venerdì 27 settembre 2013

Il pagellone!: Chievo Verona-Juventus 1-2

Una cosa è certa. Questo campionato non è quello dell'anno scorso. Rivincere per la terza volta lo scudetto non è facile e per quanto lo si sapesse, vederlo nei fatti concreti è un'altra cosa.
Sia Conte che i giocatori che i tifosi erano consapevoli che mantenere la stessa tensione agonistica non è facile. E' più difficile rimanere in alto che arrivarci. Questo vale per lo sport che nella vita.

Venendo alla 5a gara di campionato, stiliamo un commento alla partita di mercoledì, scusandomi con i lettori per il ritardo di un giorno sulla pubblicazione del post.

Che il Chievo non fosse una semplice formalità lo si è sempre saputo anche negli anni passati. A dir la verità, il calcio è uno sport strano. Perchè puoi vedere a pochi giorni di distanza una squadra come il Sassuolo perdere 7 a 0 in casa per poi andare a pareggiare 1 a 1 con il Napoli al San Paolo. Cosa è cambiato? Il fattore mentale.
Sempre sottovalutato da chi di calcio capisce poco o niente. E che ogni volta ci conferma che non corrono solo le gambe e non basta la tecnica. Ci vuole determinazione, carica agonistica, convinzione, sacrificio, senso del gruppo, volontà di non arrendersi.
Venendo ai bianconeri, il fatto di aver portato via 3 punti da quel di Verona è un grande risultato. Sono quel tipo di punti che a fine campionato fanno la differenza. Perchè alcune partite si vincono bene e altre si vincono così e così. Ma le grandi squadri si notano quando vincono le gare così e così.
Ecco qui:

JUVENTUS: 7
Voto più che alto alla squadra. Non per la vittoria in se ma per il tipo di vittoria. In primo luogo perchè giunta nuovamente in rimonta. Il che è un dato da non sottovalutare. Fossi io l'allenatore metterei i giocatori sotto torchio per le disattenzioni difensive, ma non potrei fare a meno di sottolineare la forza di reazione della squadra.
I campionati si vincono vincendo questo tipo di partite. E gli scontri diretti.
Roma, Inter e Napoli viaggiano bene. La Roma benissimo. Ma mi sbilancio nel dire che non credo che i giallorossi siano dei candidati allo scudetto. La squadra è equilibrata e compatta ma voglio vedere come allenatore e giocatori reagiranno nei momenti difficili. Io credo che anche questa ventata di vittorie consecutive non sia proprio la cosa migliore.
Ritornando ai bianconeri, rimane il fatto che giocare ogni 3 giorni è dura per chiunque.
Anche il Chievo ha giocato domenica scorsa ma non nelle scorse settimane come la Juventus. Che domenica ha il derby e mercoledì una gara super importante in Champions. Capite la differenza?
Di certo delle cose da migliorare ci sono e non è tutto rose e fiori.
La squadra manca di quel pizzico di intensità in più che serve come il pane e qualche volta ha uno svolgimento del gioco prevedibile a causa della sua lentezza. Ciò è dovuto anche a prestazioni di alcuni giocatori decisamente inferiori alle attese.
Se i laterali non azzardano mai la giocata 1 contro 1 al fine di saltare l'uomo e andare in superiorità numerica, le cose diventano difficili.
Personalmente ogni tanto varierei i moduli di gioco. Conte è lì e effettivamente afferma che non ha i giocatori per un cambio di modulo. Bene. Ma qualcosa in più si può e si deve fare.

CHIEVO VERONA: 6,5
Il Chievo gioca la sua onesta partita di contenimento e contropiede. Ha il giusto atteggiamento di umiltà provinciale e ci mette gamba e attenzione. Onestamente non gli si può rimproverare niente. Si potrebbe chiosare se con il nuovo 2 a 1 di Paloschi la partita sarebbe andata in un'altra direzione. Forse si e forse no. Alla fine gli scaligeri portano a casa zero punti ma se sommiamo tutti i fattori e le occasioni, dobbiamo effettivamente dire che i clivensi hanno tirato 2 volte in porta e si sono affacciati quasi mai dalle parti di Buffon. Hanno pensato più a difendere che ad attaccare.
Resta il fatto che se giocano così con altre squadre la salvezza è sicura.

PARTITA:6,5
La partita è stata abbastanza bella e a tratti molto avvincente. Non per il tasso tecnico o le giocate ma per lo svolgimento stesso del risultato. Piattina fino al goal di Thereau, abbiamo visto un aumento del ritmo subito dopo. Anche in questo caso i contenuti tecnici sono stati scarsini eccezion fatta per numeri di alta scuola di Pogba.

BUFFON: 5
Il superGigi incassa una serata storta. Poco impegnato ci ricordiamo di lui per la topica sul rilancio consegnato a Sardo che immediatamente manda in porta Thereau e per l'errore sul tiro di un giocatore (non ricordo) del Chievo che porta ad una respinta corta sui piedi di Paloschi. Il quale segna e al quale, ingiustamente, viene annullato il goal per un fuorigioco inesistente.
Nessuno discute il portierone. L'errore sul rinvio ci può stare. Fa parte del gioco. Magari sarebbe utile capire come mai il capitano non trattiene più il pallone. Neppure su tiri fondamentalmente non pericolosi. POCO LUCIDO E ATTENTO.

BARZAGLI: 6,5
Andrea è sempre il baluardo e sicurezza della difesa juventina. Se fosse riuscito a chiudere il tiro a Thereau sarebbe stato da 9. Ma non gli si può rimproverare niente. Quando manca è dura. ISTITUZIONE.

OGBONNA: 6
Non gioca una brutta partita. Cresce la sicurezza e personalità. Fa anche delle buone giocate e imposta in modo pulito e preciso. Sufficienza piena quindi anche se in qualche frangente, quando i ritimi sono saliti e c'è stata un pò di concitazione con il pallone, Angelo è sembrato un pò meno sicuro. In questo momento Bonucci è un'altra cosa. CONTINUA A MIGLIORARE.

CHIELLINI: 6,5
Giorgione c'è e questa volta non ci sono sbavature. La partita è d'attacco quindi non ci sono molte situazioni da sbrogliare dietro. Ma Chiellini è attento e si propone anche in avanti arrivando anche al tiro. Buona prestazione. TUTTO TRANQUILLO.

ISLA: 5
Inutile, continuo a manifestare perplessità su perplessità sul cileno. E più gioca e meno mi piace. Ieri era la partita perfetta per dare finalmente uno scossone al suo rendimento da encefalogramma piatto. "Fai qualcosa" gli dicevo attraverso la tv. Non salta l'uomo, non si infila dietro le linee, non ha mai una qualche sorta di accelerazione, fa sempre la stessa prevedibile giocata all'indietro, salvo quando gli capita un pò di spazio per il cross mettere dentro delle palle indegne di questo nome.
Se sembro duro, rivedere i 2 cross di Pogba per capire come si mettono dentro le palle dalle fasce per gli attaccanti. E poi ditemi se Isla in juventino ha mai fatto qualcosa del genere. DELUSIONE.

POGBA: 7
Migliore in campo, oltre che della Juventus. Numeri di una bellezza sopraffina (un dribling con "pallone c'è, pallone non c'è" a centrocampo da urlo), spinta concreta e tanta sostanza. Paul diventa sempre più consapevole del suo potenziale. Non stra-fà. Ma mette dentro 2 palle che valgono la partita. TANTA ROBA.

PIRLO: 6,5
Criticato in settimana, Andrea è scafato e le cose gli scivolano addosso. Non è al top. Lo si è visto ma è, secondo me, molto una questione fisica. L'età non è quella di soli 2/3 anni fa e l'incredibile quantità di partite che gioca all'anno non gli permettono di fare una preparazione atletica come il primo anno alla Juve. E la differenza si vede. Gioca benino anche se perde molti palloni. VOLENTEROSO

MARCHISIO: 6
Il principino al rientro dopo un mese di infortunio corre tantissimo e questo è un ottimo segno. La qualità non c'è ancora. Così come l'esplosività degli inserimenti che ne caratterizzò l'impiego nel primo anno di cura Contiana. Ieri non lucidissimo in alcune occasioni ma apprezzabile l'impegno. BENTORNATO.

PELUSO: 5,5
Peluso va meglio del suo rispettivo Isla sulla fascia sinistra. Meglio la corsa e la grinta. Maluccio lo spessore tecnico delle giocate con alcuni passaggi e cross fuori misura. Per quanto si impegni non è ovviamente un top player. RINCALZO.

QUAGLIARELLA: 6,5
Gli attaccanti la devono buttare dentro. E Fabio lo fa. Magari è stato lì mezz'ora a fare niente. Ma questa è la vita dell'attaccante. Bravo quindi a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Penso che Quagliarella abbia i numeri per fare di più. Soprattutto se agisce partendo più lontano dalla porta. Ma va bene così. GIUSTIZIERE.

LLORENTE: 6
Il biondone si sbatte e cerca di lasciare nuovamente il segno. Se avesse segnato su quel pallone sporco in area di testa sarebbe stato da 7. Ma non era facile. La tenuta fisica è quello che è. E avendolo visto giocare capisco meglio Conte. Non è neanche al 60% ancora. Però i suoi cm e peso servono e serviranno. IN CRESCITA.

TEVEZ: 6,5
Inutile. Quando entra l'apache, tutto cambia. E' proprio un altro pianeta. Forte fisicamente e tignoso, quando il pallone giunge dalle sue parti si capisce che qualcosa può sempre accadere. Entra per portare la partita in porto. Lo aspettiamo in altre occasioni. UN ALTRO PIANETA.

LICHSTEINER: 6
Lo svizzero fa rifiatare uno spento Isla. Anche lui entra e ha un'altra gamba e un'altra determinazione. Forse confusionario ma sicuramente migliore, alla fine, del cileno. MEGLIO LUI.

VIDAL: s.v.

CONTE: 6
Un voto ottimo per il turn over fatto con misura e giudizio. Finalmente vediamo all'opera una turnazione fatta bene. La squadra ha rabbia e la esprime quando pungolata. Questo significa che Antonio sta ancora mettendo sotto torchio la squadra. Si portano via i 3 punti e questo è merito del condottiero.
Rimane sempre qualche perplessità per la staticità dei mutamenti tattici nelle partite, sia prima che durante.
Un attaccante per un attaccante. Un centrocampista per un centrocampista. Un laterale per un laterale. Mai un sussulto. Forse ha ragione lui. Ma il dubbio rimane. CONSERVATORE.
 

Ecco i voti del Chievo Verona:

PUGGIONI: 6,5
Attento e reattivo. Fa una buona partita parando il giusto anche se non ha dovuto fare i miracoli. 
 
SARDO: 6,5
Spina nel fianco nel lato sinistro della juve. Partita onesta, di sostanza più che di fronzoli.

BERNARDINI: 5
Pesa come un macigno l'autogoal. Forse Llorente ci sarebbe arrivato ma non è bello metterla dentro la propria porta. Partita comunque insufficiente.

CLAITON: 6,5
Buona la partita del brasiliano. Tiene fisicamente e nel gioco aereo.

CESAR: 6
Insime a Claiton prendono in consegna gli avanti juventini. Di sicuro non sfigura.

DRAME': 6
Qualche buona accelerazione e fase di copertura quasi sufficiente. Chissà se avesse avuto davanti un altro esterno?

BENTIVOGLIO: 5,5
Un pò svagato. Si limita a distruggere più che a creare qualcosa di costruttivo.

RIGONI: 6
Fa legna in mezzo al campo rincorrendo tutti i giocatori bianconeri. Prova sufficiente.

ESTIGARRIBIA: 5
Gira per il campo un pò confuso. Non incide sulla partita.

PALOSCHI: 6,5
Corre e si fa trovare pronto quando Buffon sbaglia l'intervento. Fa bene ad arrabbiarsi per il goal annullato. 

THEREAU: 7
Tiene in apprensione i difensori juventini e la butta dentra quando c'è l'occasione.

RADOVANOVIC: 5,5
Il suo ingresso si nota appena.

ARDEMAGNI: 5,5
Stesso discorso di Radovanovic.

PELLISSIER: s.v

SANNINO: 6,5
Ottima la preparazione della squadra alla partita. Sia da un punto di vista tattico che di atteggiamento. Il Chievo ha fatto ciò che poteva fare e gli può essere rimproverato poco. Un pizzico di fortuna in più e forse avrebbe portato a casa qualcosa. Ma nonostante questo la Juventus non ha rubato il risultato. Bravo Sannino e la dirigenza per il fair play sull'errore dell'arbitro.

ARBITRO E TEAM ARBITRALE: 5
Voto decisamente insufficiente perchè l'errore sul goal di Paloschi è stato evidente e grave. In visione diretta si capiva anche da casa che non era fuorigioco. L'errore ci sta. Ma l'arbitro non ha comunque diretto bene. Troppi falli sono stati lasciati correre senza che i giocatori comprendessero il metro di giudizio. Si capiva che più che "gioco all'inglese" si trattava di arbitro in situazione di disagio.

lunedì 23 settembre 2013

Juventus - Hellas Verona 2-1

Salve a tutti.
Purtroppo ieri mi sono perso, per motivi familiari, la visione della partita della mia squadra. Quindi oggi (immagino già centinaia di miglia di persone in lutto che dedicato un minuto di silenzio per il dolore) non posso pubblicare il pagellone.
Se la partita non la vedi, che voti puoi dare? 
Naturalmente mi spiace non aver visto la partita e mi spiace ancora non poter esprimere oggi un giudizio tecnico sulla stessa.
Posso però esprimere (con tutti i limiti del caso) un commento generale sulla quarta di campionato e la situazione. Soprattutto in considerazione di quello che stanno facendo le altre squadre.

1) LLORENTE:
Mi sembra doveroso iniziare con un saluto al primo goal bianconero e italiano del centravanti spagnolo. Il "bel Fernando" stava diventando un caso, che lui lo volesse o meno (non credo lo volesse, non mi sembra il tipo....). Acquistato già lo scorso inverno a parametro zero, la sua non utilizzazione faceva mormorare più gli ambienti esterni alla squadra che gli ambienti interni. Soprattutto per il suo mancato utilizzo nell'ultima partita di Champions League che sembrava perfetta per le doti fisiche dello spagnolo.
Sono quindi molto contento che Llorente abbia esordito come titolare e che abbia bagnato con il goal il suo esordio. Che poi questo goal sia anche diventato "pesante" portando i 3 punti in quel di Vinovo mi fa ancora più piacere.
La mia idea (non avendolo ancora visto giocare con la maglia bianconera) è che sicuramente i moduli di gioco di Conte siano ben diversi da quanto sperimentato da Llorente fino ad adesso nella sua carriera calcistica. C'è quindi sia un fatto tattico-tecnico che un fatto fisico. Ma con la partita di ieri una grande pietra tombale è stata messa ai rumors degli ultimi anni. Bienvenidos Ferndando.

2) TEVEZ
In tutte le pagelle di giornali e magazine on line, l'Apache è stato giudicato il migliore dei suoi ma anche di tutta la partita. Ho visto gli highlights della partita e l'esplosività del calciatore sta cominciando a manifestarsi. E anche la sua solidità come prensenza nel campo. Carlitos come leader silenzioso quindi. Forte fisicamente, determinato, cinisco, cattivo il giusto. Non c'è che dire, l'approccio dell'argentino al calcio italiano è stato superiore alle migliore previsioni. 3 goal in 4 partite di campionato + 1 goal in supercoppa. Pali, tanta corsa e incredibilmente anche parecchi palloni recuperati durante i pressing sui difensori e centrocampisti avversari. Chapeau.

3) CONTE
Fare l'allenatore in Italia ti espone a continue pressioni e critiche. Che tu vinca o che tu perda. Che giochi bene o giochi male. Se poi sei l'allenatore di grandi squadre, apriti cielo. Certo, ci sono piazze peggiori: allenare a Roma (sponda romanista o biancoceleste è uguale) è peggio. Come forse lo è allenare a Palermo o a Genova lato rossoblu (più che altro per la presenza di presidenti che non sai mai cosa possamo mai combinare).
Per Conte, che di certo non ha la fama di essere particolarmente simpatico, ci sono sempre le forche caudine in attesa. Io per primo l'ho criticato (una volta in un paio di anni non è tanto) martedì scorso. La realtà è che i risultati dicono la verità. Forse non in una partita. Ma in tante partite si. E quando un allenatore si giustifica dicendo che, dopo varie partite perse o giocate male, la sfortuna è la causa, allora è consigliabile cambiare lavoro.
Questa domenica Conte ha effettuato un giusto turn-over. E si è portato a casa il risultato. Amo la squadra tipo. Ma se una squadra deve giocare partite ufficiali ogni 3 giorni, i titolari non hanno il tempo di allenarsi a dovere. E perdono smalto e rischiano infortuni. E il resto della rosa si sente non utilizzato. Quindi bravo a Conte. Perentorio.

4) LE ALTRE.
Napoli e Roma viaggiano a pieno punteggio. Una novità. E se per il Napoli ce lo si poteva aspettare, la Roma è sicuramente una sorpresa. Più che altro per la continuità di risultato. 
Di sicuro questo accende il campionato e rende più bello lo svolgersi del calendario. Onestamente temo più il Napoli che la Roma. Il Napoli è migliorato come organico e viene da tante stagioni in crescita di maturità calcistica. L'ambiente si sta abituando a veleggiare nelle zone alte della classifica e a giocare partite importanti. L'attacco è esplosivo con un Higuain attaccante da vertici mondiali che non fa minimamente rimpiangere il matador Cavani. 
In più Benitez sembra aver veramente preso in mano la squadra e aver sposato in pieno il progetto. Sarà un bel testa a testa, di sicuro e poi vinca il migliore cioè noi.
La Roma non so quanto terrà questo ritmo. La mia idea è che, sebbene abbiano trovato identità e gioco, la squadra dovrà per forza passare attraverso i periodi difficili, che sono fisiologici e arrivano per tutti. Anche perchè man mano che vinci e che rimani sotto i riflettori, la pressione psicologica aumenta ogni settimana. E' facile scendere in campo rilassati e senza niente da perdere. Meno facile è stare lì in alto e giocare con tutti senza essere più delle sorprese. Anche perchè già dalla prossima partita chi giocherà contro i giallorossi non avrà la minima intenzione di sottovalutarli o di schierarsi alla bell'e meglio.
L'Inter continua a far rumore. In questo caso persino troppo. E più che un messaggio alle altre diventa quasi un pericolo per se. Una vittoria così piena può correre il rischio di caricare troppo l'ambiente portando a perdere quel pizzico di umiltà che non dovrebbe mai mancare. Adesso l'undici di Mazzarri gioca dopo 3 giorni, cosa a cui non è abituata. Sono curioso di vedere quello che succede.
Infine la Fiorentina. La squadra viola ha dei talenti assoluti in squadra. Giocatori come Rossi e Borja Valero sono delle chicche. E anche in assenza del tedesco Gomez, la squadra va. Non credo possa asprirare a vincere lo scudetto o competere per i primi 3 posti. Ma sarà una squadra che romperà le uova nel paniere a tanti.

Alla prossima di campionato, quindi e Forza Juventus.

venerdì 20 settembre 2013

Le notti di Antonio Conte

Noi non siamo dei sostenitori di mettere un professionista sulla graticola.
E' un atteggiamento che non condividiamo.
Lo fanno praticamente sempre i giornalisti perchè loro vivono spesso di questo. Vivono di contrasti. Reali quando ci sono (poche volte). Creati quando non ci sono (quasi sempre).

E quando parliamo di professionisti, intendiamo qualunque persona che svolga una professione, un lavoro, un ruolo.
Tutti noi commettiamo degli errori.
Fa parte dell'attività. Quindi si può discutere delle scelte e dell'attività di qualcuno. Ma senza ergersi a giudici duri e puri di nessuno.
Mi sembrava una premessa doverosa.

Detto questo, siamo in un blog di un tifoso di calcio. E la squadra tifata è (ma va?) la Juventus.
Credo che quasi qualunque tifoso juventino abbia percepito da qualche tempo a questa parte un vago senso di inquietudine che non sa però esattamente da dove arrivi.
Ieri ci ho pensato e credo di avere dei pensieri che spieghino questo fenomeno. E sono riconducibili al nostro amato allenatore ed ex capitano, mister Antonio Conte.

La Juventus ha vinto gli ultimi 2 scudetti, battendo record e stabilendo nuovi standard per il calcio italiano. Giocando bene e riportando in alto l'orgoglio di chi segue la Vecchia Signora da anni. E' tornata in Europa dalla porta principale facendo ottime figure con squadre come il Chelsea e arrivando fino ai quarti, battuta dalla corazzata tedesca del Bayern di Monaco che, mica a sorpresa, andrà poi a vincere la Champions.
Chi può onestamente dire che tutto ciò non sia un risultato straordinario?
La nuova stagione inizia con una squadra oggettivamente rafforzata rispetto agli anni scorsi con innesti di assoluta qualità (anche internazionale) e praticamente nessuna cessione dei protagonisti di questi ultimi 2 esaltanti anni (Vidal, Pogba, Pirlo, Vucinic, Marchisio, etc....).
Si mette in bacheca un altro trofeo e il campionato mostra subito che la Juve è già lì per rivendicare il terzo scudo.

Eppure una sorta di inquietudine disturba la serenità del tifoso juventino.
Quale è la causa?

La causa sono le notti insonni di Antonio Conte.

Antonio Conte è stato uno degli artefici della rinascita e ascesa di questa squadra. Ha stabilito una leadership salda, ha stabilito le mete e tenuto il timone attraverso le tempeste. Nessuno si sogna di negare ciò.
Che Antonio Conte sia stato l'unico artefice di questi 2 anni di successo è palesemente ingeneroso verso tutti coloro che hanno contribuito. In primis i giocatori, che sono stati fantastici.
Una squadra non si chiama così a caso. Una squadra si chiama squadra perchè opera come una squadra. Ovvero un gruppo di persone con diversi ruoli e mansioni che lavorano spalla a spalla in direzione di un obiettivo comune. Si lotta contro chi sta fuori la squadra e mai contro qualcuno dentro la squadra.
Che sarebbe successo in questi 2 anni se non ci fosse stato, che so, un Pirlo, un Barzagli, un Del Piero (ricordate il suo ultimo anno) a togliere qualche volta le castagne dal fuoco? Che sarebbe successo se in porta non ci fosse stato un super Buffon o se la società non avesse lavorato con la professionalità e concretezza che l'ha distinta?
Sicuri che la Juventus sarebbe stata la stessa senza la figura di un Nedved (secondo me importantissimo) o di un Andrea Agnelli che finalmente da uno spessore alla figura del presidente come ai tempi di Boniperti?

Società, giocatori e allenatore (con il suo staff) si sono alleati per raggiungere certi risultati.
Laddove un allenatore fallisce non è solo responsabilità dell'allenatore. Rafa Benitez è forse l'ultimo recente esempio di ciò. All'Inter uno sfigato musone un pò fantozziano. Al Napoli un vincente, stratega di spessore europeo. Mi sembra tutto distorto.

Conte è bravo, è vincente, è ambizioso. Punta a diventare un allenatore di fama europea. Lo si capisce. Secondo me osserva il percorso dei vari Ancelotti, Mancini o Capello. Vuole vincere e vuole farlo qui e li. Possibilmente anche al di là delle Alpi.
Conte è un fattore chiave della Juve di ieri e di oggi.
Ma non sta dormendo bene.
E' vagamente nervoso.
Lo sfogo sulle vendite di Matri e di Giaccherini sono state improprie. Non se ne capisce il senso. Sono stati 2 giocatori importanti e io il Giak non lo avrei venduto. E forse potrebbe anche essere che la Juve con Tevez+Llorente+Ogbonna sia meno forte di quella dell'anno scorso con il Giak e Matri.
Ma se anche così fosse?
A quale scopo mettere le mani avanti? Qualcuno ha parlato di uno sfogo.
Ma secondo me un allenatore a quei livelli non può permettersi di sfogarsi. Può essere vero e diretto, schietto e caustico ma sfogarsi è l'azione di ammettere di essere in una situazione di difficoltà. E se non possiamo fare altro, allora ci sfoghiamo........ Anche nella vita.

A meno che, non fosse un modo per mandare un messaggio a qualcuno. A chi? Alla società? Ai giocatori? Forse ad entrambi.
In questi giorni, dopo la brutta prestazione (ho letto che la Juve ha giocato nonostante tutto bene martedi in quel di Copenaghen, tirando al bersaglio con la squadra avversaria...... mi spiace, è stata una partita giocata male. Punto!) della prima di Champions, che ha sancito l'ennesima esclusione dell'attaccante spagnolo Llorente, si vocifera di tensioni fra Conte e la dirigenza, Marotta in primis.
Qualcuno parla del fatto che Conte non straveda per lo spagnolo e che il suo acquisto sia stato un pò imposto a lui per fattori economici. Discorsi che all'allenatore pugliese paiono non piacere. 
MAROTTA: "Oh, Antò...... Beccati sto Llorente. E' un attaccante, è a costo zero, e così hai il tuo top player in attacco e la smetti di rompere i maroni".
CONTE: "Marotta, che mi combini? Qui altri allenatori sguazzano nell'abbondanza. Guarda il Carletto di Madrid: ha CR7, Benzema, Di Maria, Isco, Bale e chi più ne ha ne metta. Come faccio io a diventare il più grande allenatore d'Europa se mi date delle mezze cartucce. Non siete neppure riusciti a comprare Higuain che se l'è preso quel trombone di De Laurentis. Come faccio a vincere la Champions qui così? Scordatevi che sia possibile....." 

Forse non è così. Forse è così.
Sta di fatto che l'ultima partita (ho dato 4,5 come voto a Conte) è stata un susseguirsi di errori. Errori propriamente tecnici dell'allenatore. Sviste dovute al nervosismo? Autolesionismo?
Un modo per creare motivi di dissenso che giustifichino una possibile dipartita alla fine del campionato?

Io spero che Conte rimanga alla Juve e crei un ciclo vincente per anni. Come Fergusson, come il vecchio Trapattoni, come Lippi. Non si può tornare a dominare in Europa in 1-2 senza soldi. E onestamente mi piace più la strada della Juve che la strada del PSG o del Monaco. Anche perchè voglio vedere se arrivano alla fine della Champions. Dubito. E delle 2, solo 1 vincerà il campionato. E mi immagino il PSG se non vince nè campionato nè coppa cosa succede.

Vedremo se Conte comprende che qualcosa nel suo atteggiamento e nei suoi schieramenti tattici cambierà. I risultati alla fine dicono chi ha ragione. Per ora Conte ha ancora e pesantemente ragione.
Speriamo continui.
Forza Juve.

mercoledì 18 settembre 2013

Il pagellone!: Copenaghen-Juventus 1-1

Neanche il tempo di riflettere sull'ultima di campionato e ci ritroviamo catapultati nella prima giornata di Champions League. Si passa infatti senza soluzione di continuità dal posticipo della 3a di campionato con Parma-Roma di lunedì notte alla prima della coppa dalle grandi orecchie di Copenaghen-Juventus di martedì.

La squadra danese si presenta come la meno forte del girone e quindi una ghiotta occasione per i bianconeri per partire bene nella competizione continentale. Qualcuno aveva allertato la truppa di non affrontare la gara con poca tensione e ricordava la gaffe con un'altra squadra danese lo scorso anno. Partita in cui la Juve andò sotto e pareggiando con difficoltà, con il rischio anche di perdere.
Manco a farlo apposta, con una squadra forse anche più debole, la Juventus fallisce in modo direi anche clamoroso l'appuntamento impattando nuovamente per 1-1 con i modesti avversari, andando nuovamente sotto nel primo tempo sull'unico tiro in porta e azione pericolosa dei danesi.

Ma analizziamo meglio la gara punto per punto:

JUVENTUS - 5
Per quanto Conte e altri commentatori abbiamo comunque gettato acqua sul fuoco (almeno dinnanzi alle telecamere e ai taccuini) sulla gara di ieri invocanto la sfortuna e parlando di un tiro al bersaglio che non si è concretizzato, io sono di un altro parere. La mia posizione (frutto anche di più di 25 anni di calcio giocato) è che la fortuna-sfortuna è una componente del gioco del calcio ma va mai invocata, nè nel bene nè nel male. Non affermo che non esista. Esiste. Esiste il caso, esiste la componente imprevedibile. Ma ritengo che essendo parte del gioco non puoi tirarla in ballo quando ti fa comodo. Anche perchè, se si è più onesti nell'osservazione, dietro alla "presunta sfortuna/fortuna" vi è una mancanza di presa di responsabiltà di qualcosa che non è andato per il verso giusto. Un pò come quegli allenatori che invocano la sfortuna per gli infortuni di uno o più membri della propria rosa. Gli infortuni (traumatici o muscolari) fanno parte del calcio che è uno sport di contatto. Pensare che una squadra non avrà mai infortuni è come pensare di fare una frittata lamentandosi che alcune uova si sono rotte. E' pure logico che un team medico e atletico di una società professionistica lavori per minimizzare (è possibile!) questi eventi. Ma ciò non significa che si debba cadere dal pero quando avviene.
Venendo alla partita di ieri, la Juventus è scesa in campo -1- con un atteggiamento mentale sbagliato di approccio alla partita e -2- non è riuscita a cambiare nel momento della necessità il ritmo partita. E questo secondo punto è quello che giustifica più del primo il voto insufficienza ai bianconeri.
Si può scendere in campo rilassati o stanchi o senza quel furore che l'occasione richiede. Capita. Perchè quando giochi molte partite ad alto contenuto di adrenalina e importanza, un calo di tensione (come squadra) è anche fisiologico. Fai supercoppa, prima di campionato, big match con la Lazio, partite di qualificazione mondiale con la nazionale, big match con l'Inter conditi da viaggi, spostamenti e tutto il treno in colonna...... E' chiaro che ci sia un rilassarsi quando vai a giocare con la squadra materasso del girone. 
Su questo posso dire che non si è lavorato bene ma lo posso contemplare e far passare.
Ma dopo che si subisce un goal, in modo quasi casuale, su disattenzione difensiva (vedi la mancanza di concentrazione cosa fa?), la squadra deve tirare fuori gli attributi e sbranare l'avversario. E' qui che si vede la squadra! E' qui che deve essere la differenza fra i campioni e i bravi o bravini.
E sbranare l'avversario significa giocare senza sufficienza, con furore, come se quella fosse l'ultima partita, quella del dentro o fuori. Rischiando anche di perdere. E' il momento di metterci cattiveria (quella che giustamente Pogba ha dichiarato sia mancata alla squadra). E la cattiveria è che davanti al portiere la palla la si butta dentro. Punto. E' una questione di intenzione prima ancora che di azione.
Quindi male la squadra. Oltre il risultato, che complica il percorso ma non lo pregiudica ancora. Male perchè se poco poco si pensasse anche di voler arrivare in finale o anche in semifinale, occorre vestire i panni della grande squadra SEMPRE. E dinnanzi alle piccole si fanno 3/4 o anche 6 goal (Real Madrid docet). Un elogio alla squadra quando gioca bene. Lo facciamo.
Ma non ci tiriamo indietro nel bacchettare fortemente i giocatori e il tecnico quando la prestazione è altamente insufficiente. E non abbiamo dato il 4 solo perchè, in un modo o nell'altro, si è almeno riuscito a riacchiappare il pareggio.

COPENAGHEN - 7
Partita della vita per i danesi. Partita onesta. Non fanno barricate, non usano il gioco violento. Semplice, onesta partita difensiva con alleggerimenti quando è possibile. Sicuramente prestazione da incorniciare per la cenerentola del gruppo che ieri si è tolta la prima (ma temo anche ultima) soddisfazione. Ben poca cosa il Copenaghen. Ma ieri ci hanno messo corsa e impegno, confidando nel fatto che forse sarebbero stati sottovalutati e così è successo. Il goal è causale ma loro ci hanno creduto. Quindi un bravi per l'impegno.

PARTITA - 6
Nel dare un voto onesto alla partita, non da tifoso juventino, non si può dire che sia stata noiosa. Forse lo sarebbe stata di più se la Juve avesse passeggiato sul cadavere della squadra danese. Invece ci sono stati i campioni d'Italia costretti ad inseguire e cercare più e più volte di pareggiare e poi trovare il punto della vittoria. La partita è stata giocata a buoni ritmi (soprattutto il primo tempo) e si sono viste alcune cose egregie. Lo spessore tecnico-tattico complessivo era quello che era. Io non mi sono divertito. E anche se avessimo vinto, magari con un gollonzo all'ultimo minuto, non avrei detto che siamo andati bene. Certo meglio 3 punti che 1. Perchè poi, alla fine, sono i punti in classifica che ti mandano avanti.

BUFFON - S.V.
Non saprei proprio che voto dare al Gigi capitano. Fondamentalmente inoperoso se non per la normale routine. Incolpevole nel goal, si disimpegna con i piedi nel modo migliore. SPETTATORE.

BONUCCI - 5,5
Di sicuro non ha giocato a Leonardo lo spostamento laterale nella difesa a 3. E si capisce in questa situazione che la mancanza di Caceres è stata un vero e proprio problema. Non a suo agio senza i corazzieri Barzagli e Chiellini al suo fianco, Bonucci è apparso un pò spaesato e privato del suo senso di sicurezza che gli abbiamo visto nelle ultime uscite. Non poteva fare gioco come gli piace e questo lo ha penalizzato ulteriormente. Male in molti passaggi. DISORIENTATO.

OGBONNA - 6
Mi sento di dare la sufficienza all'Angelo (bianco)-nero ex Torino per il suo debutto ufficiale come titolare nella Juventus. Mi è apparso sicuro negli interventi e in alcuni casi ci ha messo la giusta dose di grinta e cattiveria negli interventi. Quindi bene. Ha provato qualche volta a fare il Bonucci senza peraltro riuscirci mai appieno. Quindi malino. Di sicuro la difesa non è apparsa solida e concentrata come quando gioca il trio titolare. Ma questo era anche ipotizzabile perchè certi automatismi non si improvvisano e sarebbe superficiale pensare che fin da subito si potesse giocare in modo perfetto. Forse distratto in occasione del goal ma non mi sento di dargli la croce addosso. PROMOSSO.

CHIELLINI - 5
Onestamente Giorgione non ha fatto una buona partita nel complesso. Soprattutto è apparso un pò opaco e poco lucido. Sembra affaticato ma non fisicamente quanto mentalmente. La mia idea è che meriti un pò di riposo e di turn over per ricaricare le pile della voglia e della lucidità. Molti errori ieri e la partita di Copenaghen spiega meglio, a posteriori, anche qualcosa che non andava nelle ultime uscite (vedi la palla persa a Milano con Alvarez). Grave l'errore sottoporta in occasione del goal dei danesi nel quale si fa anticipare in modo sorprendente da Jorgensen. UN PO' DI RIPOSO.

LICHSTEINER - 5,5
Lo svizzero corre come al solito e non gioca una brutta partita. Si propone, copre, sbuffa, si sbatte. Il ventaglio completo del suo repertorio. Ma non raggiunge la sufficienza perchè alla fine sono i risultati che contano e nel suo caso fa tutto quasi bene ma non bene. Qualche cross approssimativo, qualche passaggio errato ma soprattutto molto (TROPPO) nervosismo. Per niente. Non sono queste le partite in cui serve. Se mai essere nervosi con l'arbitro serva. Arbitro che tra l'altro ha arbitrato più che bene e che non ha sbagliato praticamente niente. Cosa mai puoi protestare se non c'è niente da protestare? TROPPO NERVOSO.

VIDAL - 6
Il cileno è l'anima di questa squadra. La Juventus vive della luce e dell'energia generata dal re Arturo. Sembra un caso ma proprio nella partita in cui il forte centrocampista sudamericano brilla un pò meno, la squadra scenda in campo così così e giochi non bene. Quando un giocatore fa partite monumentale e ti cava sempre il coniglio dal cilindro, vederlo giocare una partita "normale" ti fa pensare che abbia giocato male. Arturo ha solo fatto una partita normale. E' stato per alcuni tratti fuori dal clou del gioco, imbottigliato nel traffico. Non ha trovato il lampo. Ma non si può pretendere che sia lui a fare sempre i goal che portano a casa la vittoria. PER UNA VOLTA UMANO.

PIRLO - 6
Andrea gioca una partita più che sufficiente da un punto di vista tecnico ma si abbassa molto (forse per sostituire Bonucci nella costruzione della manovra) e si allontana dai limiti dell'area dove poteva inventare meglio l'ultimo passaggio filtrante. Manca un pizzico di velocità in più ma ieri non è stata sicuramente responsabilità di Pirlo la partita non ottimale della Juve. STERILE.

POGBA - 6
Il francesino parte un pò sottotono e non trova la corretta posizione in campo. Cresce un pò nella ripresa e aumentano i suoi inserimenti. Anche lui alla fine non gioca una pessima partita. Forse in qualche frangente è mancata quella "cattiveria" che lui stesso ha dichiarato mancasse in un'intervista. Ma non è certo stato l'unico. DIESEL.

PELUSO - 6,5
Alla fine, forse, quasi l'unica nota lieta della serata. Peluso va su e giù per la fascia e senza compiti difensivi di rilievo, come esterno sinistro puro fa una buona partita. Non devastante certo ma efficace. Almeno mette in area alcuni buoni cross (cosa che a volte difetta Asamoah) e non smette mai di essere una spina nel fianco dei danesi. PUNGENTE.

DE CEGLIE - 6
Voto di stima per il valdostano. Entra a poco più di un quarto d'ora dalla fine e prova a lasciare un segno sulla gara. Fa qualche incursione, dando l'impressione di essere un pò sulle spine ma alla fine non commettendo errori di sorta. TIMIDO.

QUAGLIARELLA - 6,5
Come al solito un punto in più per il goal. L'ha fatto e questo non può essere ignorato. Perchè puoi giocare bene quanto vuoi ma la palla va buttata dentro. E in altre occasioni giocatori come Chiellini, Pogba, Tevez, Vidal, Lichsteiner (ma nuovamente lo stesso Quagliarella) non la buttano dentro. Prestazione però per il resto insufficiente. Si muove comunque poco e danza vicino all'area di rigore facendo qualche tocco ma senza molta sostanza. Onestamente forse Conte lo avrà visto in forma. Ma per mettere al centro dell'attacco un giocatore statico per ricevere i cross e i passaggi dentro l'area a quel punto non era forse meglio schierare il centravanti (VERO) spagnolo Llorente? Che mi sa è stato comprato proprio per questo? LA METTE DENTRO LUI.

TEVEZ - 6,5
Per l'apache, un mezzo punto in meno per gli errori sotto porta, uno in particolare a tu per tu con Wiland, il portiere del Copenaghen. Errori che pesano. Goal sbagliati più per l'imprecisione degli attaccanti che per bravura del portire. Ma Carlitos gioca bene al punto da essere, nonostante tutto, il migliore dei suoi. Corre, dribla, apre il gioco. Non gli ho visto perdere un pallone se non nei contrasti in mezzo a 3/4 giocatori avversari. Quando ha la palla sai che può inventare qualcosa. Mai banale. Peccato che non abbia avuto il guizzo in un paio di casi per mandarla dentro. SENZA IL BOTTO.

GIOVINCO - 6
Anche per Giovinco, scampoli di partita. Si muove in modo vivace e non dispiace alla fine. Non sono un estimatore del giocatore ma ci mette voglia e prova a fare qualcosa. Rimane il fatto che non lascia il segno e alla fine, questo è ciò che conta. Continuo a chiedermi: ma in una situazione di squadra chiusa, in cui tutti difendono dentro l'area e che difendono usando il fisico, l'uso di un centravanti di stazza come Llorente è davvero un crimine? E se anche non aveva i 90 minuti, possibile che dopo 2 mesi abbondanti di stagione non abbia neanche 20 minuti nelle gambe? VOLENTEROSO

CONTE - 4,5
Mi spiace per il grande Antonio ma il pareggio di Copenaghen è secondo me molto frutto di errori e strategie del condottiero. L'allenatore di prende i meriti (è giusto) ma deve anche prendersi le sue responsabilità quando le cose non vanno bene. E il voto è pesante perchè quella di ieri deve suonare come un campanello d'allarme. Più per alcune scelte di fondo che per il risultato.
La Juve non ha giocato malissimo. Ma d'altronde, al cospetto di una squadra di modestissime qualità, ci sarebbe anche mancato che le cose fossero andate anche peggio. La domanda è: se vuoi fare minimamente bella figura in Champions e se, anche sottovoce, dici che proverai anche a cercare di vincere la coppa....... Se questa è la premessa, allora come si pensa di affrontare corazzare come il Real Madrid, il Manchester United, il Chelsea, il Barcellona o il Bayern di Monaco con questi limiti?
Secondo me già lo schieramento di partenza era sbagliato. Opinione personale. Con una squadra dagli evidenti modesti contenuti qualitativi come non puoi schierare un 4-3-3 o comunque un modulo che sia più adatto a scardinare una difesa totale e arcigna? I danesi avrebbero fatto una partita di contenimento. Lo si sapeva. Se non schieri i 3 attaccanti in queste occasioni, quando lo fai? La risposta è mai. Appunto. Perchè Conte non li schiererà mai. Lo ha detto. E allora rido quando sento che in passato il leccese fosse un fanatico del 4-2-4. Cioè 4 attaccanti si ma 3 no? E se non schieri Llorente in una partita come questa in cui non hai disponibile neppure Vucinic, quando lo schieri? E stava a Conte tenere alta la tensione, evitando che la squadra entrasse in campo troppo rilassata. Forse era difficile ma d'altronde il compito era quello. E poi, ultimo ma non ultimo, si può anche sbagliare formazione. Ci sta. Ma perchè non si può cambiare in corsa quando la partita te lo chiede? Le altre squadre vincono 6-1 giocando con molti giocatori d'attacco. Noi non possiamo fare entrare altri attaccanti, anche a rischio di perdere, quando si pareggia 1-1 a casa di una mediocre squadra danese di mezza classifica? OTTUSO.

Velocemente la squadra del Copenaghen:

WILAND - 7,5
Notte da protagonista. Secondo me più per demerito degli juventini che per meriti propri. Ma rimane l'eroe della serata.

JACOBSEN - 5,5
Prestazione insufficiente. Non copre bene l'out sinistro a favore dei cross di Peluso.

SIGURDSSON - 6,5
Impegno e concentrazione. Limita gli avanti bianconeri.

MELLBERG - 6,5
L'ex juventino fa il suo. Partita onesta. Qualche sbavatura ma tanta determinazione.

BENGTSSON - 6
Qualche sbavatura e mancanza di posizione ma prestazioen sufficiente.

DELANEY - 6
Tanto lavoro oscuro a centrocampo. Corre tantissimo per fare filtro.

BRAATEN - 6
Nel primo tempo anche qualche buono spunto personale. Finisce però in calando dal punto di vista fisico.

CLAUDEMIR - 5
Prestazione non all'altezza della situazione. A volte spariva dal gioco.

BOLANOS - 6
Tasso tecnico più che sufficiente, si impegna e cerca di alleggerire la pressione.

JORGENSEN - 7
Autore del goal e autore di altri interessanti spunti personali. Si mette in mostra.

ADI - 6
A sportellate con i difensori juventini. Alla fine anche lui contribuisce alla causa.

SOLBAKKEN (allenatore) - 7
Quando la tua squadra pareggia (essendo anche in vantaggio) con qualcuno di estremamente più forte di te, vuol dire che la partita l'hai preparata bene.

ARBITRO E COLLABORATORI - 7
Quando non ti ricordi degli errori dell'arbitro e non pensi alle sue decisioni, vuol dire che ha arbitrato bene.

domenica 15 settembre 2013

Il pagellone!: Inter-Juventus 1-1

Ritorna il campionato e come scoppiettante anticipo del sabato alle sei ecco il Derby d'Italia ovvero lo scontro fra le 2 squadre più scudettate dello stivale.
Che non sarebbe stata una partita semplice per i bianconeri si sapeva. Io stesso lo prevedevo nel post di introduzione alla partita.
Il concetto è semplice:
Una squadra di calcio è una squadra di calcio e non 11 giocatori sul campo!
Questo significa che non basta schierare molti giocatori forti per avere gioco e risultato. Significa inoltre che se una squadra gioca male non sempre ciò dipende unicamente dal livello qualitativo della sua rosa. La dimostrazione?
Il fatto che l'Inter di ieri abbia giocato per 9/11 con giocatori dello scorso anno. Ovvero era praticamente la stessa squadra.
Quindi si comprende che esistono fattori mentali altrettanto importanti quanto i valori tecnici che decidono la forza di una squadra.
Un nuovo allenatore (e bravo Mazzarri....), un nuovo progetto, rinnovati stimoli, qualche giocatore re-inventato e motivato et voilà ecco l'Inter 2013/2014: credo che saranno ben poche le squadre che andranno a San Siro a fare una passeggiata.
Detto questo, un piccolo commento sui campioni d'Italia. Forti, compatti e ordinati come sempre. Non hanno certo fatto una brutta partita ieri. Semplicemente qualche elemento denotava una condizione psico-fisica non ottimale (leggi Vucinic, Pirlo, Pogba, Lichsteiner, Chiellini.....) dovuta alla mole di appuntamenti in nazionale e i km percorsi nei giorni.
Io nei giorni scorsi ho viaggiato un pò per l'Italia per motivi di lavoro. Immagino cosa debba essere per la propria condizione psico-fisica giocare e spostarsi e poi allenarsi e spostarsi di nuovo, dormendo in letti diversi e respirando ambienti diversi.
Forse mi aspettavo un pò di più, ma il campionato è lungo, la Champions alle porte e si profila uno dei primi tour de force dell'anno ovvero un filotto di 7 partite in 20 giorni. In pratica una partita ogni 3 giorni. E non dimentichiamo che dall'altra parte c'è sempre un'altra squadra e l'Inter di Ieri è stata veramente brava.
Ecco i voti.

JUVENTUS - 6,5
La Juve cerca di fare la partita ma non è propriamente in giornata di grazia. Troppi suoi elementi sembrano non essere al top della condizione psico-fisica. Non tanto fisica ma proprio di concentrazione ed energia mentale. Nel primo tempo tira poco in porta ma allo stesso tempo subisce poco se non pochissimo. Ritmi di gioco decisamente al di sotto di quello a cui Pirlo e C. ci hanno abituati. Nel secondo tempo subisce un pò il pressing dell'Inter e arretra di qualche metro. Il goal è qualcosa che può capitare ma è rimarchevole che, spinta dalla rabbia agonistica, la Juve pareggi in pochissimi minuti con un'azione di sfondamento. Ci da l'idea di quello che si poteva fare con un pizzico di energia mentale in più fin dai primi minuti. Ma nell'arco di un campionato queste partite ci stanno. Anche perchè riuscire a non perdere una partita come quella di ieri, dopo aver preso goal a circa una ventina di minuti dalla fine è degno di nota. SI TIRA IL FIATO OGNI TANTO.

INTER - 7
L'Inter  è arcigna e concentrata. Specchio del suo allenatore Mazzarri. Nel primo tempo gioco di attendismo. Non difensivismo ma una posizione di difesa attiva. Pronti al raddoppio, rabbiosi e duri a centrocampo e veloci nelle ripartenze con giocatori di livello molto adatti a questo tipo di gioco (vedi Palacio e Alvarez). La squadra non è ancora pronta per vincere lo scudetto ma l'assenza di coppe europee le permetterà di essere una brutta bestia per molte squadre. La Juventus del primo anno di Conte insegna. ANCORA ADOLESCENTE.

PARTITA - 7
La partita è stata bella ma non bellissima. Il voto è giustificato da alcuni pregevoli cose che gli interpreti hanno fatto e per il generale livello di suspence che lo spettatore aveva. Si sapeva che qualcuno poteva inventare qualcosa da un momento all'altro. Forse poco spettacolare e sicuramente avara di molte occasioni da rete ma la partita si giocava anche sulla tattica e le mosse degli allenatori. E per chi ama il calcio ci sono anche questi aspetti. Incredibile il contorno dello stadio e degli spettatori.

BUFFON - 6,5
Il portierone c'è e non si distrae. Sono quelle partite in cui un portiere si giudica dalla capacità di tenere alta la concentrazione in attesa di un suo intervento. Fa il suo e dona sicurezza, come al solito alla difesa. ATTENTO

BARZAGLI - 7
Che il sottoscritto abbia un debole dichiarato per il Barzaglione non è cosa di oggi. Io considero questo giocatore un vero top player, un calciatore dal rendimento mostuoso che vale tanto oro quanto pesa, altro che qualche altro nome altisonante che siede in panchina completamente strapagato e immeritevole dei soldi spesi (se pensate che mi stia riferimento al caso Giovinco, avete perfettamente ragione.) Gioca non al top della condizione ma nonostante questo corre e cerca di arginare chi gli capita dalle sue parti. E non parliamo di clienti facili (esempio Palacio). FORTEZZA INESPUGNABILE
BONUCCI - 6,5
Leo cresce partita dopo partita. Questa volta limita i suoi lanci e si fa apprezzare per un paio di chiusure. Si fa prendere di infilata da Icardi ma in fondo il goal (a parte l'errore di Chiellini che si fa rubare palla) è completamente merito degli attaccanti piuttosto che di demeriti dei difensori. MATURO

CHIELLINI - 6
Senza l'erroraccio della palla persa su Alvarez, il voto sarebbe stato più alto. Ma Chiellini da del suo anche in questa partita e in una occasione il goal lo salva con un'entrata tempestiva e difficile. Ci viene male addossargli più responsabilità di quelle che abbia. Certo si impara dagli errori e si sa che dinnanzi a grandi squadre un pizzico di attenzione in più non guasta. INPRUDENTE

LICHSTEINER - 5
Questa volta lo svizzero non entra in partita. Forse condizionato dall'episodio della mancata espulsione dello scorso anno, va in difficoltà psicologica fin da subito. Non spinge come al solito, è poco lucido e commette qualche errore di troppo. Conte capisce che non è serata e prima che capiti qualcosa che costringa l'arbitro (anche perchè già pressato psicologicamente dai giocatori e staff dell'Inter) a buttarlo fuori lasciando la Juve in 10. Gioca solo un tempo ma palesemente insufficiente. DISTRATTO E SPREMUTO

ISLA - 4,5
Mauricio Isla è uno di quei giocatori che quando è venuto alla Juve non conoscevo bene. Ne sentivo parlare come di un esterno pratico e veloce nell'Udinese spettacolo di Guidolin. Mi aspettavo molto da lui. Poi l'anno scorso c'era il rientro dall'infortunio e la difficoltà di inserimento. E va bene. Ma in varie partite già avevo visto alcune cose che non mi piacevano. E in questo scorcio di anno, senza le scusanti della condizione fisica, rivedo le stesse cose che non mi piacevano. Che dire? Pronto ad essere smentito.... però mi sembra che il giocatore non abbia personalità (non salta l'uomo e non fa mai un centesimo più del compitino facile), sia alcune volte poco brillante nell'intuire lo sviluppo dell'azione (ieri in una circostanza non ha proprio capito che il compagno, Vidal, lo avrebbe messo in porta con un passaggio filtrante. Lui ha dato la palla e si è fermato), e soprattutto sia poco incisivo e determinato. Ogni riferimento all'occasione in cui suggellare la vittoria è palesemente corretto. Quei goal si possono fare e si possono sbagliare. Lui lo ha sbagliato. E malamente, svirgolando il pallone in modo imbarazzante non degno di giocatori di quel livello. Mezzo punto in meno per quello ma prestazione insufficiente comunque. ASPETTIAMO ANCORA IL VERO ISLA. SE C'E'!

VIDAL - 7
Abbiamo parlato tanto di un cileno, parliamo poco dell'altro: Re Arturo. Difficile trovare nuovi commenti alle sue prestazioni che non diventino stucchevoli. E' il re della Juve. Punto. Attacca e segna, contrasta, costruisce e difende. Alcuni recuperi di palla sono degli elogi al calcio ed esempi di combattività di valore. Anche lui sbaglia un goal non così difficile. Ma poi segna. Il migliore in campo. SOVRANO DEL RETTANGOLO VERDE

PIRLO - 6
In tutte queste partite Pirlo gioca bene e nessuno si sognerebbe di non schierarlo in campo. Alcuni suoi tocchi (vedi il lancio per Pogba) valgono da soli il prezzo del biglietto. Il problema è che non è al top. Non solo e non tanto fisicamente ma probabilmente come stimoli. Non sappiamo. Però manca l'acuto e manca quella leggerezza che gli abbiamo visto negli ultimi 2 anni in bianconero. Adesso qualche pallone viene perso e qualche volta il gioco è troppo lento. Non porta palla come il primo anno in cui con le sue avanzate spaccava la squadra avversaria in 2. Però è sempre un grande giocatore. INSOSTITUIBILE

POGBA - 6
Anche il francesino è sembrato non al top. E per lui di certo non si parla di atleticità, vista la debordante forza fisica e prestanza. Quando si mette in marcia è veramente forte. Ieri sembrava un pò poco sul pezzo. E l'idea che ci si fa è che i tour con la nazionale logorino più di quanto si immagini. Ieri ha giocato bene ma di certo non all'altezza delle ultime uscite. Pochi lampi e forse poca concretezza in un paio di occasioni. PROSSIMA OCCASIONE

VUCINIC - 5,5
In dubbio fino all'ultimo, Conte lo considera fondamentale nell'attacco juventino. Al punto di schierarlo non al meglio delle condizioni fisiche. Mirko si è mosso, ha fatto qualche tocco dei suoi ma ieri si vedeva che non era in condizioni di giocare al meglio questa partita. Il dubbio che fosse meglio lasciarlo in panchina è forte se non fortissimo. Rimarremo con il dubbio. ACCIACCATO

TEVEZ - 6,5
L'apache sta mostrando di che pasta è fatta. Buona partita, tutto sommato. Carlitos si muove, smista palloni, caracolla, si sbatte contro i difensori interisti che ieri erano in grande spolvero. E' mancato l'acuto, anche se sono state numerose le buone giocate tra cui un'apertura per Vidal che meritava conclusione migliore da parte del cileno. Sempre più nel progetto Juve. DURO A MORIRE

QUAGLIARELLA - 6
Il napoletano entra e si mette bene in mostra. Sembra voglioso e con il senno di poi è facile dire che forse meritava lui la maglia da titolare. Di più è difficile dire. PIMPANTE

PADOIN - S.V.
CONTE - 6
Questa volta la scelta dell'undici di Conte non è così condivisibile. E' sempre difficile dare un giudizio su queste cose perchè solo l'allenatore vede i giocatori tutti i giorni in allenamento. Schierare Vucinic non ha pagato. Anche perchè non si sarebbe perso se anche avesse giocato Quagliarella o Llorente. Sicuramente non è sua responsabilità se alcuni giocatori non hanno dato il massimo. E sicuramente gli va dato atto che i risultati sono sempre dalla sua parte. Ma qualche cambio di gioco o di ritmo, per vincere le partite, ogni tanto bisogna pur farlo. Vedi Mazzarri con Icardi. Va beh... TIMOROSO

Ecco i voti dei neroazzurri di Milano:
HANDANOVIC - 6,5 
Grande portiere. Reattivo e sicuro.
CAMPAGNARO - 7
Prestazione superlativa per il neo-difensore neroazzurro. Fisicità, concentrazione e applicazione al servizio della squadra.

RANOCCHIA - 6,5
Buona prestazione. La sua sicurezza nei propri mezzi aumenta sempre più.

JUAN JESUS - 6
Anche lui rigenerato dalla cura Mazzarri.

JONATHAN - 6
Meno bene delle ultime uscite, forse un pò emozionato dinnanzi ad una grande. Fa il suo.

GUARIN - 6
Forse ci si aspettava di più dal guerriero neroazzurro. Pochi spunti ma in definitiva una partita sufficiente.

CAMBIASSO - 6,5
Tiene a meraviglia il centrocampo interista dettanto tempi e misure. Positivo.

TAIDER - 6,5
Corre per 2 e cerca di ritagliarsi un posto nell'undici titolare. Qualche imperfezione ma grande carica agonistica.

NAGATOMO - 6,5
Il piccolo giapponese scorrazza sul out sinistro con buoni risultati.

ALVAREZ - 7
Classe e tecnica cristallina. Se accoppierà queste doti alla inaspettata cattiveria (vedi palla rubata a Chiellini) e lucidità (vedi assist ad Icardi) diventerà un grande giocatore.

PALACIO - 6,5
Il ragazzo è un giocatore con i fiocchi. Diligente, veloce, generoso. E micidiale sottoporta. Non segna ma gioca per la squadra.

ICARDI - 6,5
Entra e fa goal. Questo basta! Giustiziere.

KOVACIC - S.V.

MAZZARRI - 7
Questa Inter non è neppure lontana parente di quella dell'anno scorso. Tutti i meriti vanno senza ombra di dubbio a lui. Applausi.

ARBITRO E COLLABORATORI - 7
Nessun errore degno di nota e direzione quasi perfetta. Io il rigore su Vidal l'avrei fischiato. Ma forse avrei sbagliato.

sabato 14 settembre 2013

Anteprima Inter Juventus (3a di campionato)

Salve a tutti.
Molti i giorni di assenza dal blog. Non viviamo di blogging e quindi eravamo fuori città per un corso di formazione lavorativo che ci ha praticamente impedito di stare più di 10 minuti sul pc per scrivere qualcosa nel blog.
Sono dispiaciuto ma in mancanza del campionato (ritorna oggi) e della champions (ritorna martedi), alla fine il tempo è passato veloce.
Nella foto i 2 attaccanti simbolo delle 2 squadre in questi ultimi anni. Forse 2 protagonisti mancati ma comunque rappresentativi.
Di Milito applaudiamo la convocazione ma sappiamo che il principe non sarà degli undici titolari e difficilmente vedrà il rettangolo verde.
Del talentuoso montenegrino invece forse potremmo vedere i suoi tocchi in azione. Nelle ultime ore sono salite le sue probabilità di vederlo in campo.
Sembra che il condottiero Conte ami veder giocare i suoi giocatori migliori e, onestamente, sembra che al momento la coppia d'attacco migliore sia proprio quella fatta dall'apache Tevez e dal Mirkone Vucinic. Coppia tecnica (livello altissimo di tecnica individuale) e di movimento. 

Inter Juventus si presenta da sola e non aggiungeremo molte parole a ciò. L'Inter sembra rigenerata dal cambio allenatore e si presenta con un atteggiamento diverso da quello degli anni scorsi. Sembra una squadra. Il che la dice lunga. E questo nonostante l'anno scorso abbia violato, passeggiando sui bianconeri, in quel sabato in cui lo Juventus Stadium ha visto la prima sconfitta della sua breve storia della gestione Conte.
L'Inter di Stramaccioni era troppo l'immagine del suo allenatore. Giovane e promettente ma ancora tremendamente svagata e inconcludente. Di Mazzarri non diremo mai che è simpatico (come forse non lo è neppure Conte) o accomodante. Ma non si può negare che la partita inizi con la consapevolezza di giocare contro una squadra che in pochi mesi si è meritata il rispetto degli avversari.
Poi gli snodi della propria credibilità passano proprio da questi momenti. Se stasera la Juve pirateggia il manto del San Siro, portandosi a casa i 3 punti e maltrattando i neroazzurri, allora lo spettro delle ultime 2 stagioni ripiomberà in quel di Appiano Gentile, sede dell'Inter. E tutta questa credibilità verrà distrutta.
Se, viceversa, l'Inter fermasse la Juve, sapremmo che a livello di motivazione la compagine di Mazzarri si autocandiderà d'ufficio come una delle candidate al titolo di campione d'Italia. Considerato soprattutto che l'assenza di tornei europei garantisce un vantaggio innegabile per chiunque.
Lo fu per la Juve del primo Conte. Lo sarà per l'Inter del primo Mazzarri.

Partita ad altissimo tasso di pericolosità quindi. L'unica cosa che sappiamo è che una sconfitta distruggerà l'Inter ma non la Juve.
La quale, impegnata su più fronti e messa alla berlina partita dopo partita (il destino di chi vince l'anno prima!!!) dovrà già in partenza contemplare simili momenti e trovare il modo di metabolizzarli ancor prima che succedano.
Il tempo è bello e quindi speriamo in una bella partita.
FORZA JUVENTUS.