sabato 31 agosto 2013

Gironi di Champions e 2a di campionato

Ieri non siamo andati in onda per problemi tecnici e.......... Scherzo.
Ieri abbiamo saltato il post quotidiano e non siamo riusciti a commentare la presentazione dei gironi della 1a fase della Champions League 2013/2014.

E quindi oggi recuperiamo il terreno perso in un solo post.
Partiamo dalle squadre del girone della Juventus.

Abbiamo il Real Madrid (chi è????? forse è alla prima partecipazione...), il Galatasaray dell'ex Felipe Melo e il Copengahen.
Che dire? Girone facile, girone difficile..... Non so. sono ragionamenti che secondo me lasciano il tempo che trovano.
Passano 2 squadre e le possibilità di passare anche come seconda ci sono. Il Copenhagen è sicuramente alla portata della Juventus e anche il Galatasaray è una squadra che si può affrontare. Onestamente considero il Real Madrid ancora una spanna sopra la Juventus.
Blasone, tasso tecnico complessivo, abitudine a giocare a certi livelli, presenza di campioni assoluti (Cristiano Ronaldo e Bale su tutti).
Ma è mia opinione che il calcio va giocato e non supposto. Chi suppone suppone e spesso viene punito per questo.
Ovviamente i valori sono valori e su un minicampionato di 6 partite salteranno fuori. Sulla carta il Real è più forte di Juventus e Galatasaray. Ma il campo poi può dirci di più.
L'anno scorso sembrava che il Chelsea campione d'Europa dovesse arrivare facilmente primo nel girone della Juventus. E che i bianconeri dovessero vedersela con lo Shaktar Donetsks. Invece sappiamo come andò. La Juve vinse il proprio girone e i londinesi del patron Abramovich andarono a fare la Europa League (vincendola, peraltro!).
Sicuramente la sfida con una delle pretendenti della coppa dalle grandi orecchie può e sarà un metro per misurare la forza e la tempra della Vecchia Signora. L'anno scorso lo scontro con il Bayern ci trovò impreparati da un punto di vista mentale più che fisico. Senza togliere che veramente la squadra tedesca era oggettivamente la più forte del panorama europeo in particolare stato di grazia. Onore ai vincitori. Ma quelle partite mi riconfermano che si vince prima nella testa e poi nelle gambe. Soprattutto a certi livelli.

Quindi aspettiamo impazienti le partite di Champions e vediamo quello che succede. Prevedo una Juventus agli ottavi come secondo posto dietro al Real. Onestamente, a meno di colpi di mercato straordinari dell'ultimo minuto, sulla carta non siamo dei candidati alla vittoria finale. C'è Tevez ma un pizzico di imprevidibilità in più soprattutto nelle giocate del singolo ci vorrebbe. Vucinic questi colpi li ha. Chissà se sotto i riflettori europei riuscirà a metterli in campo.

In ogni caso siamo già proiettati per la seconda di campionato che comincerà a darci veramente il termometro reale dello stato di forma dei campioni di Italia. La sfida all'Olimpico con la Lazio non fa testo. Stasera sarà un'altra partita. L'euforia del trofeo in palio ha giocato 2 domeniche fa un brutto scherzo ai biancocelesti che si sono presentati alla sfida privi di ogni freno inibitorio in un poco umile atteggiamento di baldanzoso scherno. Sicuramente tifosi e giocatori, memori della vittoria in finale di coppa con la Roma, già pregustavano il secondo trofeo, grazie anche al fatto di giocare sul campo amico. Cosa che probabilmente ha danneggiato incredibilmente più la Lazio che la Juve. Stasera i giocatori di Petkovic abbandoneranno ogni velleità di "grandeur" e si posizioneranno compatti e coperti fin dalle prime battute, puntando sul non prenderle e magari colpire i bianconeri in un momento in cui si distraggono o rimangono scoperti.
Vedremo se mi sbaglio.

Quindi okkio a non sottovalutare l'incontro e atteggiamento feroce come sempre.

Per il resto, non vediamo l'ora che questo calcio mercato finisca. Sempre più gossip e meno tecnico, a leggere i giornali le sparate non hanno fine. Oggi, ad esempio, leggere della possibilità di acquisto di Naingolann del Cagliari fa ridere ma anche piangere.
Grande giocatore con potenzialità immense ma "che c'azzecca" con noi adesso?
Ci serve un esterno che punti l'uomo o al limite un attaccante veloce che possa giocare largo e i giornali parlano di un centrale metodista frangiflutti?
Ma scherziamo o che altro?
E vero che qualcosa bisogna pure scriverla ma perchè non fare qualche analisi tecnica. Anche di qualche partita passata. Magari quelli che amano il calcio, gradirebbero.....
Per ora, Forza Juventus.

mercoledì 28 agosto 2013

Un giocatore storico: Michael Laudrup

Michael Laudrup è stato un giocatore danese che giunse alla Vecchia Signora nella stagione 1985/86, giocando tra le fila dei bianconeri per 4 stagioni.
Attaccante eclettico, dotato di una tecnica raffinatissima e un dribling secco, aveva nella corsa palla al piede la sua arma migliore.
Elegante nei movimenti, fece innamorare i tifosi più raffinati che, per rivedere simili gesti a Torino sponda bianconera, dovettero poi attendere l'arrivo in un franco-algerino di nome Zidane. Ma questa è un'altra storia.

Laudrup venne acquistato dalla Juventus giovanissimo, nell'estate del 1983, all'età di soli 19 anni. Laudrup era già stato insignito del titolo di "calciatore danese dell'anno" nella stagione precedente e mostrava già tutti i numeri di cui era capace e di cui non fece mancare sfoggio nel proseguio della sua carriera, in Italia e all'estero.

Non giocò subito a Torino, perchè al tempo ogni squadra italiana non poteva schierare più di 2 stranieri e i posti alla Juventus erano già occupati dal polacco Boniek e da un francesino di nome Michel e di cognome Platini.
Venne girato in prestito alla Lazio, dove gioco per 2 anni, mettendo in mostra alcune incredibili giocate ed esempi delle sue abitità tecniche e velocità (incredibile un goal in particolare in Lazio-Napoli 3-2 in cui, pur essendo almeno 5 m dietro il difensore, lo bruciò con uno scatto fulminante nel breve tratto di una 40-ina di metri depositando la palla in rete). Alla Lazio segnò 9 goal giocando un totale di 60 partite.
Laudrup giunse così alla Juventus e insieme a Platini e Aldo Serena crearono un attacco fortissimo, sia da un punto di vista fisico (Serena) che tecnico (Platini e Laudrup). Non a caso in quell'anno la Juventus sbriciolò un sacco di record, vinse lo scudetto e la coppa intercontinenale, arrivando anche ai quarti della Coppa Campioni.

Le giocate di Michael furono mirabolanti. Dotato di un dribling incredibile, grazie ad un ottimo controllo di palla, morbidezza del tocco e velocità di gambe, Laudrup incantava per la fluidità dei movimenti. Forse mancò sempre della necessaria cattiveria agonistica e di quel pizzico di "fame calcistica" che altrimenti lo avrebbero consacrato come il miglior calciatore del mondo insieme al fenomeno Maradona. Che infatti aveva incredibili capacità tecniche oltre quel furore agonistico che mancava al talento danese.
Ma Laudrup non fu una meteora. Fu forse un pò sfortunato ad arrivare alla Juventus alla fine di un lunghissimo ciclo vincente senza avere la possibilità (a parte i primi anni) di giocare in una squadra all'altezza delle sue doti. La Juventus era la squadra vincente in Italia da un decennio. Ma i giocatori simbolo erano alla fine di un ciclo e pian piano andavano via. Andarono via Tardelli, Rossi, Cabrini e (purtroppo) Scirea ed, infine, anche Platini, oltre che l'allenatore dei record, Trapattoni. E se vediamo alcuni giocatori che arrivarono, capiamo perchè il buon Michael non vinse più in Italia.

Laudrup rimase a Torino alla fine 4 anni, collezionando 1 scudetto italiano e 1 coppa Intercontinentale con un totale di 102 presenze e 16 goal. Non fu un attaccante super prolifico, non era nella sua natura, ma moltissimi tifosi bianconeri di quel periodo ne conservano un ottimo ricordo, come il sottoscritto per cui fu un vero e proprio idolo, essendo io innamorato del suo modo di giocare.

Laudrup, dopo la Juventus, andò in spagna al Barcellona. E qui, in mezzo ad una squadra finalmente competitiva, ricominciò a vincere. Collezionò 227 presenze e 56 goal tra Barcellona (5 stagioni) e Real Madrid (2 stagioni). Vinse anche 1 coppa di Spagna, 5 campionati spagnoli, 2 supercoppe spagnole, 1 coppa dei Campioni e una supercoppa UEFA. Finì la sua carriera in Olanda, vincendo anche lì un campionato e una coppa d'Olanda.

Ecco qui un video in cui sono celebrati i suoi goal in Italia.

Forza Juventus.

martedì 27 agosto 2013

Nani, Kolarov, Biabany o Zuniga? Di cosa ha bisogno la Juventus?

La Juventus ha iniziato la nuova stagione ufficiale nel migliore dei modi.
Dopo un calcio di agosto, fatto di tornei per gli sponsor e per le pubbliche relazioni, di minima importanza in cui la squadra ha faticato per gli ovvi carichi di lavoro, arrivati alle partite che contano i bianconeri hanno fatto ciò che dovevano fare.

Come già evidenziato in un precedente post (http://bit.ly/19W5pQi), non mi piace quando il calcio mercato diventa l'interesse numero 1 del tifoso o del giornalista in un modo ossessivo e onestamente privo di reali contenuti tecnici.
Questo non significa che non si possa fare una riflessione a mente fredda dei possibili miglioramenti tecnici che possono essere apportati operando in questa ultima, decisiva, finestra di mercato.
I tempi per muoversi sono fino al 2 di settembre. Poi si dovrà attendere la finestra di mercato di gennaio (anche se io personalmente non sono molto favorevole al cosiddetto mercato di riparazione. Chiamatemi nostalgico ma mi piaceva molto quando, anni fa, un giocatore che vestiva una maglia non poteva cambiarla fino all'anno successivo. Così i presidenti pasticcioni sono anche costretti a scegliere i propri giocatori con maggiore cura anzichè acquistare a vanvera consapevoli che dopo pochi mesi si può rimediare.....).

Di cosa ha bisogno la Juventus? Personalmente, io che sono un fautore del cambiamento del modulo a seconda delle situazioni (l'imprevidibilità paga e sopperisce alla difficoltà nel memorizzare tutti gli schemi), mi piacerebbe vedere in squadra alcuni elementi di grande spessore tecnico.
Giocatori che possano saltare l'uomo nell'uno contro uno, situazione di gioco che sembra stia diventando rara e preziosa come un giacimento d'oro. O di "Diamanti"...........
A parte il gioco di parole, l'idea di poter schierare un 4-3-3 in cui abbiamo 2 attaccanti di movimento e con il dribling facile (Tevez, Vucinic e ......... chi?) mi solletica molto. Non piace a Conte perchè la sua idea è che senza giocatori che riescano a ripiegare si corre il rischio di rimanere scoperti.

Da settimane giornali e tifosi puntano il dito sulla mancanza di un altro esterno capace di saltare l'uomo e crossare. La verità è che Asamoah è molto diligente e comunque con un potenziale inespresso ma non è in effetti nato per essere un laterale puro. Come un Kolarov o uno Zuniga. Ora di quest'ultimo si parla spesso in zona Vinovo. O meglio, se ne parla tanto (troppo) sui giornali. Rinnova - non rinnova. Insomma tutto molto gonfiato e inutile. Da un punto di vista tecnico, nonostante le affermazioni di alcuni giornali per cui il colombiano sarebbe un oggetto del desiderio di Conte, non credo che il valore del giocatore sia tale per cui doversi strappare i capelli se non arriva. Primo non è un mancino naturale (come Kolarov), secondo non ha tutta l'esperienza internazionale che servirebbe per fare veramente il salto di qualità (come Kolarov).
Da questa mia affermazione si capisce bene quale siano le mie preferenze.
Anche se è sempre una questione di costo.
Zuniga a parametro zero è un ottimo acquisto. Anche a 2,5 milioni di euro l'anno (facciamo 2........).
Zuniga a 10 milioni o con lo scambio alla pari con Matri, assolutamente no.

Si parla anche di Nani, attaccante di fascia e di Biabany. Tra i 2 il paragone non si pone e sicuramente il portoghese appare una scelta di maggiore qualità rispetto al giocatore del Parma. Che ha dalla sua forse la velocità ma difetta di personalità e di carisma internazionale.

Il rientro di Pepe (visto da me come un acquisto) rinforza la fascia destra. Avremmo a questo punto Lichsteiner e Pepe a dividersi le partite con la possibilità di inserire Padoin in casi di estrema necessità. Ovviamente faccio finta che Isla non sia più un giocatore della Juventus perchè credo che non appena Conte verificherà il pieno recupero di Pepe, il giocatore cileno non avrà più motivo per rimanere a Torino. Troppe le occasioni perse per poter continuare a puntare su di lui. Poi, come spesso capita nel calcio, magari Isla va all'Inter ed esplode. Capita. Nuovi stimoli, si ricomincia da zero con la fiducia dell'allenatore...... E' successo a parti invertite con un certo Edgar Davids: un brocco al Milan, una furia e un pilastro nel centrocampo della Juventus.

A sinistra abbiamo così Asamoah e quello che manca è un sinistro naturale con la propensione al cross e a saltare l'uomo. E questo già si sapeva.

Forse, sarebbe una chicca poter disporre di un altro attaccante. Se io potessi dire qualcosa a riguardo firmerei subito nel dar via Sebastian Giovinco (mi scuserà ma ancora non ho capito se è un giocatore da Juve, da QUESTA Juventus) e prendere un giocatore come Alessandro Diamanti.
Lo butti lì, anche a 30 minuti dalla fine della partita, dietro le punte e ti sconquassa la difesa.
Concordate?
Forza Juventus.

lunedì 26 agosto 2013

Il pagellone!: Sampdoria-Juventus 0-1

Ottimo e convincente inizio per la squadra campione d'Italia. La partita, come anche noi del blog avevamo preannunciato, si presentava oltremodo insidiosa.
La Sampdoria è una squadra che corre, ben organizzata, con alcune buone individualità e senza grilli per la testa. Veniva da uno storico di partite contro la Juventus favorevole e giocava la prima in casa.
In più la Juventus deve lottare contro il nemico più pericoloso e l'avversario più temibile. Più di Higuain e il suo Napoli, più di Mario Gomes e il team dell'aeroplanino, più del Milan di Balotelli.
Ovvero la possibilità di sentirsi appagati e meno "furiosi" per la conquista di un nuovo titolo.
Questo è il pericolo più grande e anche il più difficile da superare, perchè giocatori, squadra, allenatore e dirigenza devono trovare in se stessi le motivazioni per avere ancora la giusta fame.
La mia personale posizione è che questa Juve affamata di vittorie e scudetto non ha rivali. Non in Italia. Ma la gara è contro se stessi. E qui vedremo cosa riusciranno a fare i nostri campioni da qui alla fine. Vedremo di che pasta sono fatti. Valutando lo spessore umano di uomini come Buffon, Pirlo, Chiellini, Barzagli, Pepe, Storari, Vidal e ultimo ma non ultimo Tevez (alcuni di quelli che io reputo facciamo squadra e spogliatoio) sono fiducioso.
Ecco i voti della prestazione di sabato.

JUVENTUS - 7:
la partita non era facile. La Juve dimostra testa e tranquillità e come conferma il condottiero Antonio, dimostra di essere una grande squadra.
Il campo e le condizioni ambientali non erano a favore dei bianconeri. Avrei voluto vedere la stessa parta sabato allo Juventus Stadium con una serata asciutta e fresca.....
La condizione fisica è ancora lontana dal top e ci sta. Alcuni giocatori ancora più lontani dai minimi standard richiesti. Ecco il motivo di circolazione palla non alla velocità a cui siamo abituati e alcuni passaggi a vuoto dei reparti. Ma l'intelaiatura è collaudata e tutto va bene così. Altre squadre, in queste condizioni, la partita non l'avrebbero vinta. Forse, neppure la Juve degli ultimi 2 anni......

SAMPDORIA - 6:
se la partita non era facile per la Juve, che dire della Samp? Dinnanzi la 2volte campione di Italia, favorita per lo scudetto. I blucerchiati ci mettono organizzazione e corsa. Pressano altissimi e rincorrono i giocatori della Vecchia Signora. I risultati ci sono perchè la Juventus appare contratta e priva di sfoghi. Ma le partite (questo qualcuno spesso lo dimentica) durano 90 minuti e più. E le partite si vincono anche 1 a 0.
Quindi un pass per la Sampdoria, nonostante tutto, in attesa di partite con squadre più alla portata.

PARTITA - 6,5:
la partita non è stata scintillante e spettacolare. Molto tattica e muscolare, anche per colpa dell'intensità della pioggia che non consentiva leziosismi di sorta, per quanto il manto erboso abbia sostanzialmente tenuto.
Non molte occasioni da rete ma l'azione del goal vale quasi da sola il prezzo del biglietto.
BUFFON - 6,5:
il portierone sembra assolutamente in condizione. Oggi poco lavoro ma una presenza rassicurante laddietro. ISTITUZIONE
BARZAGLI - 7:
solita, incredibile, costante prestazione al di sopra della media del neo-barbuto difensore bianconero. Ripetiamo che top player è una parola che si spreca per molti funamboli trottolini perchè a volte riescono nel colpo di tacco o il golletto della vita. Andrea sorveglia la sua zona, anticipa, fa le diagonali, entra in tackle, salta di testa, imposta e corre a più non posso. Giocatore simbolo di questa squadra. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.

BONUCCI - 6,5:
ancora non al top della condizione fisica, sembra limitare le sue incursioni a centrocampo e le sue sventagliate in costruzione manovra. Ma da buon difensore fa tutto quello che c'è da fare e non fa errori. Tiene la posizione e rende ancora una volta la difesa della Juve un fortino inespugnabile. SAGGIO.
CHIELLINI - 6:
Giorgione si batte come il solito leone. Questa volta incrocia dalle sue parti un giovanotto di belle speranze (Gabbiadini) che qualche grattacapo glielo da. Prestazione comunque sufficiente ma quel tunnel Chiellini forse se lo ricorderà almeno fino al girone di ritorno. IN RODAGGIO.

LICHSTEINER - 6,5:
fisicamente è in gran spolvero e le sue accellerazioni sono un incubo per gli avversari. Forse un pò stordito dalla super prestazione di domenica scorsa, non riesce questa volta ad essere così lucido e concreto. Gli spazi sono più stretti e questo gli è meno congeniale. DIESEL.

VIDAL - 6,5:
della serie quando ci si abitua male. Sabato rè Arturo ha giocato una partita "normale", da ottimo giocatore. Il voto è più che sufficiente ma sembrerebbe quasi che abbia giocato male in quanto molto al di sotto del suo stardard e possibilità. Ma siamo tifosi assennati e sappiamo che queste cose ci stanno. Impossibile comunque negare il suo apporto, rumoroso o silenzioso che sia, alla squadra. E poi quando fai quelle apertura come in occasione del goal..... DI SOSTANZA.

PIRLO - 6:
un discorso come quello per Vidal può essere ripetuto per Pirlo. Il giocatore deve ancora recuperare la sua forma migliore. E forse per questo limita le sue giocate. Il campo sabato non era il miglior palcoscenico per lui. Ma Andrea è li. Ordinato, distribuisce palloni su palloni creando un perno imprescindibile per la squadra. BARICENTRO
POGBA - 7,5:
forse Tevez gli ha promesso parte del suo ingaggio. Perchè è già il secondo assist che gli da. E che assist. Anche sabato sul pallone c'era scritto "spingere dentro". Che il francesino avesse numeri lo si sapeva, che avesse forza fisica lo si sapeva ma che fosse già così amalgamato nella squadra e così assennato nei tempi di gioco e di inserimento forse non ce l'aspettavamo. CHAPEAU

ASAMOAH - 6,5:
il ghanese corre e lo fa bene. Il primo tempo è lui a squillare la carica in un paio di occasioni con un tiro e un colpo di testa. Fa il suo anche se sospettiamo che ci siano ancora dei margini di miglioramento. Ma la sua consolidata tranquillità gioca alla squadra. AFFIDABILE.

TEVEZ - 7:
un punto in più per il goal. Ma ci sta. Gli attaccanti sono li per finalizzare la manovra. E di questo se ne è fatta una colpa alla Juventus per un paio di anni. Non sappiamo se Carlitos sia il perfetto finalizzatore per questa squadra ma per ora va bene così. Segna alla sua prima e corre per tutta la gara. Molta sostanza, poco fumo. Prende calci ma sembra di vedere qualcosa che fino a questo momento non vedevamo (a parte Vucinic...) ovvero qualcuno che tiene la palla. Cioè qualcuno che riesce a tenere la palla nonostante l'intervento dei difensori. ASPETTIAMO IL MEGLIO.
VUCINIC - 5,5:
unico insufficiente nell'undici bianconero. Non grandi demeriti ma Mirko è troppo nervoso e a volte questo gli accade. Forse il terreno non fa per lui. E lui lo sa. Si impegna ma non riesce a concretizzare molto. Ricordo che comunque io Vucinic lo farei sempre giocare. PROSSIMO APPUNTAMENTO.

LLORENTE - s.v.:
entra a partita finita. Onestamente un tipo di scelta che spesso abbiamo contestato a Conte a prescindere di chi sia il giocatore che subentra. Accettabile solo quando fai entrare in campo un primavera.  INGIUDICABILE.

GIOVINCO - s.v.:
stesso discorso per Llorente. Non ci piace questa attitudine. INGIUDICABILE.

CONTE - 7:
prepara bene la squadra consapevole del tipo di partita che si ha dinnanzi. Incita e sgrida. Perfetto in questo. La formazione era quella che chiunque avrebbe realizzato. Rimaniamo un pò perplessi per la gestione dei cambi. E non da oggi. Antonio aspetta sempre gli ultimi minuti per far entrare qualcuno. E la cosa ci lascia dubbi sulla sua utilità. Il giocatore che subentra non riesce ad entrare in partita e non è molto stimolante entrare per 5/10 minuti. A quel punto meglio niente. Anche perchè se il titolare ha le gambe per 80 minuti le ha anche per 90. TRASCINATORE.


Ecco un rapido giudizio sui giocatori della Samp.
DA COSTA - 7:
incolpevole sul goal fa un'ottima partita mostrando riflessioni e posizione su un paio di conclusioni di Asamoah e Pirlo.

GASTALDELLO -
PALOMBO - 6:
nel suo nuovo ruolo impone esperienza e grinta. Prestazione più che sufficiente.

COSTA - 6:
anche per lui buona prestazione. Stringe la marcatura su Vucinic e prova anche a far sentire i muscoli a Tevez (che però è di pasta un pò diversa). Forse fuori posizione in occasione del goal.

DE SILVESTRI - 6:
un voto medio fra l'impegno (6,5) e i risultati (5,5). Volitivo e comunque ammirevole nelle sgroppate, forse si dimostra poco lucido nel momento clou e un pò svagato nelle chiusure.

ERAMO - 5,5:
il meno convincente a centrocampo. Sempre un pò in affanno, si trova meglio quando deve distruggere che costruire.

KRSTICIC - 5,5:
la sua presenza a centrocampo è a intermittenza. A volte (anche perchè il pallino del gioco ce l'hanno quasi sempre i giocatori bianconeri) sparisce anche per molti minuti dalla trama della partita. Fa il suo e gestisce con ordine sufficiente la costruzione della manovra.

OBIANG - 6,5:
il più positivo del centrocampo. Dimostra di avere qualche freccia al suo arco in più degli altri. Arriva anche pericoloso al tiro.

BERARDI - 5,5:
lavoro oscuro di copertura anche per lui che dinnanzi aveva il fulmine di guerra svizzero della partita di supercoppa di domenica. Forse ci vuole un pò più di coraggio.

EDER - 6:
tutto sommato, una prova positiva. Il brasiliano corre e infastidisce la solida difesa bianconera. Qualche volta accentua le cadute.

GABBIADINI - 6,5:
si vede che aveva voglia di farsi vedere. Ma questa non era la sua partita. Gioca in pressing e copertura sfiancandosi oltremodo. Mostra un paio di numeri che promettono molto (vedi tunnel a Chiellini, una chicca).

MUSTAFI - s.v:

SORIANO - s.v.:

CASTELLINI - s.v.:
giusto il tempo per farsi espellere con un fallaccio.

ROSSI - 6:
come allenatore sembra che abbia preparato la partita al meglio che poteva con il materiale a disposizione. Avrà altre occasioni per mostrare il suo spessore.

ARBITRO BANTI: 7:
fa il suo, arbitra bene, e non commette errori di sorta. Ottima la decisione di annullare il goal in fuorigioco alla Sampdoria (merito anche all'assistente) e corretto anche il cartellino rosso per Castellini perchè a partita finita e appena entrati in campo non si può entrare così duro e scomposti sull'avversario.


sabato 24 agosto 2013

Juventus-Sampdoria, 1a di campionato

Stasera alle ore 18 (manca veramente poco), inizia il campionato italiano di serie A con la partita Verona-Milan.
E subito dopo, alle 20:45 inizio dell'avventura 2013/2014 per la squadra campione d'Italia, a Genova nello stadio Luigi Ferraris nella sua gara d'esordio con la Sampdoria.

Abbiamo avuto la pancia piena per tutta la settimana grazie alla rotonda vittoria sulla Lazio che ha portato in bacheca anche il primo trofeo stagionale.
Ma rituffarsi dentro il campionato desta sempre molta eccitazione.
Anche perchè andiamo ad incontrare quella squadra che l'anno scorso, sicuramente per una serie fortuita di fattori e coincidenze, è stata l'unica con cui non abbiamo fatto punti.

Che dire? La formazione penso sia fatta e potrebbe essere indovinata da qualsiasi juventino.
Al 99% sarà Buffon in porta,
difesa a tre con Barzagli, Bonucci e Chiellini,
centrocampo con Lichsteiner a destra, Vidal-Pirlo-Pogba al centro e Asamoah a sinistra.
Tevez e Vucinic in attacco.

Io non credo che la partita riserverà sorprese. Sarà, paradossalmente, più dura rispetto alla Lazio. Quindi escluderi clamorosi 4-0 o robe simili.
La Samp starà chiusa e accorta dietro, lasciando il pallino di gioco alla Juve. E proprio per questo rendendo le cose più difficili con la chiusura degli spazi.
Sarà dura, soprattutto se la partita rimane sullo 0 a 0 per un tempo o più. Perchè questo galvanizza chi difende e logora chi attacca.
Diverso sarà se un goal arriva subito nei primi 20-25 minuti. Che potrebbe capitare e non capitare.

La convinzione però è che la squadra sia capace di affrontare la partita con rabbia agonista e voglia di vincere, in pieno spirito Juventus-Conte.
Spero solo di cominciare a vedere all'opera lo spagnolo Llorente (magari in tutto il secondo tempo dopo che Tevez ha già segnato 2 goal!!)

E stasera Forza Juventus.

venerdì 23 agosto 2013

Voci di mercato: opinione di uno juventino

Il calcio mercato infiamma i tifosi.
Onestamente da quegli anni '80 in cui cominciai a seguire le mie prime sessioni di calcio-mercato la mia opinione a riguardo non è mai mutata.
Mi qualifico: non sono un tifoso che impazzisce e sogna per le vicende del calcio mercato e ammuffisce quando c'è la gara.
Il calcio è il calcio.
E' quando la squadra entra in campo e gioca i suoi 90 minuti.
Il calcio non è quando si sente che Tizio è stato comprato a 10 milioni o che la tua squadra sta trattando il super campione di turno che ti farà vincere il campionato o la coppa senza neppure giocare.

Non me ne abbiano a male i giornalisti o coloro che lavorano in questo mondo parallelo al calcio ma il mio rispetto e fiducia nei loro confronti è veramente minimo.
Parlo da un punto di vista professionale.

Se prendiamo ad esempio le maggiori testate giornalistiche italiane dello scorso anno ci hanno fatto una capa tanta con la questione del top player. Ogni giorno vi era un nuovo folgorante candidato.
Li ricordate?
Drogba, Lewandowski, Robben, Van Persie, Dzeko, Torres e chi più ne ha ne metta.
I tifosi tutti lì ad annusare l'aria e a gioire e penare contemporaneamente.
Poi non arrivo nessuno nonostante alle 17:55 (il mercato chiudeva alle 19:00) i giornali assicurassero che al 100% Marotta avrebbe portato a Vinovo il tanto agognato campione.
In effetti alle 18:50 arrivò Bendtner. Che sappiamo non era il top player che il tifoso auspicava per quanto sono altamente sicuro sia un giocatore che non ha avuto veramente la possibilità di mostrare quello che poteva.

Il calcio mercato è sopravvalutato. Nel calcio è qualcosa di accessorio. E' qualcosa di preparatorio alle gare e al calcio giocato. L'unica cosa che conta.
Epppure adesso anche durante l'anno, si continua a parlare di voci di mercato.
Voci di chi?
Non sarà che questi procuratori, questi esseri metà uomini e metà calcolatrici da tavolo, stiano acquisendo fin troppo potere e influenza?
Io credo che sia assurdo che una società seria, fatta da un presidente che conosca il calcio (almeno un pò!), da un team tecnico dirigenziale assolutamente ferrata in materia che predispone una squadra per il campionato lo faccia così a casaccio.
Se scelgo 25 giocatori per la rosa che disputerà un campionato, posso sicuramente correre il rischio di non aver fatto tutte le scelte giuste. Ma.........
1) Chi sceglie è pagato per scegliere. E non è che adesso i giocatori li compri a scatola chiusa. Se acquisti un giocatore avrai fatto le tue valutazioni sulle sue doti tecniche, fisiche e caratteriali. O no?
2) Una volta che si è scelta una squadra, questa è sacra. E fino a fine campionato l'attenzione deve andare sul lavoro e l'applicazione. Perchè spesso si vince lavorando duro e applicandosi di più.

Non è che perchè si perde, si devono vendere 12 giocatori e comprarne 15.
Invece sembra sempre che la soluzione sia comprare nuovi giocatori. Quanto odio questo atteggiamento.

Poi sappiamo che molte compravendite avvengono per questioni fiscali e di bilancio.
Prendi lo scambio Pazzini-Cassano dello scorso anno fra Inter e Milan. Che assurdità. E qualcuno dice: "Si va beh, ma Antonio è un caratteraccio e non stava più bene al Milan e doveva cambiare squadra." A parte che io un giocatore con un caratteraccio lo manderei a pulire scale.
Caratteraccio? A 3 milioni di euro all'anno?
E allora l'operaio che guadagna 1500 euro al mese cosa deve essere un serial killer alla stregua di Hannibal Lecter del silenzio degli innocenti?

Abbasso il mercato e via il calcio giocato.
Cosa ne pensi?
E forza Juventus.

giovedì 22 agosto 2013

La Juventus gioca di contropiede?

Come cambiano i tempi cambiano anche i termini usati. Che storia!
Da qualche parte lessi un libro che parlava di come, ridefinendo solamente le parole di un linguaggio, si possa (di fatto) riprogrammare completamente i pensieri di un popolo o di un gruppo di riferimento.
Questioni altamente sociologiche..... vabbè......

Rimanendo nell'alveo calcistico prima si chiamavano contropiedi mentre adesso si chiamano ripartenze.
La ripartenza (o contropiede) sarebbe quell'azione da parte di una squadra che viene attaccata (che quindi ha fondamentalmente la maggior parte dei suoi uomini nella propria metà campo) in cui, dopo aver riconquistato palla in qualche modo, velocemente ci si riversa nella metà campo avversaria con pochi passaggi e pochi uomini.
Giocare di contropiede (altrimenti detto anche all'italiana) è stato per anni una delle tattiche di gioco preferite dagli allenatori italiani e dalla scuola calcio italiana. Basandosi sul principio "prima non prenderle" la strategia consisteva nello stare compatti nella propria metà campo coprendo tutti gli spazi possibili e immaginabili e rendendo dura la possibilità di attaccare da parte della squadra avversaria per un ovvia riduzione degli spazi di gioco. E scattare appena possibile verso la porta avversaria solitamente con un lancio lungo a favore di uno o due giocatori veloci della propria squadra.
Che a quel punto avrebbero trovato molto campo libero e pochi avversari fra se e la porta.

Ho letto da parte di qualcuno che la Juventus, domenica scorsa contro la Lazio, avrebbe per lo più giocato di contropiede e segnato le reti attraverso varie "ripartenze". La cosa mi ha lasciato allibito. Se infatti si controllano anche solamente le statistiche (che comunque spesso non dicono tutto.....) numeriche si palesa un dominio di fatto. Maggiore possesso palla (55%), maggiore presenza sulla metà campo laziale, maggior numero di passaggi utili (640 contro 521), maggior numero di tiri in porta e azioni offensive perisolose.
In effetti l'unico goal che possiamo dire sia il frutto di un contropiede (ripartenza e che RIPARTENZA - da manuale del calcio.....) è il goal di Giorgione Chiellini. Angolo per la Lazio, pallone perso e rapido capovolgimento di fronte. Nel calcio ci sta.
Ma guardiamo, ad esempio, il 3° goal di Lichsteiner. Talmente veloce l'attacco che qualcuno ha parlato di goal in contropiede.
Questa è il fermo immagine dell'inizio dell'azione:
Due soli giocatori della Lazio dietro la palla (Klose e Lulic) e Pogba che apre per Lichsteiner sulla metà campo. Tutti gli altri giocatori della Lazio sono frapposti fra la palla e Marchetti. Contropiede? Ma non scherziamo!

Ma guardiamo l'azione solo qualche secondo dopo:
Lichsteiner porta palla sulla destra mentre Pogba dopo lo scarico già corre verso la porta. Davanti vediamo Vucinic al centro, Vidal sulla destra e Tevez vicino all'arbitro fra le linee. Guardate i giocatori della Lazio. Abbiamo sulla linea difensiva i 4 difensori Cavanda, Dias, Biava (in 2 su Vucinic) e Radu (su Vidal). Poi sulla mediana Biglia e Ledesma che fronteggiano Lichsteiner con il pallone e già superati dalla palla, Hernanes e Candreva che osservano lo svolgersi dell'azione.
Riassunto? 6 giocatori fra la palla e il portiere - azione che è partita dalla difesa e che viene portata da tutta la squadra nella metà campo avversaria.
Differenza? La velocità!
Talmente elevata che la Juventus non deve neppure portare 5/6 giocatori in attacco. Ma Lichsteiner porta palla, scarica su Vucinic che con un colpo di genio assoluto (vale come un goal!!!!) chiude la triangolazione con il trenino svizzero che fende la linea difensiva come un coltello caldo nel burro.
Ecco qui:
Come si può notare, sulla stessa linea ci sono ben 6 giocatori della Lazio, per quanto 3 già superati e ormai tagliati fuori, 1 lontano (Cavanda) e impossibilitato ad intervenire e Biava in difficoltà.
Risultato Lichsteiner si presenta davanti a Marchetti e lo fulmina.

Non analizzeremo anche il goal di Tevez ma siamo sulla stessa onda.
Quindi smettiamola per favore di fare commenti e osservazioni fuori luogo.
La Juventus è da 2 anni che gioca un calcio fantastico. Intenso, veloce, tecnico. Frutto di preparazione e applicazione. E' ovvio che non sempre si riesce a fare la partita spettacolare. Neppure il Barca vince sempre. E' ovvio. Ma la quantità di partite per cui c'era da togliersi il cappello è enorme.
Aspettiamo la prossima.
Forza Juventus.

mercoledì 21 agosto 2013

Pogba o Marchisio?

Domenica, oltre la bellissima prova di forza dei nostri valori guerrieri bianconeri, è venuta alla luce una questione che probabilmente terrà banco tutto l'anno.
L'infortunio del principino Claudio Marchisio, ha dato spazio alla stella nascente Paul Pogba, francese recente campione del mondo under 20.
Pogba non ha avuto neppure il tempo di spezzare il fiato che già timbrava l'1 a 0 contro la Lazio con una magistrale e letale girata di sinistro al centro dell'area, spedendo un pallone "sporco" che vagava senza padrone alle spalle di Marchetti.

Io vi dico subito che il problema se debbe giocare Marchisio o debba giocare Pogba mi sembra scolatistico e molto sterile.
Così la mia posizione è chiara e potete fare le vostre riflessioni.
Quando una squadra, come la Juventus, gioca campionato, Champions e Coppa Italia il problema di chi debba giocare titolare in una particolare zona del campo non si pone.
Una squadra è una squadra.
E una squadra forte è una squadra composta da molti giocatori forti. Ben più di 11.
Ben più dei soli "presunti" titolari.
Perchè è pur vero che sia molto giusto avere in testa una squadra tipo. Questo in un modo o nell'altro porta dei dati stabili nella testa dei giocatori e semplifica le cose. Porta molto ordine e in un gruppo che si impegna in competizioni sportive la disciplina è quasi tutto, se non tutto.

Ma una squadra forte, lo è anche nei gregari. Che gregari e comprimari non devono sentirsi. Chi va in panchina e chi va in tribuna deve sapere che è parte della squadra e che il suo contributo è utile alla causa. Poi è ovvio che a nessuno piaccia non giocare. Ma questo è un altro discorso.
Tre competizioni possono garantire così ampio spazio da permettere a tutti di giocare. Poi ci sarà chi giocherà di più e chi giocherà di meno. Ma questo è anche un fatto di meritocrazia.

Io personalmente stimo moltissimo Claudio Marchisio.
Lo considero un centrocampista moderno, dotato tecnicamente e che mette in campo cuore e determinazione.
Mi sembra che attraversi un periodo di non eccelsa qualità, dovuta secondo me solo ad una stanchezza prima fisica e poi di concentrazione.
Penso sia brutto per chiunque che, dopo gli straordinari campionati degli ultimi anni, qualcuno ti chieda ancora di dimostrare qualcosa. La soluzione è non abboccare a questa provocazione.

E' indubbio che Pogba sia un campione e che debbe giocare. E infatti giocherà. Ci sono 3 posti a centrocampo per 4 giocatori. Tra infortuni (vedi ad esempio proprio Marchisio), squalifiche, turn over per motivi fisici (voglio proprio vedere quando si ritornerà a giocare ogni 3 giorni tra campionato e champions) mi sembra che 4 grandi campioni per 3 posti sia proprio il minimo. E infatti attualmente abbiamo anche Marrone (anche se partente) e Padoin a completare il quadro. A questo ci si aggiunge anche alcuni che si possono adattare al ruolo, vedi Asamoah.

Io personalmente sono molto contento di avere questo centrocampo che considero stellare. E lo considero stellare anche con la presenza di Padoin, che ritengo uno di quei giocatori che ti fanno vincere gli scudetti. Perchè è a disposizione dell'allenatore, perchè fa gruppo, perchè quando gioca non demerita e si impegna. Da questo punto di vista mi è molto dispiaciuta la partenza di Giaccherini, che sarà sicuramente rimpianta da molti. A ragion veduta.
Ma occorre anche aggiungere che è anche giusto accontentare un giocatore che ha dato tanto quando questo ti richiede di andare a provare una nuova avventura in un campionato come la Premiership inglese.

Per un mese circa, il giovane Paul potrà mostrarci di che pasta è fatta. I riflettori sono suoi. E siamo sicuri che userà questo spazio per confermare il suo talento. D'altronde confidiamo in un rapido ritorno di Marchisio. Sperando che questo mese gli serva anche per ritemprare le sue energie mentali.
Così come aspettiamo Pepe.
E forza Juventus


martedì 20 agosto 2013

L'intensità di gioco

L'intensità di gioco è la nuova frontiera delle armi per vincere le partite.
Antonio Conte lo sa e lo ha capito.
Non che questa strategia sia qualcosa di scovato 1000 km sotto il mare o sul lato opposto della luna.

In realtà è qualcosa che quasi tutti gli allenatori sanno e che vorrebbero mettere in atto nelle loro squadre.
Allora cosa cambia?

Cambia l'enfasi.

L'enfasi è l'accento e la sottolineazione del grado di importanza di una cosa.
Se un allenatore mette enfasi sull'intensità di gioco da una priorità ai suoi giocatori.
Vuol dire che allenerà la squadra in direzione di avere una notevole intensità di gioco. Vuol dire che l'intera società si strutturerà in questa direzione.
Il che significa anche che prenderà i giocatori adatti per questa visione delle cose.
Comprare un Antonio Cassano (faccio un nome per esempio) per poi aspettarsi che svilupperà intensità di gioco è perlomeno fuorviante. Non lo farà. Non lo farà perchè non è nelle sue corde, non è sua abitudine e perchè non ha una personalità in grado di farsi modellare. Il che non è un complimento, per chi pensasse lo sia (pensiamo che la personalità forte si mostri nella vita e non facendo il testardo o l'anarchico in campo o negli spogliatoi!).

La Juventus ha vinto 2 scudetti basandosi sull'intensità di gioco. In particolare il primo anno, in cui c'era tutto il tempo di preparare le partite durante la settimana, era qualcosa di incredibile. Non avevo mai visto niente del genere. Le altre squadre venivano "sbranate".
E per chi non ricorda, dia uno sguardo mentale alla partita di domenica scorsa con la Lazio.
E mettiamo anche in conto che la tenuta atletica non era ancora al top.

Ecco perchè Antonio Conte urla e urla e urla e sbraita e si contorce tarantolato.
Perchè è un modo per pungolare i suoi giocatori a che non abbassino mai quella tensione agonistica che porta all'intensità di gioco.
Che altro non significa che "fare le stesse cose più velocemente e con più ritmo".
Condite con l'armonia di fare i movimenti tutti insieme. Il che moltiplica gli sforzi individuali all'ennesima potenza.
Prendiamo il pressing sui costruttori gioco altrui. Se solo un giocatore va in pressing è spacciato.
Gli avversari fanno torello, fanno girare la palla e chi va in pressing finisce presto la benzina. Avendo sprecato energie per niente.
Ma se gli attaccanti pressano i difensori che escono con la palla, se i centrocampisti pressano e i difensori pressano tutti insieme, tutti con forza e intensità allora l'altra squadra viene stritolata.

Poi ci sono le individualità e i talenti. Ma il calcio è un gioco di squadra e a parte rarissime eccezioni (leggasi Maradona dei mondiali messicani) un individuo non può sovvertire l'esito di un incontro.
E chiunque dica il contrario, provi a mettere un Leo Messi a giocare quest'anno nel Livorno (ne cito uno a caso). Oppure immaginiamo un Cristiano Ronaldo nel Pescara dell'anno scorso.
Che sarebbe successo? Sicuramente un CR7 qualche goal l'avrebbe fatto ma credetemi, il Pescara non si sarebbe salvato, non avrebbe fatto molti più punti di quelli che ha fatto. 
Perchè un giocatore può fare la differenza, è ovvio. Ma se gioca in una buona squadra.
O meglio tutti i giocatori apportano qualcosa alla squadra. Ma se giochi in una squadra veramente non all'altezza la presenza di un solo grande campione non muterà di molto i risultati che si possono ottenere.
Diverso è se una squadra necessità dell'acuto o del talento per farle fare il salto di qualità.
Se mandate ora Leo Messi al Milan, all'Inter o alla Roma questo farà innalzare ripidamente le quotazioni. Ma parliamo di squadre che se non fortissime sono comunque buone squadre con signori giocatori.

In ogni caso, il lavoro di Conte sembra indirizzato ad avere nuovamente una Juventus ad alta intensità. E se questo riuscirà ad avvenire anche in Champions, con un pizzico di tasso tecnico in più (leggasi Llorente - Tevez e chissà se arriva qualcun altro) forse si può aspirare a cullare qualche sogno finale.

Messi e CR7 permettendo.
Forza Juventus.

lunedì 19 agosto 2013

Pagellone di Juventus-Lazio, gara di supercoppa italiana

Prova ultramodo convincente della Juventus della partita di assegnazione della supercoppa italiana fra la vincente dell'ultimo campionato, la vecchia Signora, e la vincente dell'ultima coppa Italia, la Lazio.
Dinnanzi ad un risultato così netto e rotondo, confortato da una prestazione impeccabile nell'applicazione e nella concentrazione, qualcuno potrebbe pensare che sia stata una serata facile e una partita con grado di difficoltà basso.
Ma i risultati, seppur netti, devono sempre essere interpretati. E compresi.
E solo chi è abbastanza intelligente da comprenderli può perpetuarli (se ha vinto!) o rimediarli (se ha perso!).

Ecco il pagellone:

JUVENTUS - 8:
la squadra risponde presente all'appello alla prima e vera partita ufficiale della stagione. Questo fatto da solo basterebbe a giustificare l'alto voto ai bianconeri. Essendo ancora in zona di scarico degli allenamenti duri pre-campionato, non tutti erano al punto giusto e il gioco non era, ovviamente super-fluido. Ma non era questo ciò che adesso contava. Ciò che contava era dimostrare che la squadra ci fosse, che fosse compatta, determinata e concentrata.
La Lazio si è presentata per quello che ci si aspettava. Una squadra ostica, con buone individualità e una precisa identità tattica. Facile dire con il senno e il risultato di poi che è stato facile.
Quindi onore al merito alla Juventus. Se prosegue con questo atteggiamento (lottare sui palloni, concentrati sulle dinamiche della partita, compatti dietro le indicazioni dell'allenatore) si andrà lontano. Molto lontano. Quanto lontano vedremo.

LAZIO - 5,5:
ho visto altri giornali strapazzare un pò la Lazio nei voti. Ovviamente la Lazio ha sbagliato e alcuni errori tattici e di piazzamento dei giocatori sono apparsi evidenti. Ma è sempre difficile dire dove inizino i meriti altrui e finiscano i demeriti propri. L'insufficienza c'è. Soprattutto per l'entità della sconfitta che lascia sempre molto amaro in bocca ai tifosi e che doveva essere evitato. Si può perdere ma con 4 goal al passivo e 0 all'attivo è dura. Però la Lazio non è stata una squadra cuscinetto. Dinnanzi ha trovato la squadra più forte d'Italia in questo momento e ormai una delle squadre più quadrate e forti d'Europa. I biancocelesti si sono disposti bene e mostravano di avere gamba. Sicuramente è mancata qualche individualità (vedi Hernanes e in parte anche Klose) ma fino al goal della Juventus la squadra romana era in campo e nessun tifoso juventino dormiva sonni tranquilli.
Poi il black-out della ripresa. Calo di tensione o semplicemente mostruosa accellerata della Juventus.....
Il campionato ci dirà. Per ora rimandata a settembre.

PARTITA - 7,5:
partita bella da vedere con giocatori desiderosi di fare bella figura. Nessun attendismo o tatticismo eccessivo. Dal punto di vista dell'intensità e agonismo partita da 9. Qualche sbavatura di troppo nelle giocate singole e qualche giocatore non ancora al top della forma ridimensionano la qualità complessiva della gara.
BUFFON - 7:
concentrato e pronto all'intervento quando chiamato in causa. Sicuro (ma questa non è una novità!) da sicurezza al reparto e con il suo carisma da sempre qualcosa a tutta la squadra. SENATORE A VITA.

BARZAGLI - 7:
qualcuno diceva che non doveva essere della partita. Accidenti.... Non ci sono più aggettivi per descrivere le prestazioni di un giocatore che è, per me, un vero top player (anche se odio questa parola). Partita maiuscola nonostante l'evidente ritardo di preparazione e la poca fluidità dei movimenti. Senso della posizione, pulizia degli interventi, precisione e tempismo. CLONATELO.

BONUCCI - 6,5:
sono uno di quelli che nei suoi primi tempi alla Juve storceva il naso. Lo ammetto. Ma quello di oggi non è più il Bonucci di allora. Senza fronzoli, assoluto perno della difesa, insieme ai suoi "compagni di merende" fa strage di attaccanti. E' dentro un meccanismo che funziona. Merito anche suo, per carità. INGRANAGGIO.

CHIELLINI - 7,5:
mezzo punto in più per il goal. Fatto di destro per di più. Sembrava Paolo Rossi, per citarne uno. Ma il meglio il Giorgione lo da in difesa. Lotta, sbuffa, rincorre, imposta, sgomita. Io un giocatore così lo vorrei sempre. Non è un top player, di più. Perchè fa spogliatoio, rende grandi i giocatori a cui tremano le gambe in certi momenti. Il calcio è anche Giorgio Chiellini e non solo finte e colpi di tacco. La prova è cosa succede alle squadre che non hanno un Giorgio Chiellini (vedi Lazio ieri). KING KONG.

LICHSTEINER - 8:
anche per lui mezzo punto in più per il goal. In ogni caso prestazione di qualità e quantità. Ieri divise al 50%. Spinge sulla fascia come un ossesso ma ci mette dentro un'intenzione che spacca la Lazio. Per fermare il pendolino svizzero di ieri sera serviva un cecchino sugli spalti. E non siamo sicuri. Fraseggia, fa e disfa. Fa arrabbiare Conte perchè probabilmente, trascinato dall'entusiamo, non rispetta alcune indicazioni del tecnico. Ma questa è forse una qualità perchè vince chi ci mette il cuore, oltre alle gambe. L'azione del suo goal è una gemma e va riconosciuta anche la freddezza dinnanzi al portiere. CORAZZATA POTEMKIN.

VIDAL - 8:
questo giocatore continua a stupire i suoi tifosi. Se continua di questo passo diventerà il centrocampista più forte al mondo e un mito per tutto il popolo bianconero. Parliamo di qualcosa al livello di "semidio" o robe del genere. King Arthur fa diga a centrocampo ma ha i piedi buoni, dribla e imposta. Rincorre gli avversari e si lancia in takle per rubargli la palla con una grinta e una determinazione incredibili. Ma dosa i tempi di gioco: accellera e rallenta. E si propone e conclude.
Ieri Vidal ha dato per l'ennesima volta sostanza ad un centrocampo che sembra popolato da centinaia di maglie bianconere. Questo per gli avversari. Non è ancora al top. Ma sebbene non segni, lascia a disposizione dei palati fini 2 o 3 giocate che valgono tutta la partita. GUERRIERO.

PIRLO - 6,5:
Andrea non si discute. E' il faro di questa squadra. Anche quando non fa niente o fa poco. Un allenatore lo sa. Ci sono giocatori che per il fatto stesso di essere in campo danno un valore aggiunto alla squadra. Ieri Pirlo non ci ha ancora mostrato il meglio del repertorio e ha mostrato di essere ancora in ritardo di condizione. E forse per questo limita le sue giocate per intenditore. Ma il gioco fluisce e ciò va imputato al play juventino. ILLUMINAZIONE PERPETUA.

MARCHISIO - s.v.:
la voglia c'era, già si intuiva in 2 o 3 sgroppate delle sue. Anche perchè sembra che abbia voglia di dimostrare che lui c'è e che la Juve è dove è ci sono anche meriti suoi e non pochi. Si infortunia. Dispiace. Anche perchè vorremmo che questa sua voglia di rivalsa sia un aiuto e non un peso. Claudio non deve dimostrare niente a nessuno. Meno che a se stesso. Deve solo giocare come sa. Per ora un bocca al lupo di pronta guarigione. SFORTUNATO.

POGBA - 7,5:
mezzo punto in più per il goal. Forse anche 1 punto in più per il goal. Per come è avvenuto (in campo da pochi minuti) e per la bellezza (rapidità di pensiero e di gamba, mica pasta e fichi).
Paul entra in campo e sembra assolutamente far parte del progetto bianconero ed essere integrato negli schemi. Danza leggero ma con una forza fisica spaventosa. I numeri il ragazzo ce li ha tutti. Dipende da lui e solo da lui e da come si gestirà. Se avrà pazienza, se non sbufferà quando non gioca, se rimarrà concentrato sui suoi mezzi per farli esplodere quando gioca (come ieri), non ci sono dubbi che il domani sarà suo. Forse con i colori bianconeri addosso. CERTEZZA ASSOLUTA.

ASAMOAH - 6:
il ghanese dimostra di essere in palla. Corre e difende. Si posiziona in modo perfetto e non fa neanche una sbavatura. Quindi sufficienza piena. Ma come è già accaduto nel passato forse sembra difettare, in qualche frangente, di personalità. A nessun giocatore piace rischiare. Ed è molto più semplice svolgere il compitino. E se lo fai va anche bene. Ma le partite si vincono anche con l'ardore e con il coraggio. Asamoah non tira mai indietro la gamba e la grinta la mette. Ma l'ardore è anche qualche volta semplice tempesta emotiva per cui vai, inventi qualcosa, ti proponi, rompi gli schemi e così via. E se qualcuno non avesse ancora capito cosa si intende per ardore si riveda la partita di Lichsteiner di ieri ad esempio. Se Kwadwo prendesse quel tipo di approccio al suo gioco, con i suoi numeri fisici e tecnici, avremmo un uragano sulla fascia sinistra. POTENZIALE INESPRESSO.

 VUCINIC - 6,5:
a me Mirko piace sempre. Anche quando gioca male. E' uno di quei giocatori (come Chiellini) che danno un senso al gioco del calcio. Ieri ha anche giocato bene, nonostante anche lui non sia minimamente neanche vicino al suo stato di forma. Ma ha corso e rincorso gli avversari alla faccia di chi dice che gioca in pantofole. Evidentemente non guardiamo la stessa partita. O, come penso io, si comportano come quegli insegnanti che una volta che hanno deciso che sei un somaro, non cambiano idea neppure dinnanzi all'evidenza. Ieri il suo colpo di tacco per Lichsteiner valeva come un goal. SI è mosso, non sempre in modo lucido, ma ha dato sostanza ed imprevidibilità all'attacco. INVENTORE.

TEVEZ - 7:
ero curioso di vedere l'apache in azione con la casacca bianconera. La forma è approssimativa in quanto si vede che i muscoli sono affaticati e poco reattivi. Ma Carlitos è promosso a pieno voti con mezzo punto in più per il goal. Che ben venga anche quando inutile perchè da morale e facilita le cose. Tevez è ancora non completamente dentro gli automatismi della Juventus e del gioco di Conte ma sarebbe da folli pensare che un mese basti. Per ora va bene così. RAPACE.

CACERES - s.v.:
Martin entra e fa il suo. Dimostra diligenza ma la partita è già decisa e non possiamo dire oltre. Aspettiamo altre prove.

OGBONNA - s.v.:
stesso discorso di Caceres. Ingiudicabile.   

CONTE: 8
generale indiscusso del suo esercito. Lavora bene durante gli allenamenti e nelle gare ufficiali il risultato si vede. Il suo impeto e la sua grinta sono garanzia di altri successi e vittorie. AMMIRAGLIO

 
Ecco invece i voti dei giocatori laziali.

MARCHETTI: 6
di più ieri non poteva fare. Voto di stima.

CAVANDA: 5,5
si sbatte con Asamoah che gli concede spazio. Ogni tanto sembra un pò confuso ma ci mette gamba e impegno.

BIAVA: 4,5
serata da incubo per il difensore laziale. Si divide le colpe di un settore centrale biancoceleste che nella ripresa fa acqua da tutte le parti.

DIAS: 4
rude e falloso in qualche frangente. Vale lo stesso discorso di Biava.

RADU: 5
si vede nel primo tempo e poi sparisce. Disintegrato da Lichsteiner.

BIGLIA: 5,5
tutto sommato volitiva e non completamente negativa la prova del neo-acquisto argentino. Ma ieri il centrocampo laziale non può raggiungere la sufficienza considerata tutta la partita.

LEDESMA: 4,5
dove era ieri sera Cristian? Nessun filtro, poco dinamismo, nessun passaggio illuminante. Serataccia.

HERNANES: 4,5
il vero assente. Il giocatore è di qualità assoluta e non si discute ma anche in una serata storta non si può essere così evanescenti. Non con i suoi numeri. Colpevole più di altri.

CANDREVA: 6,5
l'unico a salvarsi veramente nella Lazio. Se leggiamo il commento ad Hernanes per lo meno si comprende quale possa essere l'atteggiamento di un campione dinnanzi ad una partita in cui la tua squadra soffre lo strapotere dell'avversario. Ci prova, sbatte, tira, sbaglia ma ci mette il cuore. Alla fine le gambe cedono. Ma sarà un grande anno per lui.

LULIC: 6
anche lui si salva dal naufragio. Corre sulla fascia e si impegna. Alla fine poca sostanza ma da soli era veramente dura anche per un Maradona.

KLOSE: 5
lasciato solo lì davanti contro i migliori difensori d'Italia e tra i migliori in Europa era dura. In qualche caso se fosse stato un pò più lucido avrebbe concretizzato di più. Si rifarà.

PETKOVIC: 5
stimo moltissimo la classe di questo allenatore. Pacato e mai banale. Ieri ha forse sopravvalutato la forza della Lazio e sottovalutato la forza della Juve. Questo mi sembra il suo errore principale. Poi forse poteva giocare con 2 punte e osare di più. Ma con il senno di poi siamo tutti bravi.

SUPERCOPPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Eccolaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
1° trofeo della stagione 2013/2014.
5° titolo in bacheca per la Vecchia Signora nell'era Conte.

Che dire?
Qualche pensiero preoccupato c'era in attesa della prima partita ufficiale. Ma una super-prestazione spazza via ogni dubbio e anzi fa subentrare nella consapevolezza nuove sicurezze.

La partita è un match di agosto. Non l'agosto delle partitelle che valgono zero, le partitelle di allenamento dei tours degli sponsor. Ma sempre agosto.
Le squadre non sono al meglio. E non si può pretendere che nessuna delle 2 sia al top e che in campo di vedano correre gazzelle eleganti con la potenza del puma.
Ma non possiamo che elogiare lo spirito dei giocatori di questa fantastica squadra che al momento giusto tirano fuori concentrazione, compattezza, impegno, cinismo e tecnica individuale.

Della prestazione mi è piaciuta l'idea di squadra. Mi è piaciuto l'impegno dei calciatori (che hanno spesso rincorso gli avversari senza risparmiarsi). Mi è piaciuta la potenza fisica già evidente nel confronto con la squadra romana (che pure non si era mai dimostrata abbordabile in questi anni).
Mi sono piaciuti tanti giocatori e di questo ne daremo evidenza nel pagellone di domani.

Per ora, sappiamo che ci saranno momenti in cui saremo meno contenti.
Ma chi di noi juventini non avremmo controfirmato questo risultato al buio qualche giorno fa?
E con questa prestazione?
Onestamente già dopo il 3 goal di Lichsteiner, era imbarazzante stare in campo. I poveri giocatori laziali avrebbero pagato per sentire già il triplice fischio e imboccare la strada degli spogliatoi.

E ancora il meglio deve arrivare. Considerando che, secondo me, Llorente ci darà soddisfazioni, che il ritorno di Pepe è un pò come un nuovo grande acquisto e che Marotta qualche sorpresa in fase di calcio mercato lo sta preparando.
Vedremo.
E per ora Forza Juventus.
A domani per il pagellone.