lunedì 23 settembre 2013

Juventus - Hellas Verona 2-1

Salve a tutti.
Purtroppo ieri mi sono perso, per motivi familiari, la visione della partita della mia squadra. Quindi oggi (immagino già centinaia di miglia di persone in lutto che dedicato un minuto di silenzio per il dolore) non posso pubblicare il pagellone.
Se la partita non la vedi, che voti puoi dare? 
Naturalmente mi spiace non aver visto la partita e mi spiace ancora non poter esprimere oggi un giudizio tecnico sulla stessa.
Posso però esprimere (con tutti i limiti del caso) un commento generale sulla quarta di campionato e la situazione. Soprattutto in considerazione di quello che stanno facendo le altre squadre.

1) LLORENTE:
Mi sembra doveroso iniziare con un saluto al primo goal bianconero e italiano del centravanti spagnolo. Il "bel Fernando" stava diventando un caso, che lui lo volesse o meno (non credo lo volesse, non mi sembra il tipo....). Acquistato già lo scorso inverno a parametro zero, la sua non utilizzazione faceva mormorare più gli ambienti esterni alla squadra che gli ambienti interni. Soprattutto per il suo mancato utilizzo nell'ultima partita di Champions League che sembrava perfetta per le doti fisiche dello spagnolo.
Sono quindi molto contento che Llorente abbia esordito come titolare e che abbia bagnato con il goal il suo esordio. Che poi questo goal sia anche diventato "pesante" portando i 3 punti in quel di Vinovo mi fa ancora più piacere.
La mia idea (non avendolo ancora visto giocare con la maglia bianconera) è che sicuramente i moduli di gioco di Conte siano ben diversi da quanto sperimentato da Llorente fino ad adesso nella sua carriera calcistica. C'è quindi sia un fatto tattico-tecnico che un fatto fisico. Ma con la partita di ieri una grande pietra tombale è stata messa ai rumors degli ultimi anni. Bienvenidos Ferndando.

2) TEVEZ
In tutte le pagelle di giornali e magazine on line, l'Apache è stato giudicato il migliore dei suoi ma anche di tutta la partita. Ho visto gli highlights della partita e l'esplosività del calciatore sta cominciando a manifestarsi. E anche la sua solidità come prensenza nel campo. Carlitos come leader silenzioso quindi. Forte fisicamente, determinato, cinisco, cattivo il giusto. Non c'è che dire, l'approccio dell'argentino al calcio italiano è stato superiore alle migliore previsioni. 3 goal in 4 partite di campionato + 1 goal in supercoppa. Pali, tanta corsa e incredibilmente anche parecchi palloni recuperati durante i pressing sui difensori e centrocampisti avversari. Chapeau.

3) CONTE
Fare l'allenatore in Italia ti espone a continue pressioni e critiche. Che tu vinca o che tu perda. Che giochi bene o giochi male. Se poi sei l'allenatore di grandi squadre, apriti cielo. Certo, ci sono piazze peggiori: allenare a Roma (sponda romanista o biancoceleste è uguale) è peggio. Come forse lo è allenare a Palermo o a Genova lato rossoblu (più che altro per la presenza di presidenti che non sai mai cosa possamo mai combinare).
Per Conte, che di certo non ha la fama di essere particolarmente simpatico, ci sono sempre le forche caudine in attesa. Io per primo l'ho criticato (una volta in un paio di anni non è tanto) martedì scorso. La realtà è che i risultati dicono la verità. Forse non in una partita. Ma in tante partite si. E quando un allenatore si giustifica dicendo che, dopo varie partite perse o giocate male, la sfortuna è la causa, allora è consigliabile cambiare lavoro.
Questa domenica Conte ha effettuato un giusto turn-over. E si è portato a casa il risultato. Amo la squadra tipo. Ma se una squadra deve giocare partite ufficiali ogni 3 giorni, i titolari non hanno il tempo di allenarsi a dovere. E perdono smalto e rischiano infortuni. E il resto della rosa si sente non utilizzato. Quindi bravo a Conte. Perentorio.

4) LE ALTRE.
Napoli e Roma viaggiano a pieno punteggio. Una novità. E se per il Napoli ce lo si poteva aspettare, la Roma è sicuramente una sorpresa. Più che altro per la continuità di risultato. 
Di sicuro questo accende il campionato e rende più bello lo svolgersi del calendario. Onestamente temo più il Napoli che la Roma. Il Napoli è migliorato come organico e viene da tante stagioni in crescita di maturità calcistica. L'ambiente si sta abituando a veleggiare nelle zone alte della classifica e a giocare partite importanti. L'attacco è esplosivo con un Higuain attaccante da vertici mondiali che non fa minimamente rimpiangere il matador Cavani. 
In più Benitez sembra aver veramente preso in mano la squadra e aver sposato in pieno il progetto. Sarà un bel testa a testa, di sicuro e poi vinca il migliore cioè noi.
La Roma non so quanto terrà questo ritmo. La mia idea è che, sebbene abbiano trovato identità e gioco, la squadra dovrà per forza passare attraverso i periodi difficili, che sono fisiologici e arrivano per tutti. Anche perchè man mano che vinci e che rimani sotto i riflettori, la pressione psicologica aumenta ogni settimana. E' facile scendere in campo rilassati e senza niente da perdere. Meno facile è stare lì in alto e giocare con tutti senza essere più delle sorprese. Anche perchè già dalla prossima partita chi giocherà contro i giallorossi non avrà la minima intenzione di sottovalutarli o di schierarsi alla bell'e meglio.
L'Inter continua a far rumore. In questo caso persino troppo. E più che un messaggio alle altre diventa quasi un pericolo per se. Una vittoria così piena può correre il rischio di caricare troppo l'ambiente portando a perdere quel pizzico di umiltà che non dovrebbe mai mancare. Adesso l'undici di Mazzarri gioca dopo 3 giorni, cosa a cui non è abituata. Sono curioso di vedere quello che succede.
Infine la Fiorentina. La squadra viola ha dei talenti assoluti in squadra. Giocatori come Rossi e Borja Valero sono delle chicche. E anche in assenza del tedesco Gomez, la squadra va. Non credo possa asprirare a vincere lo scudetto o competere per i primi 3 posti. Ma sarà una squadra che romperà le uova nel paniere a tanti.

Alla prossima di campionato, quindi e Forza Juventus.

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