce le sue doti tecniche. LO ASPETTIAMO IN CAMPI ASCIUTTI

RAMSEY: 6,5
Entra pochi minuti e timbra il cartellino. Il senso della posizione e la capacità di inserirsi non gi difettano. Ci va più che bene. AL POSTO GIUSTO.

RABIOT: 6
Entra per far rifiatare il centrocampo e mettere kg a protezione del risultato. Ha il piede buono e oggi non sbaglia niente e fa il suo. Dispiace pensare che forse questo è il suo ruolo. Ma finchè la squadra vince.... COMPRIMARIO DI LUSSO.

BERNARDESCHI: 5,5
Niente, neanche oggi raggiunge la sufficienza. La avrebbe presa (quasi per motivi politici visto che la squadra ha vinto) se non fosse stata per l'entrataccia a Ramirez. Fallo di frustrazione non necessario a mille km dalla propria area. Non serve a niente ed è controproducente per la squadra. Mostra quanto il giocatore è in fase involutiva. Non fa altro. INVOLUTO.

PIRLO: 6,5
Non avrà perso le ore di sonno per decidere la formazione. Che quasi qualunque tifoso avrebbe messo in campo come ha fatto lui. Ma se la squadra vince, il suo timoniere ha sempre ragione. TIMONIERE SICURO.

Per la Sampdoria citiamo la prestazione del giapponese YOSHIDA, che salva un goal con un intervento memorabile e che per tutta la partita annulla Ronaldo. CI sembrava giusto.

Ritorna il campionato, un esame tattico della partica con la Sampdoria

Torna il campionato (dopo il superamento del turno di coppa Italia) e parte il girone di ritorno.

Il girone d'andata è stato, come mai è successo nel recente passato della Juventus in campionato, pieno di alti e bassi.

Si sono persi punti importanti con le piccole (Benevento e Crotone da sole sono 4 punti persi) e ci sono state degli scivoloni. Quello con l'Inter ci sta come punteggio (2:0 per i neroazzurri) ma non come prestazione.
La sconfitta con la Fiorentina, invece non ci sta per la differenza di qualità e blasone delle due squadre).

Il tema tattico di oggi (esaminato anche da un articolo della Gazzetta dello Sport) è se anche la Sampdoria cercherà di abbassarsi per aspettare compatta davanti alla propria difesa la Vecchia Signora.

In effetti non è un tema nuovo. Da sempre le piccole squadre, consapevoli della loro inferiorità tecnica o agonistica, si presentano al cospetto dei più forti con un atteggiamento volto alla difesa del fortino.

Mi ricordo di aver giocato in squadre che andavano a giocare sul campo delle PIU' FORTI. In genere l'allenatore dava disposizioni di come difendersi. Quella era la tattica. Si puntava a non perdere, a finire la partita con un pareggio e al limite a provare il colpo di fortuna con quello che un tempo veniva chiamato "contropiede" mentre adesso si chiama, in modo molto più chic, ripartenza.

La domanda è quindi: come si affronta una squadra che entra in campo per fare le barricate? Mi ha colpito il fatto che, secondo l'esame della Gazzetta, anche 2 formazioni non proprio di bassa classifica (Inter e Napoli) nei confronti contro la Juve, abbiano abbassato in modo innaturale il loro baricentro (ovvero il punto medio in cui si fanno la maggior parte delle giocate) rispetto alle altre partite.
Se la media era per l'Inter di 51,5 metri, contro la Juve è stata di 45,9 mentre se la media per il Napoli era di 53 metri, contro la Juve è stata di 45,3 metri.
Tanta roba.

Cosa significa questo? La Juve è talmente preponderante agonisticamente e fisicamente da schiacciare gli avversari nella loro area di rigore? No, non è una spiegazione soddisfacente.

E' più probabile che invece sia stata una vera strategia quella di abbassarsi.
1. per controbattere meglio, compattandosi le innegabili potenzialità offensive dei bianconeri e
2. per sfruttare, a campo aperto, le altrettante evidenti debolezze difensive della Juventus.

Stasera che partita sarà? Credo che con Cuadrado in campo a dare vivacità e imprevedibilità nell'uno contro uno da una parte e Chiesa dall'altra ci sia la possibilità di fornire situazioni di gioco favorevoli per i due attaccanti. Morata e Ronaldo è evidente riempiano lo spazio d'attacco meglio di altre coppie.

Al momento sono la migliore soluzione perchè si integrano perfettamente, essendo Morata un attaccante più puro di un Dybala (anche se faremo un post su di lui presto) o di un Kulusevski.

Inoltre la presenza di McKennie mi conforta per la possibilità che l'attacco non sia staticamente lasciando solo sulle spalle di Alvaro e Cristiano. L'americano ha i giusti tempi di inserimento e l'energia per spingere ma anche recuperare. Un portatore d'acqua di sufficiente qualità e ordine per far quadrare il cerchio e portare quell'equilibrio necessario.

Se giocheranno (come pare) Arthur, Betancur e McKennie, penso si possa al momento schierare il miglior centrocampo possibile con un mix equilibrato di tecnica, fraseggio, interdizione, inserimenti e pressing.

Penso quindi che oggi sia una buona partita per avere la conferma che la squadra è diretta verso la piena consapevolezza dei suoi pregi e qualità e che possa imparare a gestire meglio e con continuità le varie fasi della partita e quindi del campionato.

La strada per risalire è dura ma se oggi vinciamo, dando continuità, se recuperiamo i 3 punti con il Napoli e se battiamo alle semifinali l'Inter per mostrare che la partita di Milano in campionato è stata uno scivolone superabile.... beh, allora sarà meno dura e il decimo scudetto non così impossibile.

Ma un passo alla volta.

mercoledì 27 gennaio 2021

Quarti di finale di una competizione forse non troppo amata

Torna la coppa Italia, una manifestazione che continua a lasciare perplessità per i modi in cui viene organizzata e per il modo in cui le squadre la affrontano.

E' vero, ieri sera c'è stata una bella partita fra Inter e Milan, che ha dato grande dignità alla competizione.

Hanno giocato i big e ci sono state scintille dentro il campo. Scene non certo da educande fra Ibrahimovic e Lukaku, ma (diciamocelo) il calcio è uno sport spettacolare perchè ci sono anche queste cose. Un pò da coatti, un pò da "peggior bar di Caracas", un pò da politicamente scorretto e anti-FAIRPLAY.

Che però ricordano i tempi andati, il profumo di quando eravamo ragazzini e si poteva fare i (finti) bulletti nei campetti di periferia senza che nessuna TV nazionale aprisse un'inchiesta giornalistica tirando in ballo tutte le associazioni dei consumatori o di categoria possibili.

Tornando alla coppa Italia, è evidente che il format non è fatto bene. Far giocare la coppa Italia sempre e comunque nei periodi più freddi dell'anno, alle 21 di sera su campi ghiacciati, in un campionato che è OGGETTIVO, ha troppe partite, porta troppo spesso le squadre a snobbare la competizione.

Ciò lo si fa, abbassando il livello di attenzione e schierando molte seconde linee.

Il turn over è giusto. Una buona squadra dovrebbe avere sempre seconde soluzioni all'altezza. Ma qui c'è un tenore spesso di "togliamoci di mezzo questa scocciatura". Anche se, quando la coppa va in bacheca, alla fine a tutti fa piacere.

Stasera si gioca con la Spal, che in modo inaspettato è giunta fino ai quarti. Vediamo che succede. Sicuramente ci sarà da dar spazio a chi ha giocato meno (vedi Demiral) e far rifiatare chi ha giocato sempre (vedi Danilo o Ronaldo). In più c'è qualche rientro (Alex Sandro).

L'augurio è che nessuno si faccia male, che sia una bella partita e che si superi anche il turno. In realtà a me una altra coppa in bacheca non dispiace.

In bocca al lupo bianconeri.

domenica 24 gennaio 2021

IL PAGELLONE: Juventus-Bologna 2:0


La juventus vince una partita tirata e sofferta. Vince ma continua ad avere delle lacune che onestamente la fanno assomigliare sempre più ad un cantiere aperto con un bell'edificio in costruzione piuttosto che ad un'opera incompiuta. Quanto questo sia dovuto all'inesperienza di mister Pirlo e quanto a difetti di progettazione di base non è dovuto saperlo. Probabilmente entrambi i fattori sono presenti. A cui aggiungerei la mancanza di espressione al top di alcuni giocatori e una certa confusione strategica di chi la squadra la progetta (leggi Paratici e collaboratori).

La squadra è ben messa in campo. Appare ormai assodato che la presenza di Arthur conferisca una certa identità al centrocampo e che lo stesso brasiliano stia prendendo il controllo della situazione. La sua capacità di gestione del pallone sullo stretto e la sua capacità di richiede addosso la palla è sicuramente un fattore che tranquillizza tutti i suoi compagni. Continuo a dirlo, quando Arthur sarà anche capace di verticalizzare più spesso e in modo più imprevedibile, a quel punto avremo davvero un grande giocatore tra noi. Succederà? Non so. Diciamo che lo spero.

Purtroppo non si può giochicchiare con nessuno, nemmeno con il Bologna che non è una grande squadra ma una onesta provinciale di media classifica. Perchè? Perchè le partite sono anche decise da episodi. Oggi ti va bene ma domani ti va male e perdi punti per strada.

A volte la Juve appare poco "affamata". Diciamo anche accademica. Ma vediamo i voti.

PARTITA: 6,5
La partita è stata viva e giocata in modo onesto. Il livello tecnico accettabile anche se non si sono viste giocate eccelse. VALE IL BIGLIETTO

JUVENTUS: 6,5 
Porta a casa i 3 punti e questo è la cosa migliora. Mostra che potrebbe ma mostra anche che non riesce. CANTIERE IN COSTRUZIONE

BOLOGNA: 6
Non mi sento di bocciare la squadra. Si gioca la sua onesta partita e nei primi minuti del secondo tempo decide di prendere anche il controllo del gioco. Ma ha i suoi limiti generali. Mancano i solisti di spessore. NON BASTA L'APPLICAZIONE.

SZCZESNY: 6,5
Fa il suo con un acuto sulla conclusione sottoporta di un suo compagno, Cuadrado. Da sicurezza e non sbaglia niente. PERENTORIO.

DANILO: 6,5
Altra partita in cui non sembra fare niente di eccezionale ma ormai si è capito. Ha trovato la sua dimensione in questa squadra e ne rappresenta uno dei punti di sicurezza e affidabilità. SEMPRE LI.

CHIELLINI: 6,5
Giorgione non scatterà fisicamente come 5 o 6 anni fa ma l'esperienza c'è tutta (vedi quando spende il giallo con intelligenza suo uomo che a centrocampo lo ha saltato) e la mette in campo. UTILE ALLA CAUSA.

BONUCCI: 6
Non ha molto lavoro perchè l'attacco del Bologna è leggero e affidato per lo più a Barrow che viene preso in consegna da Chiellini. Per la verità, forse per la presenza di Arthur non si vede neanche molto in fase di impostazione. PARTECIPA

BERNARDESCHI: 5
Inutile. Continuo a dirlo: giocatore in confusione tattica. Fa quasi sempre la cosa sbagliata. Il goal non realizzato poteva complicare le cose. E poi molte scelte di passaggio stralunate, spesso in affanno. Non da MAI l'idea di sapere cosa fare. NON E' UN GIOCATORE DA JUVE.

CUADRADO: 7
Avrei dato anche un voto più alto se non fosse che ha sbagliato un goal praticamente fatto che toglie almeno 1 punto per la gravità. Ronaldo era li e non gli da la palla e non segna. Però... E' innegabile che il rientro del colombiano abbia fatto pendere l'ago della bilancia a favore di una Juve più forte. Lui scarbura sulla fascia ma difende anche con ordine. Veramente una presenza importante. Forse al momento la più importante. IMPRESCINDIBILE.

McKENNIE: 7,5
Mi sa che il giovane americano sia, insieme alla presenza di Arthur, la quadratura del cerchio. La sua partita è da incorniciare. Da muscoli e tonicità al centrocampo ma non difetta neanche di qualità. Ciò che lo contraddistingue sono gli inserimenti. Crea superiorità numerica e risolve quel problema di prevedibilità della manovra. Non è un caso che segna il raddoppio e va vicinissimo alla doppietta personale con un'altra incursione delle sue. MIGLIORE IN CAMPO.

RABIOT: 6
Innegabile che il giocatore abbia doti tecniche e atletiche importanti. Entra in campo e fa buone cose. Rimane purtroppo sempre un mistero se sia un giocatore top o solo un "costosissimo" rincalzo. DEVE DARE DI PIU'

BENTANCUR: 6,5
Rodrigo, senza la responsabilità di guidare il centrocampo, mostra ciò che sa fare: fare da scudiero (ma non solo quantità) a chi deve illuminare il gioco. Recupera molti palloni e non ne perde quasi nessuno. Fa la cosa giusta e da spessore alla presenza bianconera a metà del campo, USARLO COSI'

RONALDO: 6
Oggi voglioso di far bene e anche in buona forma fisica. Non lo aiuta la presenza di Kulusevski come compagno d'attacco. Però in 2 occasioni (una soprattutto) poteva e doveva far goal. E' anche vero che da lui ci si aspetta che segni sempre e questo non è possibile. FA CILECCA.

KULUSEVSKI: 6
Non è una seconda punta. La stoffa c'è e si vede ma deve anche comprendere esattamente quale sia la sua posizione in campo. Giochicchia e fa anche buone cose ma non si accende come dovrebbe e soprattutto non riempie l'area avversaria. Lui e Ronaldo non sono assolutamente la coppia d'attacco giusta. DA RIVEDERE

MORATA: 6,5
Entra e in pochi minuti dimostra subito di essere un giocatore di spessore. Come si dice, si fa "sentire" Lo attendiamo dal primo minuto. METTETELO TITOLARE

RAMSEY: s.v.
Il gallese entra per troppi pochi minuti per capire che giornata fosse per lui. S.V.

DE LIGT: s.v.
Su di lui non abbiamo dubbi ma oggi ha giocato troppo poco. S.V.

DEMIRAL: s.v.
Anche lui non può essere giudicato. S.V.

PIRLO: 6,5
La formazione era quasi obbligata. Non sbaglia però niente e questo, per un allenatore, è già metà dell'opera. La squadra vince e questo vale il resto della sufficienza. Però ci rimane il dubbio che non riesca (o non sappia) ancora trasmettere furore agonistico (il giusto) alla squadra nei momenti clou della partita. UN PO' DI FURORE NON GUASTA.

lunedì 18 gennaio 2021

IL PAGELLONE: INTER-JUVENTUS 2:0

Anche in questo caso mi sono perso i primi minuti di questa partita. Ma è evidente che questo non cambia la sostanza della cosa.

Onestamente, non più di qualche giorno fa mi sono soffermato a valutare il valore del centrocampo dei bianconeri. E il giudizio complessivo ne è uscito non proprio favorevole.
Sollevavo delle questioni (tattiche e di mercato) che nella partita contro i rivali di sempre a tinte neroazzurre sono uscite con drammatica perentorietà.

Diciamolo francamente, l'Inter ha vinto con pieno merito. Ha vinto una partita onesta, giocando da squadra e con un senso che pervadeva le cose che faceva. Nelle giocate e nei posizionamenti dell'Inter vi era un senso, un filo conduttore mentre nelle giocate della Juve questo senso, questo filo conduttore non si è nè visto, nè intravisto e nè percepito.

Questo non significa che l'Inter abbia vinto contro una squadra scarsa o allo sfacelo. Tutt'altro. La Juve non è scarsa nè allo sfacelo. E' una buona squadra (in generale) ed è un avversario tutt'altro che facile da affrontare. Ma questo da ulteriori meriti alla squadra allenata da Conte.
Che ha vinto con pieno merito una partita contro una squadra forte.

Forte ma quanto? Qui è il punto.
La Juve è potenzialmente molto forte ma è evidente ormai anche agli occhi di qualcuno che non capisce di calcio, che manchi qualcosa. E questo qualcosa è una struttura tattica coerente.

Questa si fa con i giocatori giusti e anche mettendo in campo i giocatori giusti nella giusta posizioni. E ciò non basta. Perchè i giocatori giusti, nella giusta posizione devono giocare con uno schema tattico che sfrutti al meglio le loro caratteristiche.

Qui il punto non è che a Milano c'erano tanti assenti e questo ha complicato il lavoro di Pirlo. Gli assenti c'erano ma questa non può essere una scusa.
Se ieri ci fosse anche stato un De Ligt e un Cuadrado, le cose non sarebbero cambiate. Neppure se al posto di Frabotta ci fosse stato un esterno basso di maggior valore ed esperienza.

Ma vediamo un pò i voti.

PARTITA: 7
Bella partita, giocate da due buone squadre (in generale). Non si sono visti colpi da campione. Le serate sono fredde e si vede che i giocatori non sono al top. A parte qualcuno. Partita godibile.

JUVENTUS: 5
Non all'altezza delle aspettative. In generale sembra una squadra incompleta e senza una personalità che prevale. Non c'è un agonismo feroce ma allo stesso tempo non c'è una capacità tecnica da tiki taka. I reparti sono scollegati e onestamente si vede che la rosa è piena di doppioni mentre mancano tasselli importanti. GENETICAMENTE INCOMPLETA.

INTER7,5
I neroazzurri hanno fatto una partita impeccabile. Ma a parte il livello minimo di errori individuali, quello che ha colpito è la sensazione di una squadra ben messa in campo con un senso logico in ogni zona del campo e in ogni reparto. Con qualche giocatore di maggior qualità nei punti nevralgici (mi riferisco ad esempio ad un playmaker di valore internazionale al posto di Brozovic, la squadra decollerebbe). ASPIRANTE CAMPIONE d'ITALIA.

SZCZESNY: 6
Un portiere che prende due goal, un grande voto non lo merita. Non fa grandi parate ma neppure disastri. Voto d'affetto. TRAFITTO.

DANILO: 6
Non ho visto scempi dalle sue parti e si è permesso anche un tunnel da brasiliano. In generale, in una situazione di alta mediocrità nei rendimenti, almeno fa il suo. AFFIDABILE.

CHIELLINI: 6,5
Rientra da titolare dopo moltissimi mesi e si trova di fronte quello che al momento è il centravanti (togliamo Lewandoski perchè è un caso a se) più forte al mondo. Per niente un compito facile. Si vede che non è più un ragazzino e che tanta ruggine è ancora presente negli ingranaggi. Lukaku fa sentire la sua presenza. Il Chiello fa il suo. Onesto. Sportella e combatte. In ogni caso non si fa distruggere. E questo, se permettete, è già tanta roba. CE NE FOSSERO ALTRI COME LUI.

BONUCCI: 6
Non mi sento di dare una insufficienza neppure al Leonardo bianconero. La difesa prende due goal ma non ci sono errori macroscopici della coppia difensiva. Per di più è l'unico che cerca le imbucate. Fa più passaggi filtranti lui da solo che tutti i centrocampisti messi insieme. Ma questo non va bene. CI PROVA.

FRABOTTA: 5
Questa volta la prestazione non è sufficiente. Non lo si può crocifiggere certo. Prima partita di un certo spessore. Non spinge moltissimo ma davanti aveva Hakimi che è un cliente molto pericoloso. Lo si può capire. Pesa però l'errore di posizionamento sull'imbucata di Barrella. Non si è perso per quel goal ma forse la partita poteva girare verso un pareggio. NON ALL'ALTEZZA.

McKENNIE: 5,5
Entra per far cosa? Questo è il reale dilemma. Far rifiatare qualcuno? Immettere corsa e muscoli. Non si può chiedere a questo ragazzo di cambiare la partita. INCOLPEVOLE.

RABIOT: 4,5
Volevo mettere un voto più basso ma il motivo alla fine è sempre quello. Con un ingaggio da 7 milioni all'anno ci si aspetta qualcosa di quello spessore. La verità è che quello spessore, se c'è deve uscir fuori. E almeno nel suo caso non si può dire che giochi fuori posto. La prestazione è insufficiente. Non attacca, non filtra come dovrebbe, non costruisce niente che sia degno di noi. Sempre passaggi a qualche metro di distanza, mai una illuminazione o un inserimento. Un termine di paragone? Beh, ce l'aveva in campo tra gli avversari: Barella. DA VENDERE.

BENTANCUR: 5
Prestazione ugualmente insufficiente per l'uruguagio. A dimostrazione che la partita, la Juve, l'ha persa a centrocampo. Sovrastato in ogni senso. Non ha controbattuto come doveva ma neppure creato. La sensazione, devastante, è che i centrocampisti buttino via la palla per gli esterni e le punte, sperando che questi ultimi facciano o inventino qualcosa. Mezzo punto in più a Rodrigo solo perchè, secondo me, impiegato male come ruolo. COSI' NON FUNZIONA.

CHIESA: 5
Assente ingiustificato. Non si ricorda niente di particolare della partita di Federico. Non salta l'uomo e continua a vivere su equivoci tattici e di posizione che però non sono i suoi. Sicuramente gli manca la continuità e la solidità. A volte azzecca le partite e a volte le stecca. QUANDO SI STECCA.

RONALDO: 5,5
Continuiamo a vederlo in una forma fisica approssimativa. Sembra anche demotivato, il che è veramente la nota dolente. Il gioco è rattrapito e senza una fluidità degna di nota. Lo si capisce perchè in una paio di occasioni prende la palla e da posizioni non certo favorevoli prova il tiro da lontanissimo. FRUSTRATO.

MORATA: 5
Mezzo punto in meno rispetto a Ronaldo perchè parso ancor più pasticcione ieri sera. Parecchie palle perse o non difese come si doveva. Non ce ne abbia a male ma ieri era veramente sterile. Sicuramente c'entra il periodo di assenza ma alla fine in campo non si è visto. PILE SCARICHE.

BERNARDESCHI: 5
Fa (quasi) sempre la cosa sbagliata. Al momento sembra veramente un pesce fuor d''acqua. Completamente involuto. Vive un equivoco tattico enorme su quale sia il suo ruolo e la sua posizione. Gioca in pratica da terzino. Forse è la manifestazione più evidente di qualcosa che non funziona nella programmazione del mercato. SMARRITO NELLA FORESTA.

KULUSEVSKI: 5,5
Non si può chiedere a questo ragazzo di essere il grimaldello per cambiare le cose. Ha talento ma ancora non quella furbizia tattica. Se la squadra non lo supporta, sparisce. CERCASI BABY SITTER.

RAMSEY: 5
Anche lui, vittima di uno schema di gioco che lo porta verso gli esterni. O forse chissà. Nel centrocampo interista non ci ha capito niente. Vidal marca il territorio, Barella fa e disfa comparendo ovunque e Brozovic sembra girare indisturbato. Poco da dire, continuo a non capire che uso si vuol fare di questo ragazzo. FUORI DAGLI SCHEMI.

PIRLO: 5
Quando la tua squadra perde e si mostra così inferiore per tutta la partita rispetto all'avversario, è logico che ti prendi una insufficienza. Sono passati mesi e la quadratura del cerchio non c'è. Nel primo tempo, sotto di uno a zero, la squadra ha fatto possesso palla e ha attaccato ma il gioco è lento. Lento perchè i giocatori sono statici. Si buttano i palloni in mezzo alla vecchia maniera. Oppure si fa un tiki taka (ci si prova almeno) che non permette di fare occasioni da goal. Tiri in porta pericolosi= zero. Questo è ciò che conta. In questo caso Pirlo ci mette del suo. Anche se il vero colpevole, secondo me, è Paratici. Non ci si può più nascondere.  Lo scudetto questa volta, così, non lo possiamo vincere. E neppure la champions. GAVETTA.

BARELLA: 8
Per l'inter, voglio mettere un voto a questo ragazzo. Attualmente il centrocampista più forte del campionato. Corre, ci mette l'anima, ha buona tecnica, i tempi di inserimento giusti, onnipresente, volitivo.
Prendiamo a parametro zero Rabiot e Ramsey e spendiamo per loro 14 milioni netti più le tasse (in due anni speso quanto il cartellino di Barella). Non era forse meglio pagare 40 milioni al Cagliari e prendersi questo gioiello (tra l'altro giovanissimo) con un ingaggio da comprimario?
Chiedo......

venerdì 15 gennaio 2021

Quale è il reale valore del centrocampo della Juventus di Pirlo?

Ho visto in azione mister Pirlo quando era lui il fulcro del centrocampo della Juventus, all'inizio di quella era di dominio che (in ogni caso) dura tutt'ora.

Lo ricordiamo quel centrocampo? Pirlo a dirigere, Vidal a fare il guastatore e incursionista, Marchisio a dettare equilibri e baricentri, Pogba a innestare imprevedibilità e colpi di genio.

Tasso tecnico? Spaziale.
Tasso agonistico? Totale.
Affidabilità? Come stare tra le braccia di una mamma.

Un centrocampo di qualità, che aggrediva, copriva li spazi, fungeva da barriera, inventava.
Un centrocampo come dovrebbe essere.

Oggi, se ben guardiamo, i singoli che fanno parte del centrocampo juventino non sono malvagi presi uno per uno. Anzi. Sono presenti talento e tasso tecnico oltre la media.
E' presente anche agonismo e determinazione (a Rabiot e Bentancur non gli si può certo rimproverare la grinta).

E allora?
Allora abbiamo che la somma dei singoli non sempre fa il tutto. O, più semplicemente, che un gruppo di giocatori non sempre si amalgamo alla perfezione.
Per vari motivi.

Potrebbe essere perchè inseriti in un contesto sbagliato oppure perchè contemporaneamente si trovano in un periodo di scarsa forma fisica o, peggio ancora, mentale.

Il centrocampo attuale della Juve è un'opera incompleta. E infatti non si riesce ancora a definire la struttura con esattezza. C'è l'equivoco della presenza/assenza di un playmaker di ruolo. Arthur non sembra aver ancora raccolto appieno questa investitura. E' un ottimo giocatore con la palla tra i piedi, ma (da lontano) sembra manchi di una leadership totale e soprattutto ha notevoli carenze sulla capacità di alternare gioco/corto e gioco/lungo. Inoltre la sua capacità di ordine può essere incrementare e questo è un fattore esclusivamente mentale. Mentre sono sicuro che affiancato da una buona orchestra potrebbe migliorare la fase di interdizione.

Bentancur? Stilisticamente è un giocatore che mi piace moltissimo. Elegante, sudamericano nella garra e nella grinta, ha ottime doti tecniche. In effetti non sembra avere niente che non va. Forse talvolta è troppo irruente ed è superficiale nel leggere i momenti della partita in cui affondare le entrate dure e i momenti in cui si può anche tirare su il piede dall'acceleratore. Ma non è questo il punto. Forse il suo problema è l'equivoco tattico. Si gioca a due o a tre? Sono play davanti alla difesa o mezz'ala? Secondo me in un centrocampo più definito, lui il posto se lo ritaglia.

Rabiot? Non so. Questo giocatore ancora non l'ho capito appieno. Sicuramente strapagato per quello che vale e che ha dimostrato. Sembra sempre un "tra poco vi faccio vedere cosa so fare" ma non l'ho fa mai. Non è scarso. Gli ho visto fare dei recuperi senza far fallo come mai ho visto. E' fisico ma con ottimi piedi. Eppure anche lui difetta di personalità. Sembrerebbe che possa dare il meglio all'interno di un centrocampo di personalità, in cui qualcun altro si carica sulle spalle la responsabilità.

Ramsey? Ecco qui un altro stipendio che secondo è sproporzionato rispetto ai valori. Io non l'ho mai visto giocare quando stava all'Arsenal ma in 2 anni, onestamente, mi ha deluso alquanto. A parte la fragilità fisica che è comunque eccessiva, sembra sempre che non sia in condizione. Certo, è probabilmente a livello tattico il giocatore bianconero di centrocampo con più fosforo. Quello che trova meglio la posizione in campo e che sa adattarsi alle varie situazioni della partita. Nel suo caso il problema non mi sembra essere personale quanto di tenuta atletica e quindi di continuità.

Per ultimo ecco il giovane McKennie. Di lui possiamo dire che è stato una piccola sorpresa e di certo è il giocatore che in tutto il reparto ha convinto di più. Qualche ovvio passaggio a vuoto dovuto al cambio di nazione e alla giovane età ma in generale è sempre stato un giocatore che ci ha messo cuore ma anche grinta. E che comunque sa buttarsi negli spazi e attaccare la profondità come solo il gallese Ramsey sa fare.

Quindi? Secondo me c'è un equivoco tattico di fondo di come la squadra doveva giocare all'inizio. Come, purtroppo spesso accade nel calcio moderno, alcuni giocatori arrivano non perchè funzionali ad un progetto tecnico ma per opportunità di mercato, per bravura degli intermediari e per motivi di bilancio (vedi scambio Arthur / Pjianic).

Questo equivoco di fondo (si gioca con un play fisso e due mezze ali oppure con due interni di centrocampo?) è deleterio alla creazione di un centrocampo solido.

La Juve gioca bene ma poi ha dei momenti in cui si vede manca la gestione della partita. Il centrocampo diventa evanescente e perde il controllo del territorio. Cosa che non deve mai accadere.

La soluzione? Non so. E' difficile perchè la squadra fa pochi allenamenti tecnici ed è sempre sulla giostra di una qualche partita oppure di una pausa per le nazionali. Se a questo ci aggiungiamo i prevedibili infortuni muscolari che nel calcio moderno sono (purtroppo) ormai la norma e non l'eccezione. Se a questo ci aggiungiamo la variabile coronavirus che incombe minacciosa sulle squadre creando problemi ulteriori di disponibilità di persona ma anche di serenità mentale, il quadro è fatto.

Di sicuro, occorrerebbe decidere bene su chi puntare. Non si sa quale è il centrocampo titolare. Arrivati a metà anno, questo occorrerebbe definirlo. La partita clou di domenica con i rivali neroazzurri ce lo dirà.

Forza Juventus.

lunedì 11 gennaio 2021

Il pagellone: Juventus - Sassuolo 3:1

Non sono riuscito a vedere tutta la partita, quindi il mio giudizio si baserà solo sulla fine del primo tempo e il secondo tempo.

In generale la partita è stata decisamente bella. Mi sono immaginato, e qui divento sempre triste perchè faccio ancora fatica ad abituarmi alla situazione contingente, questa stessa partita con lo Stadium pieno di tifosi.
Volete scommettere che le cose non sarebbero state così dure?

Questa è una di quelle situazioni in cui il risultato conta più del bel gioco. Ci piace lo spettacolo, le trame, i numeri ma alla fine siamo sempre parte di quella schiera di persone che sanno che quando fai un goal più dell'avversario, questo rimane negli annali e non il "bel" gioco.
Anche se, lo abbiamo scritto e riscritto, è con il bel gioco che, alla lunga, vai a vincere i campionati e i tornei.
Partita:

JUVENTUS: 6,5
La squadra non è compatta nè si impone con la sicurezza che dovrebbe. Il tasso tecnico c'è e questo lo sappiamo. Ma in certi momenti ci sono dei blackout di concentrazione che danno coraggio a qualsiasi tipo di avversario. La Juve non da, salvo rari momenti, la sensazione di essere una squadra fatta e finita. Questo da una parte è un pò preoccupante perchè lascia lungo la schiena sempre un brivido di incertezza. Ma dall'altra parte da sempre l'idea di avere margini di crescita e ciò ci fa ben sperare. DI BELLE SPERANZE.

SASSUOLO: 7
Dare un bel voto a una squadra che perde e che perde prendendo 3 goal sembra un pò strano ma in effetti non lo è. Innanzitutto la partita è stata in bilico molto di più di quanto il risultato finale faccia pensare. Il terzo goal è stato realizzato a partita finita, al 91° o giù di li. E la partita era sull' 1 a 1 fino a 10 minuti dalla fine. Il Sassuolo ha giocato inoltre gran parte della partita in 10 uomini per una giustissima espulsione di Obiang e, nonostante, questo, è stata in campo benissimo, rendendo la vita difficile alla Vecchia Signora. De Zerbi recrimina ma deve essere soddisfatto. MI PIEGO MA NON MI SPEZZO.

PARTITA: 7
Senza pubblico è sempre uno/punti in meno di voto. La partita è giocata con buon tasso tecnico e buoni ritmi. Il Sassuolo non fa le barricate e si vedono molte giocate da palati fini. VALE IL BIGLIETTO.

SZCZESNY: 6
Sul goal non poteva forse fare di più. Per il resto normale amministrazione. SERATA FREDDA.

DANILO: 7,5
L'anno scorso era un brutto anatroccolo, quest'anno un cigno. Jolly, difensore a destra, difensore a sinistra, di supporto al centrocampo e sempre presente. Fino ad oggi un cestino di soluzioni per Pirlo. Poi si inventa anche il supergoal che sblocca la partita. Niente da dire. BRASILIANO.

DEMIRAL: 6
I numeri e la garra sono tutti dalla sua parte. Ma l'impressione è che soffra la mancanza di pubblico (qualche leggera distrazione ogni tanto) e anche la mancanza di una punta di peso su cui appoggiarsi e da usare come punto di riferimento. SENZA GPS.

BONUCCI: 5,5
Fisicamente sembra non al top. I suoi limiti nell'uno contro uno li sappiamo. Nella squadra attuale la sua presenza in fase di costruzione della manovra sembra ridimensionata. Rimane la leadership di spogliatoio (che non è poca cosa). Ieri però non sufficiente. APPANNATO.

FRABOTTA: 6,5
Mezzo punto in più per la giovane età e per l'assist del goal del sorpasso. Gioca una gara sufficiente anche se con sbavature di cui non c'è comunque da sorprendersi. In generale fa il suo, ovviamente il peso della sua presenza non è quello di un top nel ruolo. VOLENTEROSO.

McKENNIE: s.v
L'americano non fa in tempo ad iniziare che deve uscire per infortunio muscolare. Che dire: secondo me i suoi cavalli vapore servono. COMPARSA.

ARTHUR: 6
Il brasiliano è un giocatore che mi lascia sempre con una voglia non soddisfatta, sembra un amante bravo nel petting e nei preliminari che però poi non passa ad un livello superiore. Bravo con il pallone in mezzo ai piedi ma ti aspetti sempre almeno una super giocata che non arriva mai. Lo aspetteremo ancora un pò, speriamo ne valga la pena. SENZA ORGASMO.

BENTANCUR: 5,5
Il giocatore c'è e lo si sa. Alcune volte non entra in sintonia con la partita. Questa è una di quelle volte. Inoltre c'è sempre la tendenza ad essere irruente e mettere la squadra a rischio di rimanere in dieci. Su questo deve migliorare. JAMES DEAN.

CHIESA: 6,5
E' in un buon periodo. Lo si sa e lo sa anche lui. Prende una brutta botta ma rimane in campo. In generale rappresenta sempre una potenziale spina nel fianco per il Sassuolo anche se non si accende mai come dovrebbe. Ma spesso non dipende solo da lui. STOICO.

RONALDO: 6,5
Non è in forma smagliante. Sarà il freddo, l'assenza di pubblico o semplicemente un periodo che ci sta (in attesa della primavera) ma è un Ronaldo in versione mini. Però.... Però... Anche se sbaglia dei goal che non sbaglierebbe mai, alla fine la palla però la butta dentro e timbra il cartellino. Con un goal che anche se a partita finita è comunque di gran classe e complessità. IN FREEZER.

DYBALA: 5
La forma fisica nel calcio non è tutto ma è molto. La classe c'è (io stravedo per lui), i colpi pure. Ma vederlo giocare in questo stato non è un bel vedere. Esce per infortunio. PALESTRA CHIUSA.

RABIOT: 5,5
Il francese offre la solita prestazione in cui fa intuire i suoi numeri (bello un recupero palla di fisico senza fallo) ma sempre con una sensazione di poca concretezza. Dovrà prima o poi decidere che è giunto il tempo di dare tutto e mostrare tutto. ADOLESCENTE.

MORATA: s.v.
Entra e non c'è tempo per dare un giudizio. AL RIENTRO.

BERNARDESCHI: s.v.
Vedi Morata. LA PROSSIMA VOLTA.

KULUSEVSKI: 6,5
Fa ottime cose e si prende tante pause. La sensazione è che ancora non abbia trovato la giusta collocazione nello scacchiere del mister. A volte pensa troppo prima di fare qualcosa. SCIENZIATO.

RAMSEY: 7
Voto per il goal e perchè si butta dentro, cosa che per un centrocampista è importante. Arruffone e impreciso, continua a dare la sensazione di non aver ancora messo a fuoco la sua presenza nel campionato italiano. Prestazione appena sufficiente ma se segni il goal che alla fine ti permette di portare a casa i 3 punti, va tutto bene. AL POSTO GIUSTO.

PIRLO: 6,5
Va bene che si lamenti con la squadra per il blackout che porta al pareggio del Sassuolo. Giusto. giusto farlo anche in pubblico in modo da esprimere un dissenso rumoroso anche se fatto con stile. La squadra sembra da qualche settimana avere una maggiore identità. Il fatto che non l'avesse (e che tutt'ora non la abbia al 100%, non è per niente tutta responsabilità di Pirlo). Ma questo già lo sapevamo.  3 PUNTI D'ORO.

sabato 9 gennaio 2021

Non è questo il calcio che amo

Io non so ora se la notizia lanciata da Juve Magazine sia fondata, accurata o meno.
In generale dubito di questi "lanci giornalistici" ma me prendo ora spunto solo per una rapida riflessione.
L'articolo di cui parlo è
https://www.juvemagazine.it/2021/01/09/linter-data-in-pegno-ad-alibaba-incerto-il-futuro-dei-nerazzurri/41782

E in questo articolo si gettano ombre sulla linearità della conduzione aziendale dell'Inter da parte della proprietà cinese.
Lo ripeto, non mi interessa sapere se tutto ciò è vero. Se lo fosse sarebbe immensamente triste. 

Di sicuro questo tipo di fatti non dovrebbero accadere neppure nele bugie giornalistiche.
Io non amo particolarmente l'inter. In realtà non l'ho mai avuta a simpatia. Non perché avversaria ma per altri motivi.
Eppure la cosa, fosse fondata anche in parte, sarebbe una sconfitta per tutti.
Saluti

venerdì 8 gennaio 2021

Cosa penso di Andrea Pirlo?

 
Cosa penso di Andrea Pirlo?

Attualmente Andrea Pirlo è l'allenatore della Juventus. In modo per molti (anche per il sottoscritto per dir la verità) abbastanza imprevedibile questo signore è passato dal nulla ad essere l'allenatore della Juventus.

Quando è successo, la cosa aveva dell'incredibile se non fosse che quando la Juventus di questi ultimi 10 anni si muove, lo fa sempre con estrema serietà e con la ponderazione dei pro e dei contro.

Ma voi ve lo immaginate cosa significa passare da zero esperienza come allenatore (ma proprio zero) a essere il responsabile della squadra più titolata e vincente dell'ultimo ventennio in Italia e tra le più importanti e seguite squadre d'Europa e quindi anche del mondo?

Ecco. Se c'era una persona che poteva scalare la montagna con un sol balzo, riuscendo a resistere a tutte le vertigini e pressioni collegate alla faccenda era il signor Pirlo.

La verità è che ho scoperto questo giocatore quando non era più ragazzino. Mi spiace non aver avuto la possibilità di ammirarlo di più durante la sua carriera ma ci sono dei ruoli (come ad esempio il centrocampista arretrato) che spesso non sono sottoposti alla luce della ribalta e per vedere il talento e la classe o l'agonismo di qualcuno devi effettivamente vedere le partite intere e non gli highlight alla Domenica Sportiva.

Diciamo che è stato il mondiale del 2006 a farmi scoprire il Pirlo calciatore. Da allora l'ho seguito per anni al Milan e poi l'ho non solo apprezzato ma amato e osannato nei suoi 4 anni alla mia Juventus.

Un panorama in cui non solo ha continuato a esprimere la poesia del calcio attraverso gesti tecnici insuperabili (lanci, apertura, no look, gestione della palla, dribling, assist, calci di punizione, tiri da fuori area, etc..) ma ha anche mostrato cosa significa diventare ed essere un leader di spogliatoio e anima di una squadra.

Un leader silenzioso dirà qualcuno. Ma io questo concetto non l'ho mica capito. Silenzioso rispetto a cosa? Un leader è un leader. Indica qualcuno che guida. Qualcuno straparla, qualcuno parla male, qualcuno urla, qualcuno fa battute e via dicendo.

A parte che nessuno di noi sa come si comporta Andrea nel chiuso degli spogliatoi o nella quotidianità degli allenamenti.

Sta di fatto che sebbene sia logico che il Pirlo allenatore debba pagare qualche scotto dovuto al comunque imparare a muoversi in un ruolo come quello dell'allenatore, anni luce lontano dal giocare in prima persona nel rettangolo verde, è evidente che se c'era una persona che poteva prendere su di se l'immensità del peso di allenare una squadra come la Juventus (al top del suo cammino dopo 9 anni di scudetti consecutivi) senza aver mai allenato prima, questa persona non poteva che essere Andrea Pirlo.

Una persona di spessore, un grande professionista e, quel che più conta, un vero genio e artista del calcio.

La verità è che ho adorato come Andrea toccava la palla, come alternava gioco corto e gioco lungo, come disegnava geometrie per il campo e come tramutava un momento di stanca in un lampo accecante di calcio champagne.

Tutto questo, penso, sia un patrimonio che Andrea non solo poteva mettere in campo in prima persona ma un patrimonio che con il tempo può trasmettere anche ai giocatori che allena.

Ci vuole tempo. Ma sebbene quest'uomo possa in quest'anno perdere scudetto e non vincere la champions (considerato anche il contesto assurdo in cui i campionati e le competizioni si svolgono), continuerà ad avere la mia stima.