Da molti mesi non commento sul blog la Juventus, il calcio e tutto il mondo che ci gira intorno.
Sono onesto, ho avuto un momento di rifiuto di questo "sport" che mi ha portato a essere meno appassionato.
Seguo il calcio da molti anni.
E la mia passione juventina è da sempre.
Ho anche giocato a calcio e ritengo questo sport bellissimo.
E non scrivo dei motivi per i quali sono convinto di ciò.
Però vedere giocare le squadre in degli stadi vuoti, vedere cosa pian piano questo sport popolare è diventato in termini di società per azioni, business e giro di soldi (ingaggi, commissioni agli agenti, superlega, diritti tv, etc...) e infine vedere una squadra passare dalle stelle alle stalle da un punto di vista di strategie e operatività mi ha smorzato molte fantasie.
Poi io non vivo di calcio.
E ho molti altri interessi e passioni. Et voilà, sono passati mesi.
Ma veniamo all'oggi. Veniamo a esaminare questa fotografia del presente. Che va oltre un 0:1 in casa con una neopromossa dalla serie B. Che, in altri tempi, sarebbe bastato per far rumore.
No. Qui il nocciolo della questione non è la sconfitta in se ma ciò che questa sconfitta va a certificare.
OVVERO il fatto che la società Juventus è allo sbando e in uno stato confusionale a livello direttivo e manageriale.
Questo viene prima di tutto. E il punto di partenza è, secondo me, il giorno 11 aprile 2018. Giorno dei quarti di finali di Champions, partita di ritorno a Madrid.
Si veniva da un 3:0 in casa, con rete spettacolare di CR7 in rovesciata.
La Juventus tenta l'impresa di recuperare un risultato pesantissimo. E incredibilmente segna 3 goal al Bernabeu. E' la premessa per una partita da cardiopalma. Forse si può fare. E se si passa, la finale e la coppa Champions potrebbe essere una prospettiva molto concreta.
La Juventus domina in Italia, senza rivali. C'è sempre qualche critica al gioco ma sono i pidocchi dell'eroe. Accade perchè qualcuno che mugugna c'è sempre e i giornalisti devono sempre alzare un polverone sulle cose per vendere le loro copie.
In quella partita, ad un passo dall'impresa, Cristiano Ronaldo segna un rigore al 97° e condanna la Juventus ad una eliminazione che dire bruciante è poco. Il rigore ci poteva stare così come non ci poteva stare. Ne hanno dati di più scandalosi e non ne hanno fischiati di decisamente più netti in Champions.
Perchè è il punto di svolta? Perchè quella partita persa rompe degli equilibri interni. Crea discordie. Più fra il management bianconero che nello spogliatoio. La champions è una ossessione. Esservi arrivata 2 volte vicino ed essere stati buttati fuori nuovamente dal Real Madrid è una ferita aperta e sanguinante.
Agnelli, Paratici, Nedved e Marotta. Questi i 4 personaggi della storia. Almeno quelli principali. E Allegri sullo sfondo.
Fino a quel momento la Juventus è cresciuta (dalla serie B alle finali di Champions passando per il dominio in Italia) attraverso un percorso di crescita lineare. Fatto di passi calcolati e di operazioni di mercato coerenti. Si comprano i giocatori funzionali ad un equilibrio di squadra, li si compra anche in base agli atteggiamenti umani. Chi fa casino viene mandato via.
L'estate del 2018 invece porta una inversione di rotta.
Complice una situazione di mercato particolare, alla Juventus arriva la possibilità di poter ingaggiare uno dei 2 giocatori più forti del mondo (così non discutiamo sulla cosa). Se, e diciamo se, in quell'11 aprile C7 avesse fallito il rigore e la Juve magari avesse passato il turno, probabilmente tutto questo non sarebbe successo. Ma....
La Juve ambisce a entrare fra le prime 5/6 squadre d''Europa e ambisce a essere un Top Team. Occorre fare un salto di qualità e ingaggiare anche i migliori del mondo.
Paratici, che è l'artefice del contatto con l'agente di CR7 Mendes, è d'accordo. Probabilmente ha l'accordo di Nedved. Marotta contrario e Agnelli indeciso.
Acquistare o non acquistare Cristiano Ronaldo, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, quello che solo pochi mesi fa a Torino ha siglato uno dei goal più spettacolari di sempre in Champions (rovesciata da favola) e che solo due settimane dopo ha segnato il rigore che ha condannato la Juve all'ennesima annata amara?
In quel dubbio, poi risolto a favore dell'acquisto del portoghese e del litigio/separazione delle strade fra Marotta e Agnelli, sta la radice di ciò che abbiamo visto ieri sera con l'Empoli.
UNA SQUADRA CHE HA PERSO LA SUA IDENTITA'.
Antonio Conte, aveva forgiato una identità. Con giocatori da 10 euro in un ristorante da 100. Diamogliene atto. La Juventus vincente dal 2011 aveva grinta, fame, intensità, concentrazione. Era unita nei reparti e sapeva cosa fare. Ma soprattutto era coesa. Sembrava una corazzata.
La Juventus è migliorata anno dopo anno anche con Allegri. Si forse il gioco non sempre era all'altezza delle aspettative. Ma, che piaccia o no, la squadra aveva una identità.
L'arrivo di CR7 non è stato un danno in se. Cristiano Ronaldo ha segnato 101 reti in 3 campionati. Ha vinto un titolo capocannonieri ed è stato prolifico. Ha risolto partite. Ha elevato gli standard della squadra. Certo, non è esente anche lui da atteggiamenti a volte sopra le righe e neanche lui è perfetto. Ma chi lo è? Quale è il giocatore che non ha momenti in cui fa un errore? Tra l'altro dai 33 ai 36 anni, Ronaldo ha saltato una sola partita per problemi fisici.
Mi sembra strano che nessuno lo abbia messo in rilievo perchè invece è qualcosa di fenomenale. O vogliamo parlare di Arthur o di Ramsey giusto per fare 2 nomi? Due persone che guadagnano cifre astronomiche se parametrate ai minuti giocati effettivi.
L'arrivo di CR7 è stato un disastro solo perchè ha causato la partenza di Marotta. Che non sposava il progetto. Marotta non aveva riserve su Ronaldo il giocatore. Aveva riserve sulla sostenibilità economica di un acquisto da più di 100 milioni di euro e un ingaggio annuale di 31 milioni netti a stagione.
Aveva riserve su che impatto la presenza di una stella superpagata (magari anche con merito) avrebbe avuto sul resto dello spogliatoio. Qualcuno avrebbe cominciato a pretendere degli aumenti salariali? La storia ci dice cosa è successo, in effetti.....
L'arrivo di CR7 ha accecato il management juventino. Agnelli ha perso il controllo della situazione affidando tutto a Paratici. Nedved non si capisce che funzione avesse e quale sia stato il suo apporto in un senso o nell'altro.
E Paratici..... Paratici.... Paratici, se mi permetto di fare un nome, è il responsabile della sconfitta di ieri a Empoli. E dello scudetto perso l'anno scorso. E dell'involuzione di questa (ex) magnifica squadra.
Paratici.
Lui è assurto a direttore generale e responsabile unico delle operazioni di mercato.
Paratici ha cacciato Allegri e creato una discontinuità di identità portando a Torino la persona più sbagliata. Ovvero Maurizio Sarri. Non perchè non sia un bravo allenatore. Lo è. Ma non era la persona adatta a guidare la Juventus in un momento così delicato.
Era fresco vincitore dell'Europa League, è vero. Ma ha allenato per anni i più fieri rivali della Juventus e per anni ha avuto sempre una pessima parola per i bianconeri. Mai ammettendo la bravura della Vecchia Signora e sempre paventando ombre e sospetti. Sarri... un carattere diretto e anche ruvido. Inadatto allo stile Juventus. Inadatto da un punto di vista comunicativo. Inadatto a sostenere la pressione mediatica che ad un allenatore della Juve viene esercitata.
Sarri deve creare una nuova identità. E alla Juve non hai molto tempo. Fallisce. I giocatori non lo seguono. Non sarà stata tutta colpa sua ma di sicuro qualcosa la avrà sbagliata.
La Juve comincia a non capire più se è carne o pesce. Paratici va in affanno. Comincia a comprare giocatori funzionali agli equilibri di cassa e non al gioco o alle esigenze dell'allenatore. Sarri allena chi gli viene dato. Sono campioni, prime-donne, giocatori affermati o comunque di lungo corso.
Non era facile neanche per l'allenatore toscano.
E qui le colpe non sono sue ma di Paratici/Nedved. Con Agnelli colpevole di aver avallato tutto.
Inutile stare a vedere le operazioni a parametro zero di giocatori ai margini di altre squadre. Forse campioni ma se vanno via a zero qualche domanda bisogna anche farsela talvolta. Inoltre la squadra invecchia. Gli anni passano per tutti. E poi il Covid.
Incredibilmente arriva anche la chiusura degli stadi prima e il giocare senza spettatori poi.
I bilanci della Juventus, già instabili su un filo sottilissimo di equilibrio precario, esplodono. Agnelli realizza che l'operazione CR7 è stata fatta nel momento peggiore. I risultati (europei) non arrivano. La Juventus fallisce con squadrette di seconda e terza fascia.
Se i risultati non arrivano, i malumori crescono. Ma torniamo li. Perdita di identità.
E poi? E poi la confusione totale. Paratici in difficoltà compra male e vende peggio. Compra caro e svende a zero. Si da l'incarico a Pirlo (che a me non è dispiaciuto) ma era comunque alla prima esperienza. Un salto nel buio anche a livello di immagine.
I giocatori mugugnano. Capiscono che la società è in confusione. Secondo me lo capiscono tutti.
Agnelli nel panico inventa la superlega. Un autogoal clamoroso.
Per di più dall'altra parte, l'Inter in silenzio in un paio d'anni con Conte al timone e lo spettacolare Marotta (tanto di cappello ad un signor manager) creano una ottima e solida squadra. L'Inter acquisisce una identità. Compra Lukaku e compra ottimi giocatori.
La Juventus, dopo 9 anni di fila, perde il campionato, esce malamente dalla Champions, ha i conti disastratati, litiga con i rinnovi dei suoi giocatori perchè tutti vogliono di più, ottiene una immagine pubblica pessima per via della Superlega.
Non è un caso che, finalmente, Agnelli rinsavisce. Manda via Paratici e richiama Allegri.
Ma recuperare l'identità persa non è questione di un paio di partite.
Ci sono giocatori che vanno mandati via. Non sono all'altezza. CR7 è andato via quasi sicuramente perchè ormai non sopportava l'aria di naufragio che si respirava a Torino. Attorno a lui c'erano solo le rovine di una Juve all'altezza. Con giocatori strapagati senza valere l'ingaggio (Bernardeschi, Rabiot, Ramsey, Rugani, Morata, Arthur e mi fermo qui.)
Occorre ripartire. Forse ce la faranno ma la squadra è incompleta. Mancano laterali all'altezza (Alex Sandro in fase totalmente discendente), un play centrale alla Jorginho, un centravanti che sia capace di tenere palla, un portiere che dia più sicurezza, forse anche un centrocampista di fantasia e capace di uno-contro-uno.
Vediamo che succede.
FINO ALLA FINE.
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