lunedì 22 marzo 2021

Doveva arrivare il crollo dell'impero romano: Juventus la fine di un ciclo? Forse è anche peggio

Una immagine che probabilmente segna veramente (forse anche di più dell'amara vittoria in Champions sul Porto che ha comunque sancito la prematura esclusione dei bianconeri dal proseguimento verso la coppa dalle grandi orecchie) la fine di un'era.

L'era del presidente Agnelli e del nuovo corso Marotta-Nedved-Conte iniziato un decennio. L'era dello stadium, dell'orgoglio ritrovato e dei record.

Record di punti in un campionato, record di scudetti consecutivi, record di una stagione intera senza sconfitte.

L'era in cui vincere non era importante, era l'unica cosa che contava.

La Juventus perde in casa con il Benevento. Una neo-promossa. Ma anche questo al momento è relativo.
Quello che conta non è la sconfitta in se, anche se in casa e con una squadra di bassa classifica. In un campionato può capire un calo di tensione, un momento di smarrimento, una partita in cui ti gira tutto male. Può capitare un periodo in cui i bioritmi dei giocatori più importanti siano al minimo o in cui le figure chiave si ritrovano infortunate o assenti tutte insieme.

Appare evidente e in questo momento totalmente sicuro che si è chiuso un ciclo ed è finito un modello. Onestamente pensavo e speravo che ci potesse essere una transizione migliore. Anche perchè il vantaggio accumulato era tanto, il fieno in cascina moltissimo. Proprio nel momento in cui si poteva fare il salto di qualità, portando la Juventus da regina incontrastata in Italia ad essere regina in Europa, proprio nel momento in cui puoi schierare tra le tue fila uno dei 2 campioni assoluti di questo sport e uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi, proprio nel momento in cui anche la forza economica poteva permettere di gareggiare con le altre big d'Europa....

Proprio in quel momento la dirigenza più quadrata d'Italia, più feroce nella programmazione e nella lungimiranza commette una serie interminabile di errori che l'hanno di fatto portata a sperperare un patrimonio accumulato faticosamente nel breve volgere di un anno e mezzo o poco più.

Se ci guardiamo indietro le ragioni vengono da lontano. E non sono certo il covid, gli stadi vuoti, gli infortuni, Pirlo troppo inesperto e via dicendo. Questi sono al limite fattori di contorno e talvolta effetti.

Le cause sono umane, troppo umane. L'uscita di scena del signor Marotta solo adesso mostra quanto abbia pesato nell'economia della situazione. Chi lo ha sostituito, Paratici, non ha avuto la stessa capacità manageriale e la stessa prudenza. 

Il buon Paratici ha fatto il suo lavoro in modo egregio quando era il braccio destro di chi lo ha preceduto. Ma da solo ha inanellato errori strategici fondamentali.

Non rimpiango a tutti i costi Allegri, come sbagliando fanno adesso molti tifosi. Non perchè pensi male di Allegri. Ma perchè gli stessi che lo piangono sono forse gli stessi che lo hanno fischiato quando è arrivato.
Allegri era giunto alla fine di un ciclo. Forse il rapporto si era logorato e forse la scintilla si era spenta. Allenare una squadra per 5 anni non è moltissimo ma non è neppure poco. Un cambiamento ci può stare.

Il dubbio è che quando il rapporto con il livornese si è interrotto, ci fossero sul piatto altri scenari. Continuo a pensare che Allegri sia stato mandato via o si sia fatto in modo che andasse via perchè c'era sul tavolo un possibile accordo con Guardiola. O un altro allenatore Big. Era quello il definitivo salto di qualità verso il top dell'Europa, il sigillo definitivo (dopo l'arrivo di CR7) che la Juventus fosse insieme a Bayern, Real e Barcellona, il simbolo del calcio che conta.

Guardiola non è arrivato. E da allora si è cominciato a prendere strade di ripiego. In un crescendo di imbarazzanti errori di prospettiva, in cui l'ultimo sbaglio era la diretta conseguenza di quello precedente.

Sarri è stato l'errore più grande commesso dal duo Paratici-Nedved. Sembrerebbe una scelta non avallata da Agnelli. Non sapremo mai la verità. Ma è sicuro che sia stato un errore. Preso come ripiego di Guardiola, la scelta viene fatta perchè trapela la voglia di cambiare gioco, di riuscire a divertire anzichè solo vincere. E' il rinnegare quello che si era fatto fino a quel momento.

Sarri non ha particolari colpe. Era solo l'uomo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non ha particolari colpe. Sarri ha fatto il Sarri. Niente più e niente meno. Non aveva il tempo di poter costruire la "sua" squadra (a volte ci vogliono anni) e non aveva i giocatori affini al suo progetto. Ha mandato via giocatori che potevano tornare utili e di certo non è stato quel modello di allenatore che tiene unito lo spogliatoio. Sarri può allenare una grande squadra fatta di campioni? Io penso proprio di no. Non in una piazza come la Juve. Non se sei stato il paladino dei nemici della juventinità, l'esatto esempio del contrario dello stile "Juve".

Già da qualche anno le campagne acquisti si facevano con un occhio sempre più attento ai bilanci e alle plusvalenze piuttosto che alla ricerca di giovani da far crescere e individualità coerenti con il progetto.

E' l'epoca dei parametri zero. Giocatori a fine contratto, con un presente non sempre all'altezza del loro valore presunto. Parametri zero che costano tantissimo come ingaggio ma che non rendono ciò che ci si aspetta.

E' l'epoca del compro carissimo e vendo a poco perchè l'importante è abbassare un monte ingaggi che si innalza pericolosamente senza motivi. Se analizziamo alcuni stipendi rimaniamo inorriditi. Un Rugani di turno o un Bernardeschi di turno prendono 4 milioni netti a stagione. 4 milioni. Di che parliamo. 

E' la fine di un ciclo. Avvenuto veramente nel peggiore dei modi. C'è tempo per risalire la classifica e riuscire a riqualificarsi in Champions ma la paura più grande ora non è neppure di non qualificarsi fra le prime 4. La paura è di perdere tutto. Tutto il lavoro fatto finora. 

A breve Ronaldo andrà via. Io credo già questa estate. Perchè è evidente non voglia più rimanere in una squadra che mostra crepe in ogni dove. Come fame di vittorie, voglia, programmazione. In cui sembra si viva alla giornata.

La Juventus di ora sembra l'impero romano alla fine dei suoi giorni. Fragile, pronto a cadere sotto i colpi delle giovani popolazioni barbare, beandosi dei tempi gloriosi andati che non ci sono più.

CR7 andrà via perchè non lo puoi tenere fino a fine contratto. Costa troppo e se non rinnova, tanto vale venderlo ora per recuperare 30 o 40 milioni di euro. Vari giocatori simbolo di quella Juve che fu andranno via: Chiellini sicuro, forse Buffon, forse Dybala.

Io credo che quello che debba andar via sia Paratici e altri dello staff dirigenziale. Si deve ripartire con una programmazione. Non più vecchi alla fine del proprio percorso ma un mix di gioventù ed esperienza. Con giocatori acquistati per giocare nel loro ruolo.
O vogliamo continuare con gli esperimenti? Bernardeschi terzino, Bentancur playmaker, Kulusesvki attaccante, Ramsey esterno, Danilo centrocampista...... Vogliamo continuare con queste assurdità? Con una rosa con 2 soli attaccanti di ruolo disponibili per mesi? Con dodicimila esterni e nessun centrale di centrocampo se non Arthur che dice che preferisce giocare mezz'ala?

Ci vuole uno zoccolo duro di giocatori italiani che ricevano dai "vecchi" l'impronta dell'identità di squadra. E che la trasmettano. Ci vogliono giocatori affamati (l'esempio è CHIESA) e volenterosi. Ci vuole una pressione su lega e FIGC affinchè diminuiscano le partite ufficiali e si possa avere il tempo per allenarsi come si deve. E non si facciano più i tour promozionali a luglio e agosto e si ritorni alla buona e vecchia preparazione pre-campionato.
E soprattutto si spingano i giocatori a prendersi le loro responsabilità. A giocare sapendo che i soldi che si ricevono vanno guadagnati.

Io avrei tolto i guadagni stellari che hanno e li avrei parametrati ai risultati. Un compenso fisso e il resto ancorato a minutaggio, presenze e risultati, ruolo per ruolo. Basterebbe dare un tot di soldi per ogni valutazione media dei principali giornali. E' un criterio. Ma porterebbe i giocatori a capire che occorre giocare. E magari perdere, ma con onore.

Ora stiamo perdendo. E continueremo a farlo. Da qui fino alla fine del campionato. Perchè il re è nudo. E tutti ora giocheranno consapevoli che è in arrivo la rifondazione. Molti di quelli che giocano ora andranno via. E le motivazioni scompariranno e l'unità di squadra pure.

NOn credo andremo in Champions. Non credo vinceremo la coppa Italia. Lo scudetto è già andato.

E se non mandiamo via Paratici e soci, penso che ci vorranno di nuovo altri 4 o 5 anni prima di riprendersi.

Forza Juve, fino alla fine.

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